kyu : 𝚠𝚊𝚢 𝚍𝚘𝚠𝚗 𝚠𝚎 𝚐𝚘

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«Daehyun», la voce di Hoseok riecheggiò nell'appartamento, penetrò le pareti e graffiò le orecchie di Jimin. Scattò in piedi, abbandonò la sua arte – il volto di Yoongi era dipinto sulla tela.

«Possiamo parlare?»

L'orecchio di Jimin si fermò sulla porta. Il tono di Hoseok era un'accozzaglia di angoscia e terrore.

Si voltò verso Yoongi, si portò un dito sulle labbra e «shh».

«Che succede?»

«Sono preoccupato, Daehyun-ssi.»

«Per Jimin?»

Jimin aggrottò le sopracciglia, cercò di calmare quel groviglio di curiosità e tensione che s'annodavano intorno lo stomaco.

«Lui-», singhiozzò. «È distante, Dae... non esce mai... è da quasi un mese che Taehyung continua a rompergli le scatole e Jimin continua a dire che non può, non ha tempo e io- sono preoccupato. È da qualche giorno che manca da scuola... me l'ha detto Jungkook. Ci è andato ieri dopo giorni ed è come se non fosse lì... ho paura-» la frase si spezzò con un altro singhiozzo.

«Non provare neanche a pensarlo, Hobi» la voce di suo padre era debole. Jimin sentiva un'accozzaglia di confusione e scetticismo perché, cavolo, era perso nel suo piccolo mondo folle come era sempre stato.

«Ha conosciuto un ragazzo...»

Fanculo, Hoseok.

«È... tanto preso», Hoseok sospirò e Jimin allontanò il viso dalla porta. Sbuffò, un ghigno sul viso che gridava tradimento s'infrangeva sul suo dolce viso e lo pitturava di rosso furioso.

«Yoon», Jimin richiamò l'attenzione del suo amato mentre il suo cuore riviveva i bei momenti con Hoseok e veniva pugnalato alle spalle. «Yoongi?» Jimin si voltò, cercò lo sguardo del maggiore. Lo trovò vicino le sue tele.

«Che succede?», Yoongi si avvicinò a lui. Le iridi si fusero insieme in un vortice di tragedia velata, Jimin sentiva la nuvola che lo tempestava di stizza venir cacciata via da un familiare senso di pacatezza e quiete che gli freddava la mente.

«Niente di importante.»

𝟑 𝐌𝐈𝐍𝐔𝐓𝐈 𝐃𝐎𝐏𝐎 𝐈𝐋 𝐓𝐑𝐀𝐌𝐎𝐍𝐓𝐎 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora