Ritoccava i suoi lineamenti, una panchina a separarli e sguardi fugaci che venivano lanciati e afferrati. Jimin aveva passato l'intera settimana a ritrarre le costellazioni sul viso del maggiore, lo guardava rapito dalla sua musica mentre ignorava le chiamate dei suoi amici.
«Ti porto a vedere la città», aveva detto Jimin, non curandosi dell'ennesima telefonata di Taehyung e Yoongi aveva accettato con un tenero sorriso sul volto.
La pelle lattescente di Yoongi brillava sotto i raggi della luna, sul fiume Han si riverberavano le costellazioni della notte e delle loro iridi magnetiche e Jimin sentiva il cuore scalpitare imbizzarrito e calpestargli il petto.
Le dita s'accarezzano gentili, soavi tocchi che gli incendiavano le viscere come fossero la dannata Geenna. Jimin la vedeva, l'entrata dell'Inferno, ed era una porta tempestata di stelle cioccolato in due iridi straripanti d'amore.
E se Taehyung, per la milionesima volta, non si fosse deciso a chiamarlo nel momento meno opportuno tutto sarebbe andato per il meglio, invece i Kasabian si misero a suonare interrompendo il momento.
«Non rispondi?» Yoongi lo guardò, le dita ancora si sfioravano mentre erano seduti sullo schienale della panchina.
«C'è la segreteria.»
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𝟑 𝐌𝐈𝐍𝐔𝐓𝐈 𝐃𝐎𝐏𝐎 𝐈𝐋 𝐓𝐑𝐀𝐌𝐎𝐍𝐓𝐎
Fanfiction| 𝐘𝐎𝐎𝐍𝐌𝐈𝐍 | ❝𝗐𝖾 𝖻𝗅𝗈𝗈𝗆 𝗎𝗇𝗍𝗂𝗅 𝗐𝖾 𝖺𝖼𝗁𝖾❞ Jimin è un folle artista dalle tendenze astratte. Il suo mondo è fatto di prati celesti e volte violette e non appena posa lo sguardo sulle iridi leziose di Yoongi, la sua visione delle...