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Kageyama's POV
Passammo un pomeriggio intenso tra risate, litigi e test online (tipo: 'quanto conosci il tuo miglior amico').
In realtà conoscevo davvero molto poco Hinata, eppure mi sembrava di saper tutto di lui. Era come se le domande dei questionari fossero così scontate e superficiali che ne io ne Shoyo ci eravamo mai veramente soffermati su ciò.

'Kageyama-kun, sei pensieroso?'

'Sei un baka'

'BASTA CHIAMARMI BAKA, SEI TU IL BAKA DEI BAKA QUA'

'Scusami Baka' dissi ghignando

'Tsk, odioso' appoggiò la schiena alla poltroncina sotto la finestra tenendo il broncio.

'Odioso io?'

'Si' disse.

'E te sei un baka'

'NON È VERO TE SEI UN BAKA'.

Tra le mie risate e le sue urla, entrò un infermiere in tunica azzurra in stanza, sorrise e posò su un carrellino un grande piatto di minestra di verdure verde scuro, delle cosce di pollo e un pezzo di parmigiano. La cosa più invitante da mangiare era il carrellino.

Lasciò la stanza sbattendo la porta e si scusò subito dopo. Non avevo mai visto un volto tanto disgustato come quello di Hinata in quel momento.

'Ma è fatto di gomma da masticare il pollo?' chiese toccandone e testandone la consistenza.

'E poi la minestra sembra sperma di Shrek-' dissi osservandola bene.

'CHE SCHIFO' mi interruppe Shoyo iniziando a ridere. Prese il portafoglio tirando fuori venti euro, li mise in tasca e incrociò il mio sguardo.
'Sushi?' chiese.
'Pizza' affermai.
Uscì anche lui sbattendo la porta e subito dopo si scusò per la leggerezza quasi fastidiosa di quella porta.
-
'voglio provare a mangiare il wasabi senza fermarmi per il bruciore' affermò stupidamente hinata.

'sei un boke, perderai la sensibilità della lingua così'

'perché ti interessa la sensibilità della mia lingua?'

Diventai viola e iniziai a grattarmi disperatamente la fronte quasi alla ricerca di una risposta. Nel frattempo lui aveva iniziato a buttare giù cucchiani su cucchiani di wasabi senza interruzione fra un o l' altro. Boke. Dopo pochi secondi urlò guardandomi negli occhi, tirò fuori la lingua iniziando a farsi aria con le mani, il suo sguardo vagava da una parte all'altra della stanza in una disperatissima ricerca di una bottiglietta d' acqua, peccato non ce ne fossero. Iniziò a saltellare sul posto e a passare il lenzuolo bianco e sterile (fino a poco prima almeno) sulla sua lingua che andava a fuoco.
'Kageyama, ti prego AAA brucia da morire.. basta' disse con le lacrime agli occhi.

'Se sei un bak-' le parole mi morirono in gola. Per meglio dire, tra le labbra di Hinata. Aveva soffocato il suo implacabile bruciore alla lingua con la mia e in un attimo anche io avevo iniziato ad andare a fuoco (e non per il wasabi). Le sue gambe erano posizionate fuori dal lettino mentre il suo petto pulsava sul mio. Le sue braccia vicino alla mia testa e le sue labbra calde si muovevano insieme alle mie in un bacio disperato e per nulla casto. Sentivo il sapore di sushi e quello più forte di wasabi, le nostre lingue si stavano scontrando in un duello senza vincitore, passai la mia lingua sui suoi denti perfetti e lucidi mentre lui fece scontrare i nostri bacini portando le sue gambe sul lettino. Feci scivolare una mano tremolante nei suoi riccioli massaggiandogli leggermente la cute, iniziò a mordicchiarmi le labbra mentre cercava di riprendere fiato.
'mi.. dispiace.. kageyama..' disse tra un morso e l'altro, feci ricombaciare le nostre bocche quasi mangiandomi le labbra del più basso, aggrappando l'altra mano dietro al collo di Shoyo.
' P-per.. cosa?' chiesi affannado. Stava riempendo di baci a stampo le mie labbra e la trovavo una cosa estremamente.. dolce ed eccitante.

'Per.. per quello.. che ti sta.. accadendo' disse tremando leggermente, strinsi la presa sul suo collo e soffocai un gemito nella sua maglietta. Le sue labbra scendevano caute alla mandibola, lasciando dolci baci e mordendo la pelle.

'd-da quando sei così dominat-' le sue labbra spostarono sul mio collo mordendo e succhiando la pelle in punti sparsi, un gemito non mi permise di terminare la frase. Non era un gemito soffocato sta volta. Inarcai la schiena e tirai indietro la testa per facilitare a Shoyo il lavoro.

'n-n-non lasciare s-segni' cazzo tremavo ovunque. ovunque.

'non ti lascio nulla, baka' disse mordendomi la pelle. Le sue mani erano entrambe posizionate dietro al mio collo in modo da spostare la mia testa a suo piacimento.
Mordeva, leccava e baciava ovunque. Le mie mani tra i suoi soffici capelli tiravano nei momenti più critici e dei gemiti continuavano ad uscire involontari dalla mia bocca. Soffocò alcuni di questi con le sue labbra e ogni tanto si incastrava nel respiratore che avevo al naso facendosi scappare una risata.

'voglio.. voglio tornare.. in c-c-campo con te' disse mentre era impegnato a mordere il mio labbro inferiore. Presi le sue labbra in un bacio passionale e caldo, aggrappai le mie dita alla sua schiena e lo abbracciai il più forte possibile, cercando di evitare che vedesse le due lacrime sul mio volto. Alzò il viso osservandomi cautamente dall'alto, scese in direzione della prima gocciolina d'acqua e la lecco via lasciandomi dei piccoli baci d'affetto e così fece anche con la seconda. Altre piccole goccioline varcarono le mie guance e le leccò via tutta provando a tranquillizzarmi con delle semplici carezze sulla testa. Odiavo piangere davanti a qualcun altro e odiavo non sapere perché piangessi. Non capivo perché, ma la trovai come una delle cose più belle del mondo poter piangere anche senza motivo tra le braccia di Shoyo.

WEIRD//KAGEHINA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora