capitolo 11

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È lì perfettamente seduto vicino alla finestra con lo sguardo perso tra i ricordi,con i lineamenti mozza fiato e le labbra carnose.

Dopo averlo osservato per un paio di minuti...o forse di piú,faccio un piccolo passo verso di lui cercando di non farmi notare fallendo miseramente,infatti si gira e un lieve sorriso gli spunta sulla labbra.

È così bello e sembra felice di vedermi... forse mi sbaglio.

"Hey"dice con la sua voce profonda

"Hey" rispondo al saluto con un tono normale.

Ci guardiamo negli occhi come se ci fosse mancato tutto questo come se avvessimo bisogno di stare io e lui qui,da soli .

"Siediti vicino a me" dice battendo dei colpetti affianco a lui con la mano.

Io mi avvicino ma mi siedo molto più lontano dal posto indicato

"Le abitudini non cambiano mai" sorride ricordando.

"Se uno fa finta di baciarti e poi se la ride credo sia normale"dico tagliente

" hai ragione" alza le mani in segno di arresa.

"Ci sei rimasta proprio male?"sussurra guardandomi intesamente negli occhi e io distolgo lo sguardo.

"Emh... diciamo di si" mormoro imbarazzata.

Perché mi mette così in soggezione?

" Mi dispiace volevo stuzzicarti solo un po sei cosi divertente quando ti arrabbi" confessa un po in colpa avvicinandosi di più a me e io di scatto mi allontano.

"Okay ho capito dovrò farmi perdonare" si rassegna e rimane al suo posto.

Credo che si sia già fatto perdonare dopo avermi fatto compagnia tutta la notte ma decido di contraddirlo.

"Non credo ci riuscirai" dico tornando con lo sguardo su di lui e trovandolo a fissarmi con quegli occhi intensi.

" Non sottovalutarmi"ribatte sicuro di sé.

Nessuno di noi due parla e io non voglio replicare la sua ultima affermazione.

" Sono felice che tu sia salita in soffitta, temevo non volessi più vedermi" sussurra rompendo il silenzio ma anche il mio respiro.

Cosa? Ho sentito bene?

Lo fisso con il volto interrogativo.
"Non lo ripeteró" continua a sussurare.

Visto che è il momento delle confessioni decido di cogliere l'occasione e ringraziarlo per stanotte.

"Anch'io ero felice quando ti ho trovato stamattina vicino al mio letto" dico guardando in tutte le direzioni tranne la sua,arrossendo.

"Grazie"faccio un sorriso pieno di gratidudine.
Sembra rispondere al sorriso ma poi il suo volto si fa serio e preoccupato come fosse indeciso su qualcosa.

"Cosa stavi sognando?"chiede sussurrando consapevole di fare una domanda indiscreta e io rimango paralizzata non sapendo cosa rispondere.

"Non posso dirtelo"dico cercando di evadere dal discorso.

"Non puoi o non vuoi dirmelo?" chiede curioso.

"Non voglio" rispondo diretta.

"Okay ho capito" dice forse deluso della mia mancanza di fiducia verso di lui ma non posso farci niente non sono abituata a parlare del mio passato.

Faccio uno sbadiglio rumoroso e imbarazzante che mi affretto a coprire con la mano.

Ho sonno ma non voglio dormire ho paura di fare quel orribile incubo.

"Hai sonno?" Dice un po divertito dalla teatralità del mio sbadiglio.

"Un po' " mormorò imbarazzata

"Perché non vai a dormire?" Chiede con un sorriso

"Mi stai cacciando?"dico divertita

"Ahah si, stai disturbando il mio momento di solitudine" dice ridendo

"Ok buonanotte" mi alzo per andare via anche se in realtà non ne ho la minima intenzione.

"Hey,hey dove credi di andare?" Mi ferma ancora con il sorriso sulle labbra.

"Pensavo volessi stare solo"dico tornando a sedermi ridacchiando anch'io.

"Se hai sonno puoi andare non ti trattengono" dice serio.

"Emh.. preferirei non andare" mormorò portandomi le ginocchia al petto.

"Vuoi rimanere con me?"dice sperando in un si.

" Si... cioè no... cioè io... ho paura"balbetto come un imbranata e emetto la fine della frase con un filo di voce.

Il suo viso diventa di nuovo serio e pensieroso.
" Di me?" Mormora sconvolto.

"No no, ho paura di quel incubo" mi affretto a dire vedendolo cosí preoccupato .
Fa un sospiro di sollievo.

"Oh credevo di farti ancora paura" dice più sereno.

"Josh, non ho mai avuto paura di te" dico spiazzandolo causando sorpresa nel suo sguardo .

Dopo alcuni minuti di silenzio che credo siano serviti ad elaborare la mia ultima frase lui continua a parlare.

"Quindi hai paura di rifare quel sogno?" Chiede serio.

Io annuisco

"Cosa possiamo fare?" Chiede più a se stesso che a me
"Non possiamo fare niente"dico afflitta

Mi guarda dispiaciuto poi alza lo sguardo verso il soffitto con la mano poggiata sul mento a pensare.

All'improvviso si gira verso di me e un sorriso gli compare sul volto.

"Ho un'idea ma non so se ti piacerà" dice reandendomi curiosa e perplessa.

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