capitolo 14

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EMILY'S POV

È successo tutto così velocemente.

L'emozioni mi hanno strattonata da una parte a l'altra senza fermarsi, senza lasciarmi il tempo di respirare.

Tristezza, confusione,rabbia,terrore si accavalano l'un latro senza sosta dentro di me.

Quell'uomo che un tempo chiamavo padre è tornato.

Portando con se tutti i ricordi, i momenti e le emozioni che non vivevo da anni.
Ha riaperto una ferita che credevo rimarginata... ma mi sbagliavo, sembra bruciare più di prima.

Cosa vorrà da me? Perché è qui?

Perché mia madre ha reagito come se non fossero passati anni dall'ultima volta che l'ha visto?
Queste domande senza risposta girano nella mia testa.

"Sei preoccupata?" Mi riporta alla realtà, una voce profonda accanto a me.

Siamo rimansti in silenzio per ore, io con i miei pensieri e lui con i suoi.

E anche se il dubbio di sapere a cosa stesse pensando mi tormentava mi sono limitata a lanciare dei piccoli sguardi verso di lui notando solo un viso malinconico e gli occhi persi nel vuoto ,forse mi sbaglio ma avvolte sembrava assumere delle smorfie di disprezzo.

È pieno di segreti e misteri, non parla mai di se stesso,solo ora mi accorgono di non conoscerlo neanche un po.

Ritorno a pensare alla sua domanda e a cosa dovrei rispondere.

"Credo di si" dico semplicemente

"Di cosa?" Chiede ancora

Cosa mi preoccupa? Non lo so

È tutto così confuso, non so cosa pensare di questa situazione ma decido di rispondere con il problema più ovvio.

"Il motivo del ritorno di mio padre, non capisco perché sia tornato" dico guardandomi i piedi.

"Dovresti parlare con tua madre" mormora

"Non voglio parlare con mia madre, non voglio vederla, si è comportata come se quell'uomo non ci avesse mai abbandonate" Dico decisa guardandolo negli occhi.

Ha uno sguardo deciso e penetrante con le labbra increspate in un'espressione indecifrabile.

"Vuoi rimanere per sempre in soffitta?" Chiede con un piccolo sorriso.

"È un'ottima idea" rispondo contagiata dal suo viso.
L'atmosfera da cupa e pesante è diventata più piacevole, sta cercando di farmi ridere e sinceramente con lui è difficile resistere

Riesce a cancellare,anche se per poco,tutti i problemi che mi circondano.
"Emily prima o poi dovrai affrontare tua madre" dice tornando serio

Lo so, ha ragione ma per ora non voglio parlarle.

"Meglio poi" sorrido.
Il sole è calato già da un po e la finestra ora illumina pochissimo la stanza solo il necessario per vedere il suo viso.

Un po di pace sembra diffondersi nella stanza ma qualcosa la spezza.

"EMILY, tesoro ti prego scendi... dobbiamo parlare" urla mia madre.

No no no. Non ora, non posso affrontarla ora. Crollerei
"No"sussurro facendomi sentire solo da Josh.

Non voglio, no.
Copro con le mani le mie orecchie cercando di nascondere la voce di mia madre che continua a chiamarmi.

"Emily dovresti parlarci "mormora Il ragazzo accanto a me cercando di attirare il mio sguardo su di lui.

"No Josh, non chiedermi questo, no"dico quasi andando in panico.

E se ci fosse ancora papà, di sicuro piangerei e non voglio che mi veda debole

"Hey... calmati, ci sono io..." mi sussurra vicino, dandomi sicurezza e io annuisco.

"EMILY , lo so che sei lì... ti prego, scendi e parliamone" continua a urlare mia madre.

"ascoltala... parlaci almeno per 10 minuti e se non vuoi continuare a sentire ciò che ha da dire sali e vieni qui da me... ti aspetto... non vado via ma devi parlarci" dice cercando di convincermi.

"Non andrai via?" Cerco conferma come una disperata.
" no, aspetto qui. Fidati di me" dice guardandomi negli occhi.

Come faccio a non fidarmi di te?

" okay" dico alzandomi, dirigendomi verso le scale.

Prima di andare lancio un'ultimo sguardo verso di lui che mi sta fissando e con un cenno del capo,molto poco da lui,mi saluta e io titubante scendo.

Sembra che queste scale non finiscano più e sinceramente vorrei tanto che fosse così, ho lo sguardo basso sui miei piedi per non vedere il viso di mia madre che sembra aver smesso di chiamarmi.

"Tesoro" dice mia madre chiudendomi in un grosso abbraccio.

Ci voleva un po di calore umano ma prima che i miei occhi possano iniziare ad inumidirsi mi allontano.

"Lui è ancora qui?" Chiedo riferendomi a mio padre cercandolo con lo sguardo dietro di lei.

" No, è andato via"risponde con un filo di voce.

"Come sempre" avrei voluto dire, ma mi sono trattenuta.

"Tesoro dobbiamo parlare "dice indicando la cucina dove si incammina e io dietro di lei la seguo.

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