"Tu"
"Arizona?"
Sei sempre stata tu"
"Cosa?"
"Il mio silenzioso brivido"
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Erano passate ormai quasi due settimane da quel desiderato risveglio. Settimane trascorse tra esami e accertamenti vari. I dottori furono sorpresi dal suo inaspettato risveglio, avevano consigliato di firmare il DNR viste le sue condizioni, eppure si era svegliata, ovviamente non senza danni ma non così gravi quanto si aspettassero.
Aveva subito grosse operazioni, il cervello aveva avuto un'emorragia, il suo cuore aveva avuto quattro arresti, probabilmente la ripresa sarebbe stata lunga e lenta ma si sarebbe ripresa.
Avrebbe avuto bisogno di molta fisioterapia, avrebbe dovuto riallenare il cervello ai comandi, allenare i muscoli ma sapeva di non essere sola.
Quel giorno avrebbe lasciato finalmente l'ospedale, le ferite sembrano guarite, nessuna infezione, ovviamente avrebbe dovuto continuare le cure e la fisioterapia a casa ma almeno sarebbe stata a casa propria, lontana da quelle pareti bianche di quell'anonima stanza di ospedale.
"Allora sei pronta ad andare?"
Una voce la riportò alla realtà. Indirizzando lo sguardo ad essa inevitabilmente sorrise.
"Si sono pronta" Disse seduta dalla sua carrozzina al suo adorato "brivido", mentre la madre continuava a raggruppare le sue cose.
"Bene" Sorrise Callie a sua volta prima di avvicinarsi, abbassarsi al suo volto e lasciarle un tenero bacio sulla fronte.
Nelle ultime settimane avevano parlato di quello che era successo, di quella famosa intervista ma non avevano chiarito davvero del tutto, non volevano definirsi qualcosa tra le mura di un ospedale, quindi ancora non sapevano cosa fossero, avrebbero aspettato di uscire da quelle mura.
L'unica cosa che sapeva era che Callie non l'aveva abbandonata un attimo, così le aveva detto Teddy e così fu una volta sveglia. Certo non fu presente assiduamente come lo era stata prima del risveglio, doveva recuperare il lavoro perso, recuperare la sua vita ora che era più tranquilla visto che il peggio sembrava essere passato. Ma ogni volta che passava in ospedale, faceva sentire la sua presenza: la riempiva di attenzioni, le raccontava le sue giornate facendola ridere e ogni volta che la vedeva risentiva quelle stesse farfalle nello stomaco volare esattamente come le succedeva quando la conobbe. Si sentiva come una quindicenne con la sua prima cotta.
Questa volta non voleva perderla, avrebbe fatto di tutto per non perderla. Doveva solo recuperare le forze.
L'unica cosa che la turbò dopo il risveglio, fu il ricordo vivido del fratello. Aveva vissuto un viaggio con lui nel mondo dei "sogni" e ora gli mancava di nuovo e ancora profondamente. Aveva dovuto scegliere tra lui e la vita, la musica e l'amore ed era stata una scelta difficile ma sapeva che Tim avrebbe voluto questo. Non lo avrebbe deluso.
"Siamo pronte cara" Esordì la madre di Arizona.
"Lasci che porti qualcosa Barbara" Callie chiese gentilmente alla madre.
"Non preoccuparti, spingi la carrozzina di Arizona, io porto il resto" Le rispose altrettanto gentile.
"Bene andiamo" Sorrise Arizona.
Così finalmente lasciarono quella stanza testimone di tutto, attraversarono quel corridoio che l'aveva vista stesa su una barella in fin di vita, fin ad arrivare all'ascensore.
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Non riesco a smettere
Fiksi PenggemarProsieguo della precedente storia: "Il mio silenzioso brivido". Arizona ha capito che la sua Calliope è stata da sempre quel suo silenzioso brivido che non ha intenzione di lasciar andare via ma dopo tutto quel che hanno passato, sarà abbastanza?