Jeong

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Ci sono cose che non sono semplici da spiegare, cose che seppur all'apparenza semplici non trovano collocazione, non trovano definizioni che ne possano esprimere il significato o la ragione.

Ci sono cose che non hanno modo di essere spiegate, perché semplicemente esistono, ne cogli l'essenza ma non sei in grado di esprimerle.

Tante sono quelle cose che neppure le parole di un intero vocabolario sono in grado di scinderne il significato e tante sono le parole che esprimono concetti, essenze, sensazioni, che non possono essere spiegate in altro modo, delle quali non è possibile tradurne il significato.

Un esempio è la cultura giapponese o quella coreana, culture piene di parole intraducibili ma che raccolgono modi di essere, sensazioni, sentimenti, situazioni.

Arizona, così come Callie, ha sempre trovato difficoltà nel spiegare quella strana sensazione che l'ha travolta nel momento in cui quel giorno, quella giovane latina decise di posare le mani su quel pianoforte a coda in un gala di beneficenza. Anche quando aveva deciso di odiarla, di negare a se stessa quello che provasse e anche ora quando apparentemente sembrano essere due persone diverse, quella connessione che continua a provare non trovava espressione, parole.

Finché in quella improvvisata serata cinema, finalmente ne trovò espressione, trovando un nome a quel qualcosa che non è mai riuscita a racchiudere in parole:

"Jeong"

__

"Allora usciamo"

"Che?"

"Forse hai ragione, siamo persone diverse, allora conosciamoci di nuovo, partiamo da zero"

"Esci con me"

__ 

A quelle parole Callie sembrò paralizzata, fu sorpresa dall'estrema naturalezza con cui le aveva lasciate uscir fuori. Non seppe perché si era recata a quell'incontro con la convinzione che ne sarebbe conseguito un epilogo tutt'altro che positivo; non seppe perché quel legame che da sempre aveva provato su pelle con quella donna, temesse potesse non essere abbastanza, non più, non dopo tutto quello che avevano passato. Non seppe perché il fatto che sentisse che fossero ormai due persone diverse dovesse rappresentare necessariamente un ostacolo, forse fu sopraffatta dalla paura di dover spezzare quel legame che per tutto questo tempo non aveva fatto altro che cercare di mantenere vivo. Non seppe perché ma per fortuna quella donna che era entrata nella sua vita così improvvisamente, la sorprese ancora.

Erano persone diverse e allora? Forse potevano essere diverse ma comunque insieme.

Tutto questo fu elaborato nella sua testa in quel che per Arizona fu un silenzio interminabile, in quanto la sua domanda sembrava non avere risposta.

Così con una leggera delusione in viso, sospirò a quel che pensava fosse un fallito tentativo di riaverla con sé.

"Oppure n-" Cercò di pronunciare per spezzare quel doloroso silenzio ma fu interrotta subito da una sillaba che ormai pensava di non sentire più.

"Si" La interruppe decisa Callie.

Arizona risollevò lo sguardo, ormai rivolto al pavimento, verso quegli occhi cioccolato che sembravano aver ritrovato vita.

"Si cosa?" Chiese così Arizona incerta in un modo che intenerì Callie.

"Usciamo" Arrossì Callie sentendo quella sensazione allo stomaco che quella donna sin dal loro primo incontro le aveva donato.

Un enorme sorriso prese vita sulle labbra sottili della bionda che, appena resasi conto dell'involontario movimento dei suoi muscoli facciali, smorzò cercando di tornare seria.

Non riesco a smettereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora