-come potete vedere questa è una espressione irrazionale, qualche
domanda?- chiese Sanji, tutti i ragazzi sembravano interessati alla lezione
fortunatamente,
-sensei, possiamo fare una pausa….- chiese un ragazzo della classe seguito
poi dai lamenti di tutti gli altri,
-fatemi pensare….due minuti- velocemente i ragazzi gioirono e si presero i due minuti di pausa, servivano anche a lui due minuti di pausa, non lo dava a vedere ma per qualche strana ragione si sentiva stanco e molto debole, ma doveva riprendere lezione e al termine del tempo, gli studenti non fecero storie fortunatamente e iniziarono la lezione con più serenità…che durò ben poco.
-sensei- disse un ragazzo di una classe aprendo bruscamente la porta e
urlando la frase, per fari sentire, il suo tono era preoccupato, e sembrava
che fosse successo qualcosa di grave, -Gintoki-kun?- chiese Sanji,
spaventato dalla brusca interruzione della propria lezione -c’è un ragazzo che
vuole buttarsi giù dal tetto- il biondo sentendo quella frase, fece restare i
ragazzi in classe e gli disse che non sarebbero dovuti uscire per nessun
motivo,
-raccontami bene la situazione- disse Sanji, mentre con il ragazzo si
dirigevano verso il tetto della scuola
-è il mio migliore amico, si chiama Misaki Sugawara, è vittima di bullismo,
è…è gay…aveva trovato un ragazzo, io lo avevo avvisato che c’era qualcosa
di strano, ma a lui piaceva ma poi si è scoperto che era uno scherzo, e poi lo
hanno massacrato di botte, dopo averlo deriso davanti a tutti, oggi ha chiesto
a Zoro-sensei di uscire e poi abbiamo sentito una ragazza della nostra classe
urlare, e Zoro sensei si è precipitato fuori non sapevo che fare e mi siete
venuto in mente voi, sensei per favore- spiegò brevemente il ragazzo con le
lacrime agli occhi, quando arrivarono, la porta era stata chiusa dall’esterno, e
quindi provarono con altre due porte, ma niente le aveva chiuse tutte,
-sensei, sensei che facciamo?- chiese disperato il ragazzo, il biondo non
ebbe altra scelta di provare con l’ultima porta, che fortunatamente era aperta.
Sanji prima di aprire la porta lo abbracciò e sembrò che il ragazzo si fosse calmato, quando si guardarono le lacrime sembravano di Gintoki sembravano essere scomparse
-ora va meglio, devi fare delle cose, vai da Zoro-sensei e dagli questo
bigliettino, tu corri da lui, ti abbraccerà ti sentirai meglio, fallo ti serve so come
ti senti ci sono passato anch’io e posso comprenderti alla perfezione, in
qualunque caso non slegarti da quell’abbraccio e non guardare cosa sta succedendo, e dagli anche questo- disse Sanji dando istruzioni precise al
ragazzo, ma prima di lasciarlo correre dall’altro professore, gli chiese
-lo ami vero?- il ragazzo ricominciò a piangere annuendo per poi correre
dall’altro professore come ordinatogli dal biondo.
il cuoco confidava in Zoro, sapeva che avrebbe detto le giuste parole al
ragazzo ora toccava a lui cercare di far scendere il ragazzo di credere così
poco alla sua vita, Zoro quando Sanji era sul perdere le speranze, abbandonato da tutti, abbandonato dalla sua famiglia, fu una parte importante della sua vita, in quel periodo, lo salvò da quel quasi stupro salvandolo e facendosi veramente male, lo aiutò in tutto quello che serviva da trovare casa, e alcune volte lo ospitò per non far andare a dormire il cuoco a casa delle ragazze, che gli avevano gentilmente chiesto se avesse bisogno di una mano, si ricordò bene la sue parole quando con la lame del coltello da cucina
il cuoco minacciava di tagliarsi la mano -se devi farlo…..
-Misaki-kun che stai facendo- disse Sanji, entrando e accendendosi una sigaretta….Gintoki correva per i corridoi, le gambe gli cedevano sembrava non avere più
forza, mentre correva da una parte all’altra per cercare di raggiungere il più
presto possibile l’altro professore come dettogli da Sanji, aveva il fiatone e le
lacrime iniziarono a scendere, ancora più corpose di prima, mentre il suo
cuore scoppiava nel petto, la gola secca, mente tutto il corpo era ricoperto di
sudore, mentre le ginocchia continuavano a sanguinare dopo tutti gli scontri
con i ragazzi, e tutte le cadute, ma non aveva mai pensato di arrendersi
continuava a correre, sperando che questo salvasse la vita dell’amico o
meglio dell’amato…
-sensei, Zoro-sensei- disse Gintoki appena arrivato crollò, il professore lo
prese al volo,
-Gintoki-kun Gintoki-kun, calmati- disse il professore togliendosi la giacca e
avvolgendoci il ragazzo sudato dentro,
-andate a chiamare Law-sensei o Chopper-sensei- ordinò Zoro
-sensei,…ho …..u-un….b-b-biglietto….da…parte di Sanji, sensei…. E anche
questo…- disse il ragazzo cercando di prendere fiato, dandogli, il fogliettino,
quando Zoro lo lesse, fece identicamente ciò che aveva detto Sanji, poco
prima a ragazzo, lo abbracciò e disse
-non guardare e non staccarti da me qualsiasi cosa accada a meno che non
sia io a dirtelo- disse Zoro, le stesse parole, ma quello che colpì il nostro
spadaccino non fu il bigliettino ma l’anello che Sanji portava sempre al mignolo della mano sinistra che aveva dato a lui, fortunatamente l’abbraccio di Zoro calmò in brevissimo tempo il ragazzo.
-sensei, io…io….odio….- tentò di dire Misaki, ma Sanji lo precedette
-io odio tutti?- chiese Sanji, guardando il ragazzo che piangeva aggrappato
alla ringhiera del tetto, mentre Sanji si avvicinava piano piano al ragazzo
-che corsa…sai ora credo sia appena arrivato Gintoki da Zoro-sensei, dovevi
vederlo, stava piangendo- disse Sanji riprendendo fiato,
-Gintoki…lui perché… sensei come sta?- chiese il ragazzo disperato
-sta bene, senza fiato ma sta bene, ora sta sperando con tutte le sue forze
che la persona che ama si salvi- disse Sanji, avvicinandosi ancora di più al
ragazzo
-lui, non è possibile, gli piacciono le ragazze, mi sta mentendo sensei- disse il ragazzo facendo un passo all’indietro,
-invece si, noi non guardiamo mai chi conta veramente, anche tu ti sei
innamorato di qualcuno che ti ha deriso no?- chiese Sanji
-sensei anche lei è gay?- chiese il ragazzo, il professore annuì per poi
mettere un dito sulle labbra in segno di segreto,
-non l’ho mai detto a nessuno è un segreto, tra me e te- disse il cuoco,
mentre il ragazzo sembrò andare all’indietro, e ogni passo Sanji si sentiva più sollevato
-sai se morirai la tua anima gemella ne soffrirà, il filo rosso è collegato a solo
e soltanto ad una persona, è come una condizione di accettabilità al
contrario- disse Sanji credeva che quella frase avrebbe salvato il ragazzo,
come quella detta da Zoro “se devi tagliarti la mano tagliati la destra, la
sinistra lasciala per il filo rosso altrimenti l’altra anima cercherà in eterno l’altro capo tagliato del filo e non si potrà collegare a nessun’altro” ma il
ragazzo pensò a qualcosa di diverso e disse
-arigatou sensei però sa?.... poverina la mia anima gemella è meglio che non
si colleghi mai a quella di qualcun altro poverino soffrirà troppo mi porterò il suo segreto nella tomba- disse per poi
fare i passi in avanti e buttarsi…fu tutto in un attimo
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insegnami ad amare
Fanfictionla leggenda del filo rosso del destino dice che esiste un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra di ogni persona, ed è sempre collegato a quello di un'altra, è impossibile vederlo, e non si può mai spezzare... Sanji e Zoro credevano nell'e...