Le parole morivano in bocca, voleva parlare, voleva andare lì e dargli uno schiaffo, per contraddirsi lui stesso dicendogli che tutto quello che avevano passato in ogni caso non potesse essere vero.
Per quanto ogni volta che il cuoco guardasse lo spadaccino e la sua mente iniziasse a vagare, immaginando le cose più belle, gioiose e romantiche, per quanto ogni volta che lo vedeva sorridere o arrabbiarsi, il cuore reagiva nello stesso modo quando guardava il campo da calcio e i fornelli accesi, ma non riusciva a pronunciare nessuna parola, mentre con occhi spenti guardava lo spadaccino che posava le sue labbra su quelle di NicoRobin.
Si era scordato che la ragazza si stesse vedendo con lo spadaccino, si era dimenticato che entrambi fossero uomini, e si era dimenticato di tutto il resto, quando si erano baciati dopo che Zoro lo avesse salvato, dopo che il cuoco aveva detto con le sue ultime forze i propri sentimenti, e probabilmente l'altro era solo stato trasportato dal momento ricambiando il biondo, senza pensare alle conseguenze che questo avrebbe avuto sulla loro relazione.
Lo sguardo di Sanji, osservando quella scena, si spense, il celeste dei suoi occhi, che sembrava agitarsi, sembrava avere vita propria e sembrava essere in una tempesta perennemente attiva, sembrò di getto calmarsi come la quiete dopo la tempesta, il mare era diventato piatto, neanche un'onda si intravedeva, non si sentiva un po di vento, erano morti, il mare non aveva più vita.
Ma la domanda è: ci sarà mai una tempesta talmente forte da far tornare il mare negli occhi del cuoco così agitati e pieni di vita come lo erano prima?
Alla loro storia non cera il lieto fine, non c'è nemmeno stata una storia, quindi Sanji non avrebbe fatto niente, si sarebbe comportato come al solito, come se quel fantastico e orrendo giorno non fosse mai avvenuto, come se non avessero oltraggiato il suo corpo, come se nella sua vita non fosse mai stato stuprato davanti agli occhi della persona che ama.
-Oi Sanji- lo chiamò Nami, lui non si girò, stranamente visto che il cuoco si era sempre girato quasi istintivamente alla voce della ragazza, ma questa volta no, camminava a testa bassa come se il mondo gli fosse crollato una ennesima volta addosso, ma la ragazza in verità non sapeva niente del perché il cuoco stesse così, nessuno lo sapeva, perché i quattro avevano promesso di tenere all'oscuro tutto quello successo, come se fosse la parte brutta di una favola, la pura e semplice verità che si nasconde dietro le dolci e belle parole raccontate ai bambini, quindi la rossa ci riprovò una seconda volta alzando la voce, ma fallì anche questa volta, lo stava per chiamare una terza volta ma non ci riuscì perché Usopp andò incontro al biondo e stranamente lo prese sottobraccio portandolo da un'altra parte.
-Sanji, Sanji- lo richiamò Usopp, quando si avvicinò vicino al cuoco, quando lui si riprese dalla trance, alzò il volto, gli occhi lucidi, il volto bagnato dalle lacrime, gli occhi rossi, e la stanchezza sul volto del cuoco, risaltavano agli occhi del arciere, che lo prese sottobraccio, allontanandolo dalla rossa che chiamava il cuoco.
-Usopp, perché mi hai portato qui?- chiese il cuoco, guardandosi intorno,
Usopp lo aveva portato nello sgabuzzino della scuola, dove nessuno studente sarebbe andato a disturbarli, Usopp lo sapeva bene, perché ogni volta che doveva tranquillizzarsi prima di conoscere qualche nuova classe andava lì, e fino a quel momento nessuno altre lui cera mai stato, e si poteva notare anche dagli strati di polvere sugli strumenti che erano stati accatastati lì, perché rotti o perché troppo utilizzati,
-Sanji stai piangendo, e non hai nemmeno sentito Nami che ti chiamava poco fa- disse il cecchino mettendosi le mani sul volto sospirando, mentre il biondo lo guardava incredulo, non era riuscito a sentire la voce della rossa, perché il suo udito si era fermato a quelle parole dette dallo spadaccino alla donna dai capelli corvini, in verità tutto il corpo di Sanji si era fermato lì, come la sua mente e la sua voglia di vivere.
-ah, ero sovrappensiero, grazie Usopp per avermi portato qui- disse il biondo, mentendo, allora Usopp sembrò arrabbiarsi, anzi non sembrò era arrabbiato,
-Sanji- disse fermo con la voce, e questo tono fece fermare il biondo, -io mento costantemente, quindi so riconoscere una bugia buona da una cattiva, e la tua non era la prima- disse, il biondo rispose nuovamente con un sorriso falso per poi aggiungere
-Lui sta con NicoRobin, e se per colpa mia si dovessero lasciare lei soffrirebbe e non voglio- disse, il cecchino sembrò arrabbiarsi ancora di più,
-CODARDO- gridò Usopp -SE LO AMI, VAI LI E DAGLI UNO SCHIAFFO, PICCHIALO, E FAGLIELO CAPIRE- continuò Usopp, al che il biondo, scoppiò nuovamente a piangere, il cuore gli batteva forte nel petto, voleva morire, voleva non essere da solo,
-Sanji- disse il cecchino, avvicinandosi al biondo, abbracciandolo, il cuoco fece lo stesso, -ci sono io qui raccontami tutto- continuò, il biondo piangeva, le lacrime cadevano sulla maglia dell'arciere, ma a lui non interessava,
-lo amo, Usopp, lo amo, amo Zoro con tutto me stesso, gliel'ho detto, lui è corso da me, mi ha salvato, dopo che mi hanno violentato- qui si stoppò il cuore e il corpo di Sanji, iniziando a ricordare tutto quello che era successo quel giorno, e il cecchino se ne accorse, ma anche lui era rimasto scioccato, lo avevano stuprato e Zoro lo aveva salvato, e da lì ci sarebbe stato il lieto fine, ma per loro non c'era o almeno non era ancora arrivato,
-Sanji, tranquillo, ti ama anche lui, ne sono certo- disse il cecchino, cercando di tranquillizzarlo, mentre il biondo aveva ri-iniziato a piangere, ma i due vennero interrotti da delle urla,
-Lascialo andare brutto bastardo traditore- gridava staccando il biondo dal riccio che guardava la scena incredulo,
-C'è stato un piccolo fraintendimento...
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insegnami ad amare
Fanfictionla leggenda del filo rosso del destino dice che esiste un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra di ogni persona, ed è sempre collegato a quello di un'altra, è impossibile vederlo, e non si può mai spezzare... Sanji e Zoro credevano nell'e...