ie ni kaerenai

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-sensei come va la caviglia? - chiese Vivi entrando a scuola, vedendo il
professore biondo ad accogliere gli studenti,
-bene grazie Vivi-chan- disse il professore rispondendole e avviandosi con lei verso la sua classe,
-non avete capito qualcosa riguardo alla verifica che faremo questa
settimana? – chiese Sanji, mentre la ragazza faceva un cenno negativo con
la testa, e il professore vedendo quella risposta tirò un sospiro di sollievo e le
sorrise, d’un tratto la ragazza si fermò, e controllò che in giro non ci fosse
nessuno poi fece segno al professore di avvicinarsi e
-come sta andando con Zoro-sensei? - chiese Vivi, avvicinando le sue labbra
all’orecchio del cuoco, il quale avvampò improvvisamente, non credeva di
essere così facile da leggere,
-Vivi-chan che stai dicendo…io amo Nami-swan- disse il professore,
alzandosi gli occhiali tentando di essere il più convincente possibile, ma
essendo che non la guardò negli occhi quando lo disse la ragazza le rispose
titubante,
-sensei, non deve mentire d’avanti ad un suo studente, lo sa- disse Vivi come
se lo stesse rimproverando,
-Vivi-chan Vivi-chan quanto possano essere estese le tue fantasie fujoshi, un
pezzo d’uomo, fantastico, non potrà mai mettersi con un marimo indecente
come lui- disse convinto, o almeno credeva, Sanji, ma quando vide la
ragazza ridere iniziò a preoccuparsi,
-sensei, ma ha visto il suo corpo- disse la ragazza iniziando a descrivere tutti
i particolari, -sensei, sei arrossito- disse la ragazza trionfante -quindi ti piace-
continuò sempre la ragazza, lui si grattò la nuca imbarazzato, e abbassò lo
sguardo, iniziando ad annuire,
-avevo ragione, da quanto tempo vi vedevo insieme come una coppia- esulta Vivi, tirando in dietro il gomito, e stringendo la mano in un pugno, in segno di vittoria,
-Vivi-chan… non devi dire niente a nessuno per favore- disse il cuoco
supplicandola, la ragazza le sorrise annuendo, e intrecciando le mani dietro la schiena, iniziò a saltellare contenta della risposta,
-ci vediamo e si faccia curare bene quella ferita- disse Vivi facendogli
l’occhiolino, il professore la guardò arrossendo più di quanto non fosse già, e iniziò ad incamminarsi verso la classe in cui aveva lezione.
-SAAANJIIIIIIII- urlò Rufy per poi buttarsi sulle spalle del biondo, che essendo
poco stabile a causa del dolore alla caviglia, cadde rovinosamente con Rufy, ci fu un momento di silenzio dove i due si guardarono negli occhi per poi
l’attimo dopo scoppiare in una fragorosa risata, ma quel momento fu interrotto da un’espressione di Sanji, un po' dolorante, Rufy se ne accorse subito e quindi si tolse da sopra l’atro e dopo essersi alzato lo aiutò ad alzarsi, sentendosi un po' in colpa per il dolore causato all’amico, che fino ad allora era riuscito a sopportare il dolore a causa di antidolorifici datogli dal medico, e che facevano effetto per un certo tempo, e dopo sarebbe gradualmente riapparso il dolore, ma quello che provava Sanji era il dolore di non poter correre liberamente nel campo da calcio, gli mancava quella
sensazione di liberà che aveva provato da tanti anni, mentre il sudore gli
scendeva e bagnava la maglietta che è quasi sempre a stretto contatto con la
pelle e la bellissima sensazione di segnare tirando la palla, girandosi e
vedendo tutti i giocatori scartati che lo guadavano sconfitti.
-Sanji stai bene?- chiese il nero mentre guardava l’altro che fissava un punto
non definito nello spazio, il cuoco ritornò da quella trance ritornando al suo
solito sorriso,
-tutto bene tutto bene Rufy- lo rassicurò il cuoco mentre l’altro sospirò,
-bene io vado a farmi fare un controllo breve da Law- disse il cuoco
allontanandosi dall’altro senza dargli troppe spiegazioni, infondo non voleva
mostrarsi debole, e quindi non poté far altro che allontanarsi dagli altri,
nascondendosi in una classe stringendosi la caviglia e massaggiandola,
mentre pensava e sperava che qualcuno sarebbe arrivato a salvarlo; magari
sarebbe arrivato Zoro, ma lo avrebbe visto in quello stato e quindi escluse
quell’idea, ma quando sentì quella porta aprirsi, e alzò lo sguardo avrebbe
immaginato che avrebbero potuto aprire quella porta altre cento persone, ma
proprio lui no…
-Sanji-sensei, vuole parlare con te- disse il ragazzo che aveva accompagnato
l’uomo dai capelli rosso fuoco, e molto simile a Sanji,
-ohi sensei nemmeno saluta, questa non è buona educazione cosa insegna ai ragazzini- disse l’uomo,
-Ichiji, che ci fai qui, non potresti entrare qui- disse Sanji, facendo un’espressione cupa, il volto non era come quello normale, non sorrideva, ed
era freddo, non appariva nessuna emozione,
-io niente mi sono solo preoccupato per il mio fratellino- disse Ichiji, lo stava
prendendo in giro, voleva solamente sfotterlo un po' come ogni volta
-non vi dovete preoccupare per me- disse Sanji, iniziando a preparare le sue
cose per poi oltrepassare il rosso, che lo seguì a ruota,
-esci da questa scuola- disse il biondo, mentre l’altro continuava a seguirlo,
-voglio parlare un po' con te- gli disse il fratello, -continui ancora a giocare a
quell’inutile sport? - chiese il rosso, Sanji a quella domanda si bloccò
-no faccio solo da referente al club- gli disse, -lasciami in pace ti ho detto tutto
ciò che volevi- continuò il cuoco senza fermarsi, ma il rosso sembrò non
ascoltare,
-gli altri ti aspettano a casa- disse il rosso, solo a quella affermazione Sanji, si
stoppò improvvisamente, per poi girarsi e avvicinarsi pericolosamente al viso
del fratello,
-non ritornerò mai lì, quella non è casa mia, non lo è mia stata- disse il biondo,
mentre il rosso dopo qualche secondo che lo guardò sbalordito iniziò a ridere,
mentre il biondo si girò e continuò a guardare avanti, e poi iniziò a
camminare, senza voltarsi, ma il rosso lo prese per una spalla e lo tirò
all’indietro, il peso del cuoco si concentrò sulla caviglia già dolorante, e si morse il labbro per non far sentire al fratello il gemito di dolore che stava per uscire dalla sua bocca, ovviamente,
-il tuo calcio è maledetto non puoi continuare a giocare, se continuerai ferirai qualcuno- disse il fratello, lasciando lì Sanji, sbalordito, non voleva crederci, per lui il calcio era la sua passione e non aveva intenzione di smettere di giocare, a meno che…. Qualcuno di importante non si sarebbe fatto male….

Angolino di una fujoshi
Ciao a tutti
Scusate l'assenza ma sto pensando a come evolvere bene la storia per non ripetere le cose simili dell'altro libro...spero che vi sia piaciuto questo capitolo e se avete qualsiasi commento scrivetelo
Al prossimo capitolo

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