Capitolo tre

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Riaprì gli occhi quando un debole raggio di sole le colpì il viso. Saewynn si sentì stordita e si passò la mano tra i capelli, vide le dita sporche di sangue e il dolore alla testa era tremendo.

Si rialzò barcollando, con le gambe tremanti e le vertigini, una forte nausea la pervase e le vennero le lacrime agli occhi.

Il suo villaggio era stato distrutto e tutti erano morti, Eiron, Hanne...i suoi genitori. Al ricordo di ciò che aveva visto, quel ghoul così vorace, Saewynn vomitò e pianse.

<<Dei, perché? Perché tale orrore?>> singhiozzò.

Era disorientata, con gli abiti logori e sporchi di terra. Osservò dove si trovava e vide solo fitte boscaglie, poi volse lo sguardo in alto. Sarebbe stato impossibile arrampicarsi su quelle rocce troppo ripide, quando sarebbe calata la notte cosa avrebbe potuto fare contro quei mostri?

L'eco di un ruggito le fece venire la pelle d'oca e osservò il cielo. Fu sbalordita, poiché erano rari nelle sue terre, ma quello in volo sembrava un drago nero.

Dopo lo stupore iniziale, la giovane si riscosse e corse a nascondersi in una piccola grotta accovacciandosi su se stessa. Non le importò nulla del muschio e della terra umida, voleva solamente sopravvivere.

Iniziò a piangere ancora e si coprì la bocca con una mano per non farsi sentire da qualche altra creatura. Non bastavano i ghoul, ora ci si metteva anche un drago.

<<Devo vivere, posso farcela>> sussurrò.

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Calista non era riuscita a riposare. Le mille preoccupazioni per suo fratello le avevano impedito di dormire e ora faticava a seguire la lezione di Delbin, suo precetto.

Era un uomo anziano e saggio, vestito quasi sempre di nero, con capelli e barba tra il grigio e il bianco e vispi occhi azzurri malgrado l'età.

Aveva insegnato tutto del regno a Draedan e ora era il suo turno imparare cose più approfondite. Era una noia, tutto questo era noioso e lei voleva solamente riposare meglio per poi uscire a cavallo.

<<Altezza, mi state ascoltando?>>

Calista puntò i suoi occhi verdi su di lui e lo vide contrariato, così si schiarì la gola.

<<Ma certo, maestro Delbin>>
<<Le dispiacerebbe ripetere ciò che ho detto?>> domandò.

Se la principessa avesse potuto imprecare lo avrebbe fatto, ma sarebbe stato indecoroso e lei non voleva finire in castigo.

<<Ecco...io...>>

L'uomo sospirò sconsolato e si avvicinò.

<<Principessa Calista, cosa vi turba così tanto da togliervi la concentrazione?>>

La ragazza si morse il labbro inferiore e si alzò dalla sedia. Si trovavano nella biblioteca reale, dove c'erano libri e sapienza di ogni tipo.

<<Incubi spaventosi che disturbano la mia quiete, maestro Delbin>> rispose stringendo il medaglione.

<<Che generi di incubi?>>
<<Non li ricordo una volta che mi desto. Temo di non rivedere più mio fratello e che mio padre sia sotto un maleficio...>>

Delbin alzò la mano, facendole segno di tacere, e Calista lo guardò confusa.

<<Altezza, anche i muri hanno occhi e orecchie, non parli se non è in un posto sicuro>> disse.

<<State dicendo che...>>
<<Certo, potreste avere ragione. Ma non è il luogo adatto e nemmeno il momento opportuno per parlarne>>

The chronicles of the dragon : The redemption of Zadkiel [ Parte 2 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora