Capitolo sei

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Una pioggia fitta e leggera stava scendendo sull'isola, come se anche il cielo fosse triste.

Calista, vestita di nero e con il volto pallido segnato dalla sofferenza, osservava suo fratello sul carro che il re aveva mandato per recuperare i corpi dei soldati.

Poco dopo il suo urlo straziante, Diantha si era precipitata da lei trovandola in lacrime. La regina Brida l'aveva stretta tra le braccia e cullata come una madre mentre suo padre si era consultato con Damie.

La bella sacerdotessa aveva detto che le era stato impossibile prevedere l'imboscata a causa di forze maligne che interferivano con la sua magia.

Keldron aveva mandato Aurion a prelevare i corpi dei soldati con i suoi uomini, sperando che tra di loro non ci fosse quello di Draedan. Speranza vana.

Calista era scoppiata in lacrime osservando il capitano dalla finestra mentre tornava e aveva riconosciuto il suo adorato fratello.

Diantha l'aveva aiutata a vestirsi ed ora si trovava vicino a Draedan, il bel viso ormai pallido e gelido e il medaglione che brillava. La ragazza gli accarezzò i capelli, baciandogli la fronte, mentre le lacrime cadevano sul viso del fratello.

<<Oh, mia anima, mio amato fratello maggiore>> disse tra i singhiozzi.

Diantha pianse con lei e nemmeno Aurion fu in grado di trattenere le lacrime.

<<Chi ha osato farti questo?>> sussurrò ancora.

Ma Calista conosceva la risposta, la conosceva fin troppo bene. Il re le mise un braccio attorno alle spalle, ma lei lo scostò bruscamente e lo fissò duramente con gli occhi di smeraldo.

<<È tutta colpa vostra!>> urlò.
<<Calista>> l'ammonì Keldron.

<<Draedan è morto per colpa vostra! È morto a causa delle preveggenze di quella sgualdrina che osate tenere nel castello!>>

Lo schiaffo che colpì il viso di Calista fu rapido e forte, tanto da farle voltare il viso di lato e arrossare la gota pallida. La ragazza fu stupita e scioccata, mai suo padre le aveva alzato un dito, nemmeno quando da piccola osò prendere il suo cavallo preferito senza il suo permesso addentrandosi nei boschi.

<<Torna immediatamente nelle tue stanze e non lasciarle fin quando non lo decido io>> disse con voce dura.

Calista si mise dritta con il busto, la guancia ancora in fiamme, e camminò verso l'entrata del castello senza degnare di uno sguardo o di una parola il padre.

Keldron osservò il corpo del primogenito e una lacrima cadde dai suoi occhi blu mentre gli baciò la fronte, dopo si rivolse ad Aurion.

<<Prepara la pira, che mio figlio abbia tutti gli onori di un vero guerriero>>

Il capitano della guardia chinò il capo.

<<Sarà fatto, maestà>>

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Quando Calista tornò nelle sue stanze si gettò sul letto e pianse disperata con il volto tra le morbide lenzuola. Diantha non sapeva cosa fare, la principessa era inconsolabile.

Un bussare alla porta fece sussultare entrambe ed entrò la regina Brida.

<<Calista>> mormorò con gli occhi lucidi.

La fanciulla si buttò tra le sue braccia e pianse più forte.

<<Madre, mio fratello è morto. Non lo rivedrò mai più, ha infranto la nostra promessa>> singhiozzò.

The chronicles of the dragon : The redemption of Zadkiel [ Parte 2 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora