Londra,
1862Il Saint James Park, il verde prato reale, il luogo di ritrovo perfetto per le coppie o per parlare di un affare tra due parti opposte.
Nel nostro caso si potrebbe pensare che si tratti della seconda situazione.
-Senti, che succederebbe se andasse tutto male?- chiese Aziraphale
-Io e te abbiamo molto in comune- la risposta di Crowley non era una risposta, era più un pensiero casuale che serviva ad evitare l'effettiva risposta
-Non saprei. Abbiamo entrambi iniziato come angeli, ma poi tu sei caduto- Aziraphale fece finta di niente, sapevano entrambi la vera risposta, ma nessuno aveva il coraggio di dirla
-Non sono proprio caduto. Sono solo... sceso un pochino più in basso. Comunque mi serve un favore
-Abbiamo già un accordo, Crowley. Stare alla larga l'uno dall'altro e darci una mano nel momento del bisogno- aveva detto che era un accordo, non un bell'accordo
-È una cosa diversa. Casomai andasse tutto a monte. Se finisse tutto male, voglio una garanzia
-Ossia?
-L'ho scritto. I muri hanno le orecchie. Beh, qui gli alberi hanno le orecchie. E anche le anatre. Le anatre hanno le orecchie? Ovvio, per sentire le altre anatre
Crowley gli porse un foglietto
ACQUA SANTA
Aziraphale rimase scioccato
-È fuori questione!
-Perché no?
-Ti distruggerebbe! Non ti darò una pillola per suicidarti, Crowley
Mai. Mai e poi mai. Come poteva anche solo pensare che proprio lui avrebbe potuto fornirgli una cosa così pericolosa? Una cosa letale
-Non mi serve per quello. Solo come garanzia
-Non sono un idiota, Crowley. Sai quanti guai passerei se...- se tu morissi? Se tu non fossi più qui? Ma non perché senza di te mi riporterebbero lassù perché poi qui sarei inutile, non perché poi non potrei più godere dei beni terreni dei quali comunque con il tempo riuscirei a fare a meno, ma perché oramai ho ceduto ad una tentazione troppo forte che non potrò mai lasciarmi alle spalle e quella tentazione sei tu.
Aziraphale avrebbe voluto continuare la frase, avrebbe voluto che quelli non fossero solo pensieri, ma effettive parole urlate in faccia a quel demone vestito di nero in mezzo ad un parco affollato nel pieno dell'epoca vittoriana, fregandosene di tutti. Ma non lo fece e continuò il suo stupido rimprovero
-...se sapessero che stiamo socializzando? È assolutamente fuori questione
-Socializzando?!- quella parola colpì il demone come una spada, passandolo da parte a parte e facendo attenzione che la lama affilata giocasse bene con i suoi organi interni. Non poteva pensare veramente che quello fosse solo socializzare. Non che il demone si aspettasse grandi passi avanti tra loro due verso la fine della settimana, per quanto lo riguardava lo avrebbe aspettato per secoli, ma poteva almeno ammettere uno straccio di legame? Anche solo una forte amicizia sarebbe andata bene, no, niente.
Al diavolo!
-Chiamalo come ti pare. Non è il caso di discuterne oltre- per quanto non potesse sembrare anche l'angelo stava soffrendo per ogni parola falsa che continuava ad uscire dalla sua bocca e l'unica cosa che gli rimaneva erano i suoi pensieri
-Posso socializzare con molte altre persone, angelo- no, non posso
-Ovviamente- davvero?
-Non mi servi tu- certo che ho bisogno di te, angelo
-Il sentimento è reciproco, ovviamente- e detto questo se ne andò
-OvViAmEnTe- Crowley gli fece il verso rimanendo da solo nel Saint James Park, il verde prato reale, il luogo di ritrovo perfetto per le coppie.
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Our thoughts - Good Omens
FanficLa storia è la stessa, identica. I pensieri ci sono rivelati. Il finale cambierà. Un piccolo estratto: -Bene! Allora lascia che ti tenti... Oh no, quello è il tuo lavoro giusto?- disse con un mezzo sorriso. Forse stringere amicizia con quel demone...