Ufficio di Gabriel, Paradiso
Gabriel osservava dall'alto i palazzi, in quegli occhi viola si leggeva la superbia con la quale egli considerava tutti quegli esseri piccoli che strisciavano sotto di lui. La si poteva leggere anche quando guardava chi non stava sotto quelle nuvole.
Michael si avvicinò all'Arcangelo.
-Potrei risultare fuori luogo, ma ho esaminato gli appunti di Aziraphale durante la nostra ultima riunione. Ho analizzato i documenti di osservazione terrestre e...
Michael porse delle fotografie su un tavolino completamente bianco, come il resto della stanza, apparentemente apparso dal nulla
-Sono certo che c'è una spiegazione innocente- disse Gabriel con falsa convinzione.
Sospettava da tanto che quell'angelo avesse qualche sorta di amicizia con quel rinnegato.
-Ovviamente, ha qualche obiezione al mio uso di canali secondari?
Ecco perché Michael era la scelta migliore per tenerlo d'occhio.
-Non esistono canali secondari MichaelLondra, casa di Crowley
Erano passate ore dalla discussione avuta con Aziraphale, il suo cuore era ancora a pezzi, si sentiva uno schifo, voleva solo tornare indietro nel tempo e rimediare, anche se non sapeva come.
Comunque, si era finalmente alzato da terra, si poteva benissimo capire il punto preciso dove si era rannicchiato, visto che le numerose bottiglie di vino ricreavano la sua sagoma. Aveva deciso che non poteva rimanere lì a pensare a lui e piangere, o meglio, poteva continuare a farlo, ma non in un posto che presto si sarebbe trasformato in una palla di fuoco.
-Dove dovrei andare?- prese in mano il globo che aveva sulla scrivania -Inghilterra, no, ovviamente. America? Assolutamente no. Atlantide? Ieri non esisteva- lasciò il globo a mezz'aria e si concentrò su un libro di astronomia -Sulla luna? No, non c'è atmosfera, non c'è vita notturna. Alpha Centauri? È sempre bello in questa stagione, uno splendido sistema stellare, ho aiutato a costruirlo
La tristezza lo pervase di nuovo, si buttò a presso morto sullo schienale della sedia regale dietro la scrivania.
-Ho solo fatto delle domande. In passato veniva richiesto solo questo a un demone- magari se si fosse fatto i fatti suoi ora avrebbe ancora le ali bianche, avrebbe continuato a stare tra le sue amate stelle, scendendo solo per stare con Aziraphale alla luce del sole -il Grande Piano? Dio, mi stai ascoltando? Mostrami un Grande Piano. Ok, lo so che li stai mettendo alla prova, avevi detto che l'avresti fatto ma non dovresti portarli alla distruzione. Alla fine del mondo- diede un colpo al globo fluttuante e uscì di casa.Un paio d'ore dopo Crowley era comodamente seduto su una poltrona del cinema, stava guardando uno di quei cartoni animati per bambini su dei conigli felici, che parlano della vera amicizia e bla bla bla, ma ad un certo punto il film si fece interessante, uno di quei coniglietti si staccò la testa, rivelando quella di Hastur
-Crowley che cosa hai combinato?
-Non so di cosa tu stia parlando
-Sto parlando di quel ragazzo, Warlock, nessun mastino al suo seguito e non sapeva della distruzione della Terra, dov'è il figlio del nostro signore?
-Ehm, storia divertente
-Mi sono dovuto subire uno stupido adolescente che diceva che io... che io puzzavo di cacca
-Come dargli torto?
-Attento Crowley, ti verremo a cercare, a te e al tuo amichetto, sei finito
Così dicendo tirò un pugno ad uno dei due conigli facendogli uscire del sangue e poi se ne andò. Crowley era nel panico, sapevano di lui ed Aziraphale, dovevano scappare subito.Saltò in macchina e premette sull'acceleratore, se Aziraphale fosse stato con lui lo avrebbe sicuramente sgridato. A quell'ora Aziraphale probabilmente era di ritorno verso il suo negozio, quindi Crowley non aveva scelta che battere tutto l'isolato finché non lo avesse incontrato, guarda caso aveva ragione, eccolo lì in mezzo ad un marciapiede di Soho, circondato da una marea di persone durante l'ora di punta. Frenò in malo modo ad un angolo di un incrocio, rischiando di prendere in pieno una decina di passanti, poi aprì lo sportello di colpo rischiando di prenderne un altro paio
-Angelo!
Aziraphale si girò di scatto, era passata solo una notte e gli era bastata per capire che quello che aveva fatto era stata la scelta peggiore della sua vita, ma sapeva anche che era l'unica soluzione per proteggere Crowley, lui doveva andarsene
-Scusa, mi dispiace. Qualsiasi cosa abbia detto, non volevo
Crowley ancora doveva capire per cosa doveva scusarsi, alla fine gli aveva solo rivelato i suoi sentimenti, era stato Aziraphale a baciarlo e mollarlo in quel gazebo, ma quella sarebbe stata una cosa di cui avrebbero discusso su Alpha Centauri
-Mi sto scusando, ok? Bene. Sali in macchina
-Cosa? No
-All'Inferno hanno capito che è colpa mia, ma possiamo fuggire, insieme
Di nuovo quella parola, "insieme", Aziraphale si sentiva male, vedeva che Crowley era nel panico, ma non poteva fare altro
-Su Alpha Centauri. I pianeti liberi lassù sono tanti, nessuno ci noterà
-Crowley non essere ridicolo- nella voce di Aziraphale c'era un tono di supplica -ascolta, sono sicuro che, se io parlassi con la gente giusta, potrei sistemare tutto
-Non esiste la gente giusta! C'è solo Dio, che agisce misteriosamente e non parla con nessuno di noi
-Ecco perché voglio parlare con l'Onnipotente, sistemerà tutto
-Non succederà mai, credimi, lo so bene- Crowley sospirò, era frustrato, come faceva a non capire? Nessuno li avrebbe aiutati, avrebbero dovuto lasciare gli umani al loro destino e nascondersi tra le stelle, insieme -Sei intelligente. Come fa uno intelligente come te ad essere così stupido?- dalla voce di Crowley si poteva percepire tutto ciò che pensava di Aziraphale, lo ammirava, era veramente l'essere più intelligente che avesse mai conosciuto, ma allora perché si comportava in modo così stupido?
Aziraphale sembrava aver sentito solo la parola "stupido", perché aveva fatto una smorfia un po' delusa
-Ti perdono
Era una battaglia persa
-Io vado a casa, angelo. Prendo le mie cose e parto. Quando sarò tra le stelle non ti penserò minimamente
Crowley rientrò in macchina sbattendo violentemente lo sportello e ricominciando a guidare ad una velocità folle.
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Our thoughts - Good Omens
FanfictionLa storia è la stessa, identica. I pensieri ci sono rivelati. Il finale cambierà. Un piccolo estratto: -Bene! Allora lascia che ti tenti... Oh no, quello è il tuo lavoro giusto?- disse con un mezzo sorriso. Forse stringere amicizia con quel demone...