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Passò l'anno scolastico. La sua classe era al piano di sopra e almeno una volta al giorno scendeva al mio per salutarmi come al suo solito. Le ragazze mi guardavano invidiose. Era mio. MIO! L'ultimo giorno di scuola mi arriva un messaggio al cellulare:
<<Oggi non scendo. Dopo la scuola ti porto a mare, mangiamo lì. Ci saranno anche gli altri. Ti va? Tuo, Alan❤️>>
Rispondo dopo poco
<<Okay. Ti aspetto fuori:) Baci, Jennifer>>
Uscì prima la mia classe della sua. Lo aspettai fuori. Poi sentii l'altra campanella e pensai 'okay, arriva!' Dovevo trattenermi, stavo tremando. Arriva da dietro, con le braccia mi avvolge i fianchi, mi culla per un po' e poi mi bacia il collo.
"Amore mio, buongiorno!" esclama.
"Sarà davvero un buongiorno." dico io.
"Andiamo, mi hanno mandato un messaggio gli altri e mi hanno detto che sono già la, ci aspettano"
"Okay." Dico perdendomi nei suoi occhi. Mi fa salire sulla sua moto e andiamo.
Arriviamo là e gli altri ci applaudono.
"Finalmente! Viva la puntualità eh! Vi stiamo aspettando qua fuori da tantissimo tempo!" Dice Christine.
"Ora che ci penso.. Se è chiusa la spiaggia come facciamo ad entrare? Scavalchiamo?! Dimmi di no!" Dico rivolta verso Alan. Sorride.
"Ma no! Ho preso le chiavi da mio padre."
Ora collego. L'anno scorso lo vidi dietro il bancone, ma non so perchè non ho mai avuto la sfacciataggine di chiedergli come mai. Ora era chiaro. Suo padre era il proprietario. Credo.
"Così.. Sei il proprietario della spiaggia?" Gli chiesi.
"Beh. Sì. Se vogliamo essere specifici è di mio nonno, ma sì, è mia." E entrammo.

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