Il Campo Delle Menti Geniali

Capitolo 20

Dopo poco tempo tutti furono al loro posto e l'atmosfera di sicuro non era delle migliori. Gli avversari erano numericamente maggiori, ma non era questo a preoccupare i ragazzi. A preoccuparli erano le loro armi: spade, coltelli, lance, archi e frecce, mentre i ragazzi avevano solo i loro poteri. Insomma, nelle loro teste si era formata l'idea che sarebbe stato un massacro!  La meno preoccupata era Katerin, perché credeva nei suoi ragazzi ed era sicura che ce la potessero fare. Quando il campanile di una chiesa abbandonata lì vicino suonò le undici, gli avversari partirono alla carica, e stessa cosa fecero i ragazzi speciali. Le prime linee si scontrarono quasi subito, e sul campo di battaglia si vedevano già i primi morti. I telecinetici sradicavano alberi e tutto quello che riuscivano a trovare e li scagliavano contro l'esercito, ma gli altri con le loro armi erano molto più veloci. In aiuto però c'erano i telepatici, che parlavano tra di loro con il pensiero per aiutare i compagni, e nel frattempo combattevano corpo a corpo con le armi che avevano imparato a maneggiare durante gli allenamenti. I controllori della mente, però, fecero davvero un bel lavoro. Modificarono i principi di molti avversari, qualcuno addirittura in modo che aiutasse i ragazzi speciali. Quelli più nascosti e al sicuro erano quelli che leggevano il pensiero. Stavano dietro una roccia e quindi gli umani non sapevano della loro esistenza. Da lì, attraverso un piccolo microfono, comunicavano le mosse ai loro compagni, che così riuscivano ad anticiparle. Katerin si accorse che Mary si era fermata a circa dieci metri da lei perché aveva un braccio sanguinante. La regina vide Sebastian che si avvicinava alla ferita di soppiatto con un'arma in mano, pronto a ucciderla a causa di vecchi rancori di cui lei non aveva nessuna colpa. Katerin non ci vide più dal terrore e si mise a correre verso di loro, proprio quando il traditore stava alzando la spada...