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Namjoon era seduto a capotavola e smangiucchiava di malavoglia il solito pudding, ignaro dell'allegria che lo circondava.

Nonostante non tenesse conto dei desideri dei suoi dipendenti quanto il fratello minore Jimin, alla fine aveva accettato alla serata speciale più per punirli che per altro, infatti il giorno dopo avrebbero dovuto sistemare e ripulire l'intero attico ed avrebbe fatto capire a tutti che Seokjin non doveva essere coccolato e vezzeggiato da nessuno, lui non era un ospite, lui era il nipote di Kim Kwang Kyu.

"Nessuno! Nemmeno quell'impicciona di sua cugina Rose!"

Era stanco morto di quella lingua tagliente e quel caratterino e Rose l'avrebbe licenziata se avesse provato di nuovo a mettersi in mezzo tra lui e il castano.

"Fanculo la parentele! Deve farsi i fatti suoi!"

Seokjin!

Quando era rientrato e non lo aveva visto, era quasi impazzito e si era aggirato per tutta la casa come se fosse indemoniato mentre i presenti lo fissavano spaventati.

"Noi Kim non alziamo mai la voce"

Le parole di suo padre gli riecheggiavano tuttora nella mente.

Se lo avesse visto in quella situazione lo avrebbe visto gridare così forte da far crollare i muri cercando quel ragazzo per tutto l'attico come un pazzo.

Alla fine mettendo insieme varie informazioni, era riuscito a capire che Seokjin era uscito dalla vecchia stanza di Jimin per andare in cucina dove si era occupato della tosse di uno dei cuochi. Poi da quella stanza era passato al giardino senza che nessuno lo tenesse d'occhio.

Alla fine quando l'aveva trovato, era rimasto incantato nel vederlo intento ad occuparsi del piccolo orto.

Era stato sollevato e persino felice nel vedere che il nipote di Kwang Kyu fosse ancora vivo e alla sua mercé nonostante insieme a quelle sensazioni si era unita un crescente senso di rabbia.

Non solo quel pazzo si era acquattato come un gatto in mezzo alla terra ma non gli aveva nemmeno chiesto il permesso di andare in giro per casa sua occupandosi della salute dei suoi dipendenti. Gli si era pure rivoltato contro come un gatto inferocito e lui aveva perso le staffe. Quando aveva provato a scappare via era caduto mostrando ai presenti la pelle bianca dei suoi fianchi che in quel momento avrebbe voluto toccare e marchiare come sua.

Quel ricordo gli tolse il respiro.

Gli sembrava di avere la testa leggera e di non avere più controllo su se stesso.

E la causa di tutto era lui.

Il suo sguardo volò sulle teste di tutti gli invitati fino a posarsi su Seokjin.

In quel momento il castano sollevò il calice in un brindisi per poi scolarsi il bicchiere rovesciando la testa indietro.

Gli occhi del grigio si posarono sulla gola dalla pelle bianca del castano sentendo lo stomaco stringersi e un fastidiosa tensione irradiarsi nel suo basso ventre.

Per il resto della serata continuò a tenere d'occhio il ragazzo.

In verità Seokjin si comportava come un perfetto padrone di casa., affrontava chiunque senza paura e rispondeva deciso alle domande dei curiosi.

Solo il suo completo faceva a pugni con quell'immagine sembrava avesse preso gli scarti di un Outlet di terza mano e li avesse abbinati nel modo peggiore, sul pantalone c'erano ancora delle macchie di terra.

Namjoon, a quel punto, cercò di immaginarlo in un bellissimo completo scuro. il blu gli avrebbe donato terribilmente ma anche il grigio fumo di londra entrambi avrebbero messo il suo incarnato perfetto.

AMORE IMPOSTO   [_⊙NAMJIN⊙_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora