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Il viaggio di ritorno fu lungo ed estenuante.

Namjoon e i suoi uomini erano abituati a spostamenti rapidi e continui a prescindere dalla distanza, ma Seokjin no.

Il suo viaggio più lungo a memoria era stato all'incirca 45 minuti su un bus della linea gialla di Taegun.

Ora con la testa china sul piatto sembrava esausto.

Se fosse stato un altro ragazzo, Namjoon avrebbe interpretato la sua postura come un segno di sottomissione.

Ma davanti aveva Kim Seokjin, testardo e caparbio come un mulo.

Nel suo caso sospettava che, se lui si fosse accorto di essere osservato, non avrebbe manifestato quei segni di debolezza che tanto voleva.

Namjoon si fermò ad osservare di sottecchi il profilo del rosa.

Era un ragazzo incomprensibile, ma un valido antagonista. Nel breve arco di tempo intercorso tra da quando lo conosceva, aveva dimostrato più coraggio dello zio.

In ogni modo, lui avrebbe fatto bene a ricordarsi che nelle vene di quel ragazzo scorreva il sangue di quel bastardo.

Quel pensiero fece riaccendere la sua rabbia e lui gli si avvicinò ansioso di tormentarlo.

Seokjin aveva già mangiato quasi tutto il ramen e lui si chiese dove potesse finire tutto quel cibo.

Il ragazzo era più alto della media dei coreani, ma non era di certo grasso o grosso. L'unica cosa grande in quel ragazzo erano le spalle.

Namjoon aveva già finito di cenare, mentre lui continuava a mangiare con concentrazione. Forse cercava solo di rimandare il momento in cui sarebbero rimasti soli.

Irritato, si fermò al suo fianco in posa intimidatoria.

"Non sei ancora sazio?"

Seokjin raddrizzò le spalle e sollevò il mento.

"No!" rispose con asprezza per poi riprendere a mangiare senza degnarlo di uno sguardo.

Quella sfrontatezza fece imbestialire Namjoon.

"Che ti piaccia o no, adesso sono il tuo tutore e dico che hai finito" disse Namjoon allungando una mano verso il suo piatto.

"Hai intenzione di farmi morire di fame Tutor?" chiese Seokjin pronunciando quel titolo come se fosse il peggior insulto sulla terra.

"Ah! Sarebbe difficile da sostenere con tutto quello che ti sei mangiato" rispose Namjoon "Ma potrebbe essere un'idea. La metterò in pratica se non obbedirai ai miei ordini!" concluse.

Invece di rispondergli per le rime il moro posò il piatto e abbassò lo sguardo.

Se pensava diignorarlo non glielo avrebbe permesso.

Namjoon gli sollevò il mento, obbligandolo a guardarlo.

In quegli occhi così c'era il solito sguardo di sfida misto a qualcos'altro.

Paura.

Gli sembrava di poterla annusare.

Nonostante la sua spavalderia, per la prima volta il moro sembrava realmente spaventato.

Quel demonio aveva tenuto testa al priore del seminario, aveva tentato di scappare ed ora tremava di paura?

Sotto le dita sentì il polso di Seokjin accelerare. Per quale motivo si era offeso?

Aveva deciso di tormentarlo e ci era riuscito.

L'orgoglioso ed arrogante nipote di Kim Kwang Kyu era spaventato a morte. Cercò di dirsi che il motivo del suo terrore non era importante ma capì di mentire a se stesso.

AMORE IMPOSTO   [_⊙NAMJIN⊙_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora