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"Peccato che non mi piace bere!"

Namjoon guardò il suo bicchiere di vino con sguardo torvo.

Poi, pur sapendo che l'alcol avrebbe risvegliato il bruciore allo stomaco, fece cenno a Taehyung di versargli un altro bicchiere.

"Solo un altro goccio, giusto giusto per rilassarmi!"

Non era il rimorso a tormentarlo perché era stato Yoongi a cominciare, ma quando il menta lo aveva punzecchiato, lui aveva reagito con una violenza inaudita.

"Per lo meno adesso non dovrò più sentire le sue prediche!"

Con estrema cautela Namjoon si toccò il naso, lieto di constatare che non si era gonfiato e poi si sfregò le nocche delle mani. Aveva pensato che dopo aver picchiato il cognato si sarebbe sentito meglio, ma la vittoria, ammesso che fosse stato suo, aveva un sapore amaro.

Sperando che il vino cancellasse quel gusto sgradevole, ne bevve un sorso, ma non accadde niente.

Irritato cercò di riaccendere la collera che lo aveva animato per tutto quel tempo, ma la sua rabbia era stata spazzata via da altre sensazioni.

Era arrivato a metà cena quando si rese conto che Seokjin non sarebbe sceso.

Distratto dal vino, non si era accorto delle occhiate furtive che i camerieri, Hoseok, Taehyung e Rose si scambiavano, adocchiando di tanto in tanto il posto vuoto del castano.

Gli aveva detto chiaramente che cosa doveva fare ma il castano sembrava ignorare le sue direttive.

"Credi che l'arrivo di Jimin e la sua partenza mi abbiano fatto cambiare idea o vuoi solo sfidarmi Seokjin?"

Namjoon sentì rimontare la collera, ma avvertì anche una nota di disappunto per via della sua assenza.

Si alzò traballante a causa del vino e ignorando le occhiate degli altri si diresse barcollando verso la sua camera.

Il corridoio era deserto e aprendo la porta si accorse che nella stanza regnava il più assoluto silenzio Seokjin era seduto davanti alla finestra con indosso una camicia bianca che in controluce gli permetteva di vedere la linea perfetta del suo corpo.

"Come hai potuto?" chiese Seokjin senza distogliere lo sguardo dalla città illuminata

"Dove sei stato? Dovevi essere a mangiare con me!"

"Sono rimasto qui!" rispose secco il castano " Come hai potuto permettere a Yoongi e a Jimin di mettersi in strada con questo tempo? E se facessero un incidente?"

L'accusa velata nella voce del castano lo fece arrabbiare.

"Non sono affari tuoi Seokjin! Devi solo preoccuparti di rendere felice me!"

Seokjin si alzò in piedi e cominciò ad avanzare verso di lui.

"Sono stufo di vivere sotto le tue cazzo di minacce. Fai quello che vuoi Kim Namjoon, ma tieni a mente questo: non mi arrenderò mai. Puoi togliermi la libertà, l'università, gli amici, i privilegi, puoi anche picchiarmi, ma non mi piegherò mai!" ringhio il castano guardandolo negli occhi senza rompere il contatto visivo.

Namjoon ebbe la sensazione che qualche cosa gli esplodesse nel petto e la sua espressione fu tale che Seokjin, nonostante la sua spavalderia, evitò accuratamente il suo sguardo.

Namjoon tese le braccia per afferrarlo, ma il castano, invece di scappare gli si fiondò addosso tempestando di gracili colpi ma ben indirizzati nei punti per lui più dolorosi.

Pur non essendo sorpreso dalla sua audacia Namjoon rimase sorpreso dalle sue abilità.

"Dove ha imparato a difendersi così"

AMORE IMPOSTO   [_⊙NAMJIN⊙_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora