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La notte passava con una parvenza di serenità, l’unico rumore che si sentiva era soltanto il tintinnio del metallo delle spade legate alla cinghia dei soldati posti in pattuglia. La Madre della Luna aveva esposto il suo astro nei bui cieli di DrakarLant e il suo sposo, l’Imperatore degli Astri la seguiva. Se qualcuno dei detenuti fosse uscito per vedere il tutto, avrebbe assistito a uno spettacolo incredibile…era la notte degli spiriti caduti. E’ un evento che accade solo una volta all’anno, secondo la leggenda in quello stesso giorno la Diva Della Luna e Delle Stelle liberavano per una notte i loro figli, gli spiriti degli astri che, sotto forma di stelle lucenti, cadono sul mondo di Galacta per vedere l’opera della Grande Madre prima di risalire e tornare nel suo regno. L’unica che era sempre riuscita a vedere quello spettacolo fra i prigionieri era stata soltanto Lusij, Kathrina invece qualche volta quando dormiva con lei, ma dentro di sé non provava più quell’emozione della prima volta che le vide. Lusij era una bambina che ancora doveva vedere e conoscere tante cose, invece Kathrina nonostante i suoi dieci anni di età aveva già chiara la visione di esso e il funzionamento del potere e gli interessi dell’uomo. Poi, per quanto mi riguarda, Kathrina aveva smesso da tempo di credere nei Divi, nonostante la loro indubbia presenza nei racconti e le varie testimonianze; la Grande Madre non l’avrebbe mai punita per questo, nessuno è obbligato a crederci, ciò che lei vuole è che ognuno possa fare il giusto e applichi raziocinio a ignoranza per essere pronto quando sarebbe arrivato il giorno del giudizio(26)

Tutti dormivano, quando ad un tratto, le urla delle guardie svegliarono i blocchi. Come cani inferociti, gli Uomini di Ferro(27) oltrepassarono i cancelli della città degli Schiavi e cominciarono ad aprire le porte delle varie baracche ordinando a voce alta - Svegliatevi, cani. Tutti sulla Piazza, muovetevi!
Le bestie entrarono dentro le baracche e cominciarono a prelevare in modo sbrigativo i prigionieri per trascinarli fuori, gettando le poche coperte a terra, o peggio gettando loro sul pavimento in legno, incluse donne e bambini.
- Muovetevi, fuori dai letti.
Urla, colpi di stivali sulle porte delle baracche, colpi di archibugio per aria, colpi di frusta presto furono i suoni prevalenti che coprirono, con la stessa velocità di un attacco di aquila, l’atmosfera silenziosa che si era faticosamente sostituita al rumore dell’ingranaggio della prigionia. I nativi, spaesati, confusi, spaventati come bambini, vennero scaraventati fuori con forza sulla neve bianca e fredda e poi spinti verso il cancello che collegava quell’area alla Grande Piazza.

Lusij e Kathrina si svegliarono di soprassalto, ma quest’ultima, comprendendo che era successo qualcosa di grave, prima che Lusij potesse aprire aprir bocca, le porse una mano per coprirla e le sussurrò - Non dire niente, non fiatare. Chiaro?
Kathrina udì i passi delle guardie che, stavano raggiungendo il secondo piano con molta fretta e si avvicinò all’apertura che collegava esso alla soffitta; in caso le guardie avessero trovato anche un solo letto vuoto avrebbero sfogato la loro ira su poveri innocenti pur di trovare il potenziale fuggitivo. Prima di scendere, intimò un’altra volta Lusij a non fare passi falsi, di stare ferma e non fiatare, in caso avessero sentito rumori dalla soffitta per lei sarebbe stata la sua condanna a morte. Una volta, per un detenuto che aveva saltato l’appello, i cani avevano sterminato tutti i prigionieri del primo piano del blocco accanto al suo.

Kathrina riuscì a tornare dai suoi compagni di sventura e a richiudere l’uscio prima che i cani aprissero la porta con un calcio, trascinarli fuori non fu necessario dal momento che erano già pronti. C’erano tutti, nessuno avrebbe subito alcuna conseguenza…speravano.

Cosa stava succedendo? Che cosa potevano farli? Perché li avevano svegliati nel pieno della notte? Queste erano le domande che udii fra le bocche dei prigionieri confusi e ancora sommersi nella sonnolenza, incerti su cosa sarebbe successo e cosa avrebbero fatto loro i soldati di Vlag. Questo accadeva quando essi scoprivano un detenuto che tentava di scappare o rubare, attirato da quello strano odore buono che pareva essere cibo proveniente dalla Città dei Padroni ma anche quello più banale poteva essere punito severamente.

KATHRINA: Nascita di una leggenda #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora