31 dicembre.
Phoebe gettò nel cestino il calendario ormai diventato vecchio.
Odiava Capodanno. Anche quell'anno lo avrebbe trascorso in compagnia di un pesce, che in realtà ora erano due. Ma poco cambiava. Non era adatta alle interazioni sociali e se per il resto delle situazioni era perfetto, durante le feste diventava uno schifo. Per Natale si era riscaldata un piatto di pasta che si trovava in frigo forse da troppo tempo per poter risultare accettabile. Ma non aveva nessuna intenzione di scendere dalla sua fortezza per andare a comprare qualcosa, non si voleva immergere nel clima natalizio per niente al mondo. Ancora adesso Montecarlo era piena di luci e colori che riportavano alla mente la neve e la Lapponia. Peccato che fosse uno Stato affacciato sul mare.
Phoebe si distese scompostamente sul divano, con le gambe puntate verso il soffitto. Prese distrattamente il cellulare, rispondendo ad un messaggio di Aidan che le chiedeva come avrebbe trascorso quella serata particolare. Da quando si erano scambiati i numeri di telefono si erano inviati alcuni messaggi, ma niente di che. Probabilmente nessuno dei due voleva invadere la privacy dell'altro.
Phoebe per darsi un tono rispose che doveva ancora decidere a quale festa esclusiva partecipare, del resto una pilota di Formula 1 come lei non aveva bisogno di nessuna prenotazione, era ben accolta ovunque. Anzi, i club migliori di Montecarlo lottavano per contendersela. Nella realtà sarebbe rimasta sprofondata nel divano a mangiare cioccolata e guardando un film di guerra, alzando il volume in modo esponenziale nel momento in cui i fuochi d'artificio avrebbero riempito il cielo sopra il Principato.
Aidan le aveva detto che lui avrebbe invece partecipato insieme a Mattia ad una festa nel piazzale Fellini a Rimini. Sarebbe stato ospite a casa del suo amico per qualche giorno. Phoebe non riusciva nemmeno ad immaginarsi come potesse essere una festa di Capodanno in piazza, ma immaginava fiumi di alcol e molta gente allo sbando. Decisamente poco di classe.
Qualcuno iniziò a battere prepotentemente contro la sua porta di casa. Sospirando infastidita Phoebe si apprestò ad aprire, prima che gliela rovinassero. Il suo volto si fece più teso ritrovandosi davanti il ragazzo tedesco che tanto si stava impegnando a evitare.
"Insomma, Mick! -esclamò lei- avevi per caso intenzione di buttarmi giù la porta?". Lui non l'ascoltò e iniziò subito a parlare con cipiglio serio "Lo sai vero che è terminata la stagione? E non solo di Formula 1, ma anche di Formula 2 e Formula 3" "Certo che lo so" replicò Phoebe sospirando e appoggiandosi alla porta, senza far entrare in casa il suo amico. "Beh, quanto tempo è passato dall'ultima gara? Più di un mese? -continuò Mick piuttosto infastidito- non ho mai ricevuto una tua chiamata. Mai. E sono sicuro che tu sappia che io ho vinto il campionato di Formula 3! Eppure non ho mai visto nemmeno un tuo messaggio di congratulazioni. Sinceramente ci sono rimasto molto male. Dici sempre che siamo molto amici, ma non mi pare che tu lo abbia dimostrato".
Phoebe sospirò, facendosi da parte e accogliendo Mick in casa "Entra, così ne parliamo meglio". Lui obbedì sorridendo. "Volevo solo farti notare che nemmeno tu sei impeccabile, quindi dato che rimproveravi a me una scarsa attenzione ora possiamo considerarci alla pari" disse Mick mentre si dirigeva in salotto. Phoebe non era del tutto d'accordo, ma si riguardò dal dissentire. "In realtà mi dispiace non averti scritto, sono davvero felice del tuo traguardo eccezionale -disse lei nel modo più diplomatico possibile- semplicemente non volevo parlarti per evitare che arrivassimo a certi discorsi che preferirei evitare ma lasciamo perdere. Che piani hai per il futuro?". Mick sorrise soddisfatto, gonfiando il petto "Passo di diritto alla Formula 2. Ovviamente sempre nel team Prema". Phoebe annuì con la testa "È un'ottima possibilità! Sono certa che riuscirai a farti valere anche in quel campionato!" "Attenta che poi ti raggiungo in Formula 1" la punzecchiò lui ammiccando. Phoebe sorrise fingendo di essere coinvolta, ma in realtà sperava solo che Mick se ne andasse il prima possibile. Si sentiva a disagio con lui dopo ciò che era accaduto proprio in quella casa.
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Fire is my element
ActionIn pista sono i piloti a fare la differenza, sempre. Tuttavia ogni pilota si spinge al limite perché sa che al termine di ogni curva insidiosa, alla fine di ogni rettilineo veloce, c'è una postazione di commissari pronti ad intervenire, compresi i c...