❁ ❁ ❁
Crowded streets are cleared away
One by one
Hollow heroes separate
As they run
-breaking benjamin; so cold
"Yoongi mi ha invitato ad andare al cinema con lui questa sera!"
Fu quella l'esatta frase che, entusiasta come non mai, esordì Jimin quel pomeriggio entrando nella nostra camera. Lanciò letteralmente lo zaino in un angolo della stanza, e i libri di testo fra le sue mani finirono abbandonati sulla scrivania già disordinata. Saltellò allegramente non riuscendo a contenere la troppa felicità, questo prima di arpionare lo schienale della mia sedia girevole e allontanarmi, con mio grande disappunto, dalla scrivania.
"Vuoi aggregarti?" domandò poi voltandomi verso di lui.
"E fare il terzo incomodo? No, grazie. Non mi va di passare la serata a reggervi la candela."
Cercai di divincolarmi ma Jimin afferrò i braccioli della sedia, costringendomi a rimanere seduto. "Non saremo solo noi tre e basta. Ci saranno alcuni suoi amici e anche amici di amici. Dai, vieni anche tu, sarà divertente!"
Sbuffai, annoiato, incrociando le braccia al petto. Jimin, al mio tacito rifiuto, fece sporgere il labbro inferiore tentando con ogni mezzo a sua disposizione d'intenerirmi almeno un po' e, di conseguenza, spingermi ad accettare quella proposta. I suoi occhi, fissi nei miei, scintillarono d'aspettativa. E così, come se fossi un emerito stupido privo di libero arbitrio, senza nemmeno provare a combatterlo, mi lasciai convincere.
Ecco perché, intorno alle diciannove e trenta di quella sera, mi ritrovai accomodato sui sedili posteriori dell'auto di Yoongi, accanto ad un ragazzo poco più grande di me; Jimin ovviamente occupava il posto accanto al guidatore. Il giovane al mio fianco rispondeva al nome di Kim Namjoon. A quanto pareva era un amico e compagno di stanza di Yoongi, assieme a Hoseok. Namjoon era un tipo alquanto particolare e con un dubbio colore di capelli che io, a primo acchito, avevo definito opinabile. Non capivo se quella sfumatura verdognola fosse stata volutamente realizzata, oppure fosse stato l'infausto frutto di una tintura sbagliata.
Scossi il capo rivolgendo lo sguardo verso il finestrino, lasciando perdere quel mio stupido dubbio e portare la mia mente a vagare altrove.
Con Jimin la situazione si era decisamente calmata. Dopo quella sorta di litigio avvenuto la mattina dopo la festa eravamo ritornati a parlare normalmente tra noi, mettendo da parte ogni irrisolto e decidendo, in un tacito accordo, di lasciar perdere quella storia. Lui aveva smesso di chiedere e io di giustificarmi.
Da qualche giorno lo vedevo più sereno, tranquillo. La sua vivacità già spiccata, si era intensificata notevolmente dopo il giorno della festa. Ed ero più che convinto che quell'euforia avesse un nome e anche un volto: quello di Min Yoongi.
Non sapevo esattamente cosa stessero combinando lui e Jimin in quel periodo. Dal giorno della festa, avvenuta una settimana prima, erano diventati praticamente inseparabili. Erano quasi sempre assieme. Studiavano assieme, andavano a lezione assieme, prendevano il caffè assieme. Spesso, senza saperne l'esatto motivo, ritrovavo Yoongi nella nostra camera. Ovviamente io non facevo domande, mi limitavo semplicemente ad osservarli incuriosito. Era palese che tra loro due ci fosse qualcosa.
"Siamo solo noi quattro?" domandò d'un tratto Jimin risvegliandomi dai miei pensieri e costringendomi a portare l'attenzione sulla loro conversazione.
"No, con Hoseok c'incontriamo davanti al cinema. Porta anche un suo amico" rispose Yoongi prima di parcheggiare poco lontano dalla nostra meta finale.
Camminammo per qualche minuto, svoltammo parecchi isolati prima d'arrivare. E fu quando voltammo l'ultimo angolo che il respiro mi si mozzò in gola. Sentii il cuore quasi esplodermi nel petto e i polmoni svuotati di tutto il loro ossigeno. Non riuscii più a respirare e la saliva mi andò di traverso. Mentre gli altri continuarono ad avanzare mi fermai, piegandomi su me stesso e tossendo animatamente.
"Jungkook, stai bene?" domandò Jimin, ritornando al mio fianco, colpendo piano il punto tra le scapole.
Raddrizzando nuovamente la schiena, mi schiarii la gola e annuii sorridendogli appena. Poi, riacquisito un certo contegno, ritornai a puntare il mio sguardo su di te; la causa della mia eccessiva reazione.
Per un attimo, un breve istante, pensai che non avessi mantenuto il nostro patto e che, a mia insaputa, stessi continuando a vederti con chissà quanti altri ragazzi e ragazze. Eppure realizzai di aver avuto dei pensieri sbagliati quando Hoseok, che fino a qualche secondo prima era stato al tuo fianco, prese a sbracciarsi e ci salutò appena ci vide da lontano.
"Finalmente! Ce ne avete messo di tempo!" strillò Hoseok saltellando felicemente sul posto, facendo ondeggiare la sua folta chioma aranciata.
Dopo aver salutato il compagno di stanza di Yoongi e Namjoon, non potei far a meno che soffermarmi sulla tua figura a qualche passo da me. Notai come quei jeans neri ti fasciassero alla perfezione le gambe, o come la t-shirt a righe orizzontali bianche e nere facesse la stessa cosa con il tuo busto. Indumenti che, per quanto ti stessero bene addosso, avrei preferito sfilarti all'istante. Osservai anche la giacca rossa e il cappello nero, con la visiera spostata sul retro, a tenere indietro i capelli ossigenati.
Scostasti gli occhi dal tuo cellulare solo per portarli ad osservare i miei, che ti stavano già guardando, sfacciati. Alzasti le sopracciglia e inseguito abbozzasti un sorriso tutt'altro che rassicurante.
"Ciao" mi salutasti semplicemente, con fare noncurante, lasciandoti scivolare il cellulare in una delle tasche posteriori dei jeans scuri.
"Ciao" risposi forzando un sorriso.
Ti facesti più vicino a me, senza però farti notare da tutti gli altri. "Mi piaci con questi jeans" sussurrasti.
"Ma ti piaccio di più senza."
Allora annuisti, sorridendo divertito, sembrando quasi colto di sorpresa dalle mie parole sfrontate. "Touché, mi conosci bene."
E qualche minuto dopo, senza sapere come o perché, mi ritrovai seduto tra Jimin e te, rispettivamente il mio migliore amico alla mia sinistra e tu alla mia destra. Nonostante sorridessi, rispondessi ai commenti mormorati degli altri riguardo il film e facessi di tutto per non mostrarmi imbarazzato, in quel preciso istante avrei voluto darmela a gambe e far dimenticare a tutti della mia presenza.
Non mi accorsi dei tuoi gesti, essendo concentrato sul grande schermo di fronte a noi, fin quando non sentii toccarmi attraverso il tessuto dei jeans. Lentamente strofinasti la tua mano su di me e ti ci vollero pochi secondi per farmi eccitare completamente. Non staccai mai gli occhi dallo schermo, così come non lo facesti nemmeno tu, e io dovetti ricorrere a tutto il mio autocontrollo per non lasciar andare alcun suono dalle mie labbra. Se Jimin, seduto al mio fianco a pochi centimetri da me, si fosse accorto di ciò che stavamo facendo, sarebbe scoppiata una catastrofe.
❁ ❁ ❁
YOU ARE READING
Addicted {vkook}
FanfictionTi avvicinasti a me e, dopo esserti chinato per raggiungere le mie labbra desiderose d'incontrare le tue, mi baciasti rudemente. E quello fu il momento esatto in cui persi definitivamente ogni contatto con la realtà. {Perché Jungkook, pur di rimaner...