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  Hold it together, birds of a feather

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Hold it together, birds of a feather

Nothing but lies and crooked wings

I have the answer, spreading the cancer

You are the faith inside me

-breaking benjamin; evil angel





Appena fui fuori dall'edificio universitario, una forte raffica di vento gelido m'investì. Corsi velocemente giù per le scale ghiacciate stando attento a non scivolare, pregando di raggiungere il più presto possibile l'automobile ad attendermi parcheggiata alla fine della strada.

Mi fiondai all'interno dell'abitacolo e, subito dopo aver richiuso lo sportello alla mia destra, lasciai andare un sospiro di sollievo. Poi tirai giù il cappuccio del giubbotto e rivolsi a te la mia attenzione.

"Park Soyun, una del quarto anno, domani sera dà una festa nella sua confraternita."

Quella fu la prima cosa che mi dicesti quando quel pomeriggio, appena terminate le mie lezioni, mi accomodai accanto a te nella tua auto.

Abbassai gli occhi sui libri adagiati sulle mie gambe. "L'ho saputo, ha invitato praticamente tutti quanti" risposi con una punta d'indifferenza continuando a martoriare con le dita la copertina del libro di testo, quello in cima alla pila.

"Andiamoci."

Mi sarebbe piaciuto oppormi e per una volta, una soltanto, far prevalere una mia scelta; guardarti negli occhi e farti sapere chiaramente che no, non volevo andarci, che quel genere di feste non mi piacevano affatto. Le trovavo davvero rivoltanti e per niente divertenti. Fiumi di alcolici, erba a volontà e un'intera casa piena zeppa di studenti universitari sbronzi e strafatti? No, grazie. Avrei di certo preferito restarmene nella mia stanza o, se proprio non fosse stato possibile, passare tutta la notte nel tuo appartamento a fare ciò che ti riusciva meglio.

"Non lo so" dissi soprappensiero, scuotendo impercettibilmente il capo, poco convinto però delle mie stesse parole. "Non sono fatto per le feste di questo tipo."

Allora ti sporgesti verso di me e, dopo aver messo su un ghigno malizioso, mi lanciasti uno sguardo perverso. "Oh, ma la mia non era una richiesta."

Perciò, mio malgrado, alle ventidue in punto della sera successiva mi ritrovai nell'ingresso della grande villa settecentesca. Il covo della confraternita capeggiata da Park Soyun. Varcai la soglia assieme a Jimin e all'istante venimmo calorosamente accolti da due ragazze, entrambe biondissime, che ci sorrisero. Con te ci saremmo incontrati più tardi durante la serata.

Addicted {vkook}Where stories live. Discover now