CAPITOLO I - PARTE IV

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CAPITOLO I - LA FAMIGLIA EVANS
QUARTA PUNTATA

L’inizio della scuola ostacolò ulteriormente gli incontri tra Lily e Severus. Lily, d’altronde, era sempre più impegnata e non trovava mai il tempo di andare al parco. Come se non bastasse, l’inverno si faceva sentire e piano piano, con l’avanzare dei mesi, la città coprì di gelida neve. 
Iniziarono le vacanze di Natale e Lily sperava con tutto il cuore di avere un’occasione per incontrare l’amico. E l’occasione arrivò, una fredda mattina di gennaio. 
Lily si alzò. La sorella era già sveglia.
«Buongiorno!» sussurrò Lily.
«Sta nevicando, Lily! Che ne dici di uscire a giocare con la neve?»
«Bella idea, Tunia!»
Uscirono dalla stanza per fare colazione. La madre e il padre erano già in cucina che preparavano pane imburrato e latte. 
«Buongiorno ragazze!» esclamò il padre.
«Buongiorno papà!» dissero le due bambine in coro.
«Avete visto come nevica? Un grandissimo vantaggio per il turismo natalizio, notate?»
«Sì papà» si affrettò a dire Tunia
«Possiamo andare a fare a palle di neve oggi?»
«Certo!» disse la madre, che era appena arrivata con un grosso vassoio carico di pane imburrato e biscotti assortiti.
Mangiarono di buon gusto e si prepararono ad uscire.
«Vestitevi pesante mi raccomando! Fa freddo fuori!» raccomandò il padre.
Circa una decina di minuti dopo la colazione, le sorelle Evans erano fuori pesantemente imbottite di vestiti. 
Corsero al parco, che aveva straordinariamente cambiato aspetto: lo spiazzo una volta coperto di fiori era rivestito di una spessa coltre di bianca e fredda neve. Gli alberi erano anch’essi bianchi e lunghi ghiaccioli di neve pendevano dalle strutture delle altalene. Si addentrarono nel parco, immergendo gli scarponi in quelle che sembravano parecchie decine di centimetri di neve. Notarono un’altra coppia di ragazze che giocava a lanciarsi grosse palle di neve. Una delle due ragazze, dal cui berretto viola spuntava una lunga treccia mora, si voltò.
«Ciao Tunia!» salutò lei.
«Ciao Lisa! Come mai qui?» esclamò Petunia.
«Ero a giocare con Sophie, vuoi unirti a noi?»
Solo in quel momento Lily notò la seconda corpulenta ragazza: Sophie Patel, la migliore amica di Petunia.
«Sophie! Anche tu qui?» chiese eccitata.
Sophie le rivolse un sorriso, o, per lo meno, allargò la bocca stupidamente. 
Tunia non sembrava essersi resa conto della presenza della sorella, perché, senza degnare Lily di uno sguardo, si avvicinò alle ragazze e prese a giocare con loro. 
« … ho incontrato Abigail oggi!» stava raccontando Sophie
«Ma davvero?»
«Sì! E sapete con chi stava passeggiando?»
«No! Racconta!»
« Con quello squilibrato di Alger!»
Le ragazze risero di gusto.
«Che cosa dicevano?» domandò Tunia, beffarda.
«Oh, questo non lo so! Ma mai qualcosa di normale! Una ragazza brufolosa in compagnia di un ragazzo squilibrato e insolente! Cosa mai potrebbero dirsi?»
E ancora giù a ridere.
Lily si guardò intorno. Non le fu difficile trovare la sagoma scura di Severus contro tutto quel biancore. 
Facendo molta attenzione a non attirare lo sguardo della sorella, piano piano, camminò verso l’amico.
«Severus!» sussurrò, una volta arrivato da lui.
«Lily! Che fai? Quella è tua sorella! Se mi vede a parlare con te… »
«Non lo vedrà, è troppo impegnata a sparlare degli altri per accorgersi di me. Quando ci sono le sue amiche perde sempre la testa…»
«Lily! Oggi è il mio compleanno!»
«Davvero? Oh… io non lo sapevo… auguri!»
«Il tuo compleanno quand’è?»
«Il 30 gennaio! Non fra tanto!»
«Tra un anno arriverà la lettera da Hogwarts! Solo un anno!»
«Non vedo l’ora Severus!»
«Anche io…Lily… »
«Cosa?»
Lo sguardo di Severus sorpassò Lily e andò oltre. Indicò un punto preciso dietro la bambina, Lily si voltò. 
«Oh Dio mio… »    
Petunia stava camminando velocemente nella loro direzione, era furiosa. 
«LILY EVANS! COSA STAI FACENDO? MI GIRO UN ATTIMO E PARLI CON UN PERFETTO SCONOSCIUTO!» Poi guardò Severus e si ricordò.«ANCORA CON QUELLO? PENSAVO TE LO FOSSI DIMENTICATA! PICCOLA INGRATA CHE NON SEI ALTRO! VERGOGNATI LILY! VERGOGNATI! AH MA ADESSO LA PAGHERAI CARA! ANDRÒ DRITTA DALLA MAMMA, E NE VEDRAI DI TUTTI I COLORI, SORELLA IRRICONOSCENTE  E BUGIARDA! CE NE ANDIAMO! Ciao Lisa, ciao Sophie, scusate ma ho una sorella impertinente e maleducata, devo proprio andare… ». Poi prese Lily per un braccio e la trascinò via, scuotendola forte. Lily non osò replicare, pensando che potesse aggravare la situazione. 
A casa si svestirono degli abiti bagnati e si riscaldarono al tepore del camino acceso. La tavola era già accuratamente apparecchiata, si era fatta ora di pranzo. Tunia non aveva ancora detto niente, ma Lily sapeva che avrebbe aspettato di essere a tavola per poter tranquillamente urlarle contro.
«E ora tutte a lavarsi le mani, veloci!» esclamò finalmente la madre con il suo solito sorriso. 
«Oggi Lily ha avuto un comportamento scorretto» sentenziò Tunia, una volta a tavola.
La madre e il padre alzarono lo sguardo dai loro piatti e fissarono la loro secondogenita. Lily era di solito una bambina buona e non faceva mai arrabbiare nessuno, e la notizia che non si era comportata bene era insolita. 
«Oggi ha parlato di nuovo con un ragazzo dal quale l'avevo messa in guardia tempo fa. Mi aveva promesso di non parlargli più, e oggi mi sono voltata un attimo e ho visto che era sgattaiolata dalla parte opposta del parco dove evidentemente quel ragazzo la stava aspettando. E’ un essere immondo».
«Su, non dire così di una persona…» intervenne il padre. 
«Papà! Ha dei capelli tanto unti che sembra che non se li lavi da mesi interi! Ha dei vestiti sporchi e malmessi! È un delinquente, ecco cos’è».
«Questi sono pregiudizi, cara… » disse la madre. Petunia parve offesa. 
«Non è vero!» si arrabbiò.
«Io» intervenne il padre, con voce calma e ferma,«Penso che sia meglio chiedere a Lily cosa ne pensa di questo ragazzo».
Lily alzò lo sguardo verso il padre. 
«È un ragazzo perfettamente normale. E io non credo che sia il caso di giudicarlo dalle apparenze»  disse semplicemente la bambina. La madre, con sua grande sorpresa, sorrise.
«Ben detto Lily! Questo sì che è parlare da persone ragionevoli!» esclamò il padre. Tunia era nauseata. 
«Perché non inviti il tuo amico qui a casa nostra, Lily? Così potremmo conoscerlo!» propose la madre.
Lily sapeva che i genitori erano persone comprensive, ma non pensava fino a quel punto. Se Severus avesse fatto una buona impressione sui genitori, Lily avrebbe potuto parlargli e incontrarlo molto più spesso e Tunia non avrebbe potuto dire niente. 
«Mamma, sii ragionevole! Un ragazzo squilibrato… a casa nostra?» intervenne Tunia, ancora più disgustata. 
«Se è tanto terribile come dici, ce ne accorgeremo» rispose la madre,«Allora? Che ne dici Lily? Ti andrebbe di invitarlo qui, un giorno di questi?»
«Sarebbe bellissimo!» affermò Lily, contenta e sollevata.

La Grotta di CristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora