CAPITOLO III - PARTE II

34 10 0
                                    

CAPITOLO III - SEVERUS PITON
SECONDA PUNTATA

Il giorno dopo si svegliò presto e trovò due regali ai piedi del letto. La sorella dormiva ancora
Scese in cucina con i due pacchetti tra le mani e, con sua grande sorpresa vide i due genitori in cucina che scaldavano il pane o preparavano il porridge. 
«Auguri, Lily!» esclamò il padre, quando la vide. 
«Buon compleanno, tesoro!» salutò la madre, sorridendo. 
«Grazie per i regali» disse Lily.
«Aprili, su!» incoraggiò Rose.
«Ma perché sono due?» chiese Lily«L’altro pacco da parte di chi è?»
«Severus, cara. Me l’ha portato ieri sera, mentre dormivi» rispose la madre. 
«Che gentile!» esclamò Lily, Severus era l’ultima persona dalla quale si aspettava un regalo.   
Esaminò i due pacchetti. Erano piccoli e rettangolari. Aprì prima quello più piccolo dei due, avvolto in una carta blu notte, con un nastro rosso. Sotto il nastro scorse un bigliettino. Lo aprì e riconobbe subito la scrittura disordinata dell’amico Severus. 

Tanti auguri Lily! 
Questo oggetto è appartenuto a mia madre quando era a Hogwarts, ma adesso mio padre le ha proibito di usarlo. Spero che ti sia utile.
Severus

PS: Se la strofini, si attiva. Riconosce le porte più vicine a lei e le apre immediatamente.

La curiosità di Lily crebbe, ma avvertì anche un’altra sensazione. Sentiva come un peso nello stomaco: lei non aveva fatto nessun regalo a Severus per il suo compleanno. Con le dita che le tremavano aprì il pacchetto. Dentro c’era una scatolina rettangolare. La aprì, e trovò una chiave piccola e dorata. 
«Che cos’è?» chiese il padre incuriosito. Lily non rispose, si alzò, prese la chiave della porta della cucina dalla mensola e si diresse verso la porta, la chiuse, rimise la chiave sulla mensola e strofinò la chiave magica. Questa schizzò via dalla mano della bambina, che si fece scappare un urletto. Poi la chiave volò verso la porta, si infilò nella toppa e cadde il silenzio. I genitori avevano seguito la scena in silenzio, sbalorditi. Poi, senza lasciare il tempo a nessuno di dire qualcosa, la chiave si ingrossò e divenne della stessa forma della chiave sulla mensola. Si udì uno scatto, la porta si aprì, la chiave volò via dalla toppa e si tuffò nelle mani di Lily. La bambina si voltò e rivolse un ampio sorriso ai genitori, poi passò loro il biglietto di Severus in modo che capissero. 
«Quindi è… una chiave… » cominciò la madre. 
« … stregata» completò Lily. 
«È… fantastico!» commentò il padre,«Ed è una prova che tutta questa storia è vera! Tu sei una maga, Lily, e…»
«Aspetterei a dirlo» replicò la madre, gelida,«E comunque hai ancora il nostro regalo da aprire!» aggiunse, cercando di cambiare argomento e rivolgendosi alla figlia. 
Lily prese il secondo pacchetto: era leggermente più voluminoso, impacchettato con cura in una carta rosso sgargiante con un nastro verde smeraldo. Lo aprì, e trovò una scatola nera e lunga. Tolse piano il coperchio della scatola e fu sorpresa di vedere un orologino da polso, con il cinturino di cuoio di un rosso acceso. 
«Grazie, è… bellissimo!» esclamò rivolta ai genitori. 
«Lily… io avrei anche un altro pensierino da darti» disse il padre. Gli tese un pacchetto, anch’esso piccolo. Lily ringraziò, poi lo aprì. Trovò due catenelle, una con un ciondolo nero e un pallino bianco, e l’altra con un ciondolo bianco e un pallino nero. I ciondoli giacevano su un cuscinetto di feltro nero, uno accanto all’altro, e insieme formavano un cerchio. 
«L’ho preso nel mio ultimo viaggio, in Giappone, per te e Petunia, ma, visto che adesso hai anche un altro buon amico, Severus, puoi regalargliene una. Il ciondolo bianco con il pallino nero è il simbolo del maschio, l’altro della femmina. È un simbolo della vostra amicizia» concluse il padre, sorridendo. 
«Grazie papà! Questo pomeriggio pensavo di andare a salutarlo, gli racconto della lettera dalla scuola dei Maghi e poi… e poi gli do il ciondolo! Da poco è stato il suo compleanno, gli farà piacere!»
«E ora… a far colazione, che si va a scuola! Vado a svegliare tua sorella, e…»
«Sono qui» sbottò una voce appena fuori dalla porta,«Buon compleanno, sorella».
«Grazie, Tunia».
Fecero colazione, la colazione migliore che Lily avesse mai fatto: porridge, uova, bacon, funghi, toast e salsicce. Poi le due sorelle si prepararono per andare a scuola. 
Il collegio di Gilwood era vicino alla casa degli Evans: era un enorme edificio dalle mura giallognole e lunghe finestre a bifora, con un prato ben curato delimitato da alte siepi. Era un collegio femminile e tutte le ragazze dovevano portare una gonnellina scura e una camicetta rosa d’estate e un vestitino bianco con un fiocco rosa all’altezza della vita d’inverno. L’edificio era ben riscaldato e dentro non si soffriva certo il freddo. 
Quel giorno Gilwood era coperta da una spessa coltre di neve, e le due sorelle uscirono imbottite come panini. Non si parlarono, e arrivarono a scuola velocemente. Nel corridoio si salutarono con un cenno della mano e entrarono nelle rispettive classi. Lily spalancò la porta della sua, e trovò le compagne di classe che chiacchieravano allegramente nell’attesa che entrasse la professoressa. La accolse qualche compagna e le fecero gli auguri, ma solo una aveva un pacchetto tra le mani: Harmony Achard
Harmony era la migliore amica di Lily. Aveva lunghi capelli castani che raccoglieva sempre in una treccia e due occhi scuri enormi. 
«Auguri Lily!» squittì Harmony.
«Grazie, Harmony!»
Harmony le tese il pacchetto: era rettangolare e piccolo. Lily pensò subito a un libro e un’ondata di eccitazione le passò per la spina dorsale. Lo aprì: trovò un quadernino rosa shocking con un segnalibro rosso acceso. Era un diario.
«Grazie Harmony! Ne ho sempre desiderato uno!» esclamò Lily. Abbracciò l’amica e mise il diario nello zaino. In quello stesso momento entrò a grandi passi la professoressa Hayward. Era una donna alta e muscolosa e il suo viso sembrava scolpito nel marmo. Aveva i lineamenti duri e rozzi, capelli mori a caschetto e occhi piccoli e acquosi. La professoressa Hayward insegnava matematica, la materia che Lily odiava di più. 
«Buongiorno, professoressa Hayward!» disse un coro di voci femminili. 
«Buongiorno, ragazze. Separate i banchi. Avete la verifica» tuonò l’insegnante. 
Lily se ne era dimenticata, ma in matematica non aveva problemi di alcun tipo e non se ne preoccupò. 
La professoressa distribuì i fogli e le ragazze iniziarono la verifica. 
6²= 36
… nel pomeriggio Lily sarebbe andata da Severus e gli avrebbe raccontato tutto… 
8⁴: 8²= 8² : 64
… gli avrebbe detto della lettera, gli avrebbe dato il regalo… 
[15²: (5⁵ : 5³) x 3²] : 3³= 3
… e poi l’estate sarebbero andati a Diagon Alley… 
Finì in fretta la verifica e la consegnò prima di tutte le altre compagne sulla cattedra della professoressa. Si levò un coro di «Già finita?!»«Impossibile…», ma Lily non ci fece caso. Frugò nello zaino e trovò il diario che Harmony le aveva appena regalato. Lo aprì con foga, e si tagliò con la carta. Gemette in silenzio, per non attirare l’attenzione. Guardò il taglio: non era molto profondo, ma sanguinava parecchio. Chiese di andare in bagno e, prima che potesse aprire l’acqua, successe qualcosa di molto strano. Lily stava esaminando il taglietto e… sparì. Nel nulla. Così, come era venuto. Represse un urlo. Era sparito. Mentre lo guardava. Appoggiò la schiena alla parete del bagno e pensò. Se doveva controllarsi, non ne era capace. Sperò con tutto il cuore che non fosse la sola strega che manifestava la sua magia in quel modo. Il corvo, il fiore, il taglio… Non aveva dubbi, era tutto dovuto al fatto che era strega. 
Cercando di dimenticare ciò che era appena successo, rientrò in classe. 

La Grotta di CristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora