CAPITOLO VI - LO SMISTAMENTO
SECONDA PUNTATALily aprì gli occhi. Un boato riempì la Sala, alcuni emisero fischi di ammirazione, e Lily corse verso il tavolo dei Grifondoro, festante. Lily guardò Severus, e si rese conto di quanto l’amico fosse triste. Lily gli sorrise, rassicurante.
“Jordan Clarice” fu finalmente la prima Serpeverde, seguita da “Karin Lauren”.
«Lockhart, Gilderoy!» gridò la professoressa McGonagall.
Gilderoy inciampò e cadde lungo disteso. Risatine riempirono la Sala Grande, ma Gilderoy si alzò e sorrise come se non fosse successo niente. Si diresse, con quella sua camminata da eroe, verso lo sgabello.
«Corvonero!» tuonò il Cappello Parlante. Calò il silenzio. La professoressa McGonagall tossicchiò, imbarazzata. Gilderoy si inchinò profondamente a un applauso che non ci fu. Poi si diresse al tavolo dei Corvonero, dove Lily lo scorse distribuire volantini e a stringere la mano dicendo: «Sei fortunato, anche se non lo sai. Io sono il famosissimo Gilderoy Lockhart, di sicuro avrai sentito parlare di me». Lily ebbe compassione di lui.
«Lupin, Remus!»
Remus Lupin si sedette sullo sgabello, guardandosi intorno, impaurito.
«Grifondoro!»
«Mendes, Allison!»
Una ragazzina dai mossi capelli biondi, molto carina, si fece avanti.
«Grifondoro!»
«Nott, Gilbert!»
La professoressa McGonagall posò il Cappello Parlante su Gilbert, un ragazzino bruno, ma il Cappello non aveva neanche sfiorato la testa, che questo strillò: «Serpeverde!»
«Pettigrew, Peter!»
Il ragazzo mingherlino con la faccia da topo emerse dalla folla ora ristretta di studenti. Tremava da capo a piedi, e si rosicchiava le dita.
«Grifondoro!»
Peter fece una smorfia e si diresse al suo tavolo.
«Piton, Severus!»
Lily si sporse per vedere meglio. Severus, con i capelli incollati alla fronte e alle guance, barcollò verso lo sgabello. Ci fu una pausa, poi il cappello tuonò: «Serpeverde!»
Lily si sentì sprofondare. In realtà se l’era aspettato. Severus le aveva detto che la sua famiglia era da generazioni in Serpeverde, ma da quando Sirius era finito in Grifondoro andando contro la tradizione, un barlume di speranza le si era acceso. Lily lanciò uno sguardo a Severus, che sorrideva stancamente agli studenti che lo accoglievano al tavolo di Serpeverde. Si guardarono per un attimo. Il volto di Lily si bagnò di lacrime. Si sentiva sola come non lo era mai stata.
«Potter, James!» L’urlo della McGonagall la riportò alla realtà. Ora sperava solo che quel ragazzo, James, non finisse in Grifondoro.
«Grifondoro!»
Come non detto… Lily si portò le mani alla testa e scosse il capo disperata. James si sedette felice accanto a Sirius, si batterono il cinque e festeggiarono con il resto del tavolo.
“Smith Ester” finì in Tassorosso, “Streight Connor” anche, e “Swan Elisabeth” in Serpeverde e "Twist Emily" in Grifondoro.
«Yates, Alice!» chiamò la McGonagall.
La ragazza timida e gentile che Lily aveva incontrato sull’Hogwarts Express si fece avanti. Lily guardò per un attimo la sorella Pandora: aveva gli occhi colmi di lacrime per l’emozione e fremeva di eccitazione.
«Corvonero!» ci fu un boato al tavolo dei Corvonero, ma si sentiva distintamente la voce della sorella che gridava di gioia saltando e battendo le mani.
Alice si sedette accanto alla sorella e iniziò a stringere la mano a tutti gli studenti Corvonero.
«Yellow, Adriana!»
Una ragazza orientale con capelli lisci e neri come la pece, si sedette sullo sgabello. Lily non l’aveva mai notata: era carina.
«Tassorosso!»
«Yellow, Amanda!»
Una ragazza uguale ad Adriana Yellow si sedette sullo sgabello.
«Tassorosso!» strillò il Cappello Parlante, e Amanda andò a sedersi accanto alla gemella.
Calò il silenzio. La professoressa Minerva McGonagall arrotolò la pergamena, fece scomparire lo sgabello e il Cappello Parlante e andò a sedersi al tavolo degli insegnanti. Lo stomaco di Lily brontolò: la ragazza guardò la tavola: i piatti al centro erano vuoti.
Quello che Lily pensava fosse Albus Silente, il Preside, si alzò in piedi.
«Do il benvenuto ai nostri nuovi arrivati, che sono certo che si troveranno bene in questa Scuola. Ben ritrovati, per coloro che non sono al primo anno. Non vi farò aspettare ancora, il cibo è abbondante e delizioso, come sempre, e di gran lunga più attraenti delle parole di un vecchio Preside. Quindi, buon appetito!» schioccò le dita e tutti i piatti di portata si riempirono di ogni ben di Dio: salsicce, braciole di agnello e maiale, verdure di tutti i tipi, bacon, bistecche, pollo, patate fritte, patate lesse, patate arrosto, e si potrebbe andare avanti per molto tempo. Lily strabuzzò gli occhi, poi allungò una mano su una coscia di pollo, quasi aspettandosi di vedere il pollo scomparire. La carne, però, era vera e, per di più, eccezionale. Mangiò con voglia tutto quello che le capitava sotto il naso, mentre si guardava intorno alla ricerca di qualcuno con cui far amicizia. Accanto lei c’era una ragazzina bionda con i capelli parecchio lunghi e pettinati in due lunghe trecce.
«Ciao! Sei del primo anno?» domandò Lily alla ragazza.
«Sì… mi chiamo Allison Mendes» rispose la ragazza.
«Che bello! Anche io sono del primo anno! Mi chiamo Lily… Speravo di conoscere qualcuno che mi potesse spiegare un po’ meglio come funzionano le cose ad Hogwarts… I miei genitori sono babbani e Severus, il mio migliore amico, mi ha raccontato quali materie si studiano e qualche altra notizia, ma adesso lui è capitato in Serpeverde e ci siamo dovuti separare» disse Lily.
«Serpeverde?!» chiese stupita Allison, «Hai un amico… Serpeverde?»
«Sì, ci siamo conosciuti due anni fa, abitiamo nella stessa zona. È lui che mi ha detto che sono una stre…cosa c’è?» chiese Lily, notando l’espressione interdetta di Allison.
«Tu non devi avere amici che appartengono alla Casa di Serpeverde! I Serpeverde sono i nostri nemici! I Serpeverde finiscono sempre per prendere la via del male e…»
Lily iniziava a essere un po’ stufa.
«Il mio amico Severus è una persona a posto!» ribatté.
«Allora mi spieghi perché è finito in Serpeverde? Sono tutti degli squilibrati quelli là!»
«Severus non è uno squilibrato! Severus è mio amico! Quelli là,» disse, indicando Sirius e James che chiacchieravano allegramente, «sono prepotenti e sbruffoni. Non sono degni di appartenere a Grifondoro! Per non parlare di quel Lockhart, tanto umile quanto intelligente! Sono da poco qui, ma non credo che la Casa determini il futuro di una persona!»
Allison stette ad ascoltare a bocca aperta, poi si riprese.
«Mi piaci, tu, Lily! Determinata e intelligente… ti va di diventare mia amica?» e le tese la mano. Lily pensò un attimo, poi le tese la mano e sorrise. Si guardarono e si strinsero la mano, sorridendo. Sul tavolo improvvisamente scomparvero i piatti sporchi e i piatti di portata (ancora pieni, poiché si riempiono magicamente). Questi ultimi si riempirono di dolci: pudding, torte e pasticcini di ogni genere. Si levò un coro di «Ooooohhhhh!» e tutti gli studenti iniziarono a riempirsi i piatti di quelle prelibatezze. Lily afferrò un pezzo di torta al cioccolato e guardò la Sala. Ad un certo punto, la ragazza notò forme fluttuanti nell’aria. Erano trasparenti, ma visibili, erano… persone… sì, ma non persone completamente normali. Erano tante, e, sparpagliate per i tavoli, chiacchieravano con gli studenti. Lily guardò meglio: quelle persone attraversavano gli studenti, come se non fossero mai state lì.
«Allison… che… che cosa sono, quelli?» chiese all’amica.
«Fantasmi, ovviamente. Quello lì è il fantasma di Grifondoro,» rispose, indicando il fantasma più vicino, che chiacchierava animatamente con un ragazzo. «Si chiama Sir Nicholas de Mimsy-Porpington, ma tutti lo chiamano Nick-Quasi-Senza-Testa e…»
«Nick-Quasi-Senza-Testa?» la interruppe Lily, incredula.
«Sì, Nick-Quasi-Senza-Testa. Ma mi puoi chiamare Sir Nicholas, sai, Quasi-Senza-Testa non suona molto bene» tuonò una voce alle loro spalle. Il fantasma che prima parlava animatamente, il fantasma di Grifondoro, era arrivato di soppiatto vicino alle due ragazze sentendo nominare il suo nome. La sua testa spuntava dal vassoio della torta di mele, il suo corpo attraversava il tavolo e si immergeva nel pavimento.
«Ora, se non vi dispiace, torno a chiacchierare con John, l'unico che mi chiama con il mio vero nome, Sir Nicholas» e si allontanò via, impettito. Nick-Quasi-Senza-Testa era un ometto di media statura, con una folta chioma di riccioli grigi, un paio di baffetti a manubrio e una gorgiera di lino bianco. Sembrava uscito da uno di quei film del '700.
Una volta che Nick si fu allontanato, Lily sussurrò ad Allison: «Perché Quasi-Senza-Testa?»
Allison iniziò a mimare. Si afferrò la testa con le mani e piegò il collo di lato. «Così. L'hanno decapitato, ma l'ascia non era così affilata e quindi hanno dovuto fare vari colpi, ma niente da fare: un pezzettino di collo è rimasto ben saldo alla testa. Adesso, infatti, può piegare la testa e staccarla dal resto del corpo tranne che per una piccola parte. Capisci?»
Lily annuì. Le faceva venire il voltastomaco quel discorso
«Hai genitori babbani anche tu?»
«No, sono mezzosangue. Mio padre è un mago e mia madre è una babbana»
«Come Sev. Anche lui è mezzosangue»
«Smettila di pensare a questo… Severus»
«È il mio migliore amico»
«Okay… okay… »
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La Grotta di Cristallo
Fantasía«Vedi Lily, ti ho osservato in questi giorni. Ti ho osservato perché ero sicuro di quello che sei. Una strega». «Non è una cosa carina da dire» osservò Lily. «In senso buono... una maga, se preferisci. So che probabilmente ti sembrerà impossibile...