||𝔱𝔯𝔞𝔰𝔣𝔬𝔯𝔪𝔞𝔷𝔦𝔬𝔫𝔢||

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Carlisle si allontanò, dopo aver sigillato il morso con il  veleno.

Un'ondata di calore mi attraversò, era piacevole, piano piano divenne sempre più calda, troppo calda, bollente.

Bruciava come l'arriccia capelli preso dalla parte sbagliata, tentai di scrollarmelo di dosso, ma non lo tenevo in mano, o appoggiato sul mio corpo, era dentro di me.

Le fiamme si estesero, lentamente, vigorose ed indifferenti.

Il dolore si fece sempre più insopportabile, cos'era in confronto Victoria che mi picchiava? nulla. L'avrei aspettata a braccia aperte, e magari anche con un sorriso. L'ardore coprì tutto il mio corpo, sentivo il fuoco decompormi e smembrarmi dall'interno, in maniera dolorosa.

Desideravo morire, avrei accolto la morte con piacere.

Volevo implorare di uccidermi, urlarlo al mondo, pregare. Ma non trovavo le labbra, e nessun altra parte del corpo, ero immobile, legata da mille, duemila catene di male atroce.

Non era normale, Rosalie mi aveva raccontato di quanto fosse inutile urlare e dimenarsi...la risposta si fece strada nella mia mente martoriata: la morfina. La stessa sostanza che mi bloccava, che mi paralizzava nel dolore.

Desideravo solo la morte... Perché lottare? per cosa? perché non cessare  quel dolore nel più semplice dei modi?

No. Dovevo farlo per Jasper, per il ragazzo che amavo con tutta me stessa. Per la mia famiglia, per Rosalie, Emmett, Esme, Carlisle, Edward, Bella.

Per loro.

Aspettai con ogni fibra di me stessa il cessare della trasformazione.

Poi una piccola speranza nacque, sentii di nuovo le dita delle mani, indolenzite ma c'erano. Il fuoco piano piano scompariva. 

Gioii, ma dopo mi resi conto che sbagliavo ad essere felice. Le fiamme non scomparivano, si spostavano. Il fuoco si concentrò sul mio cuore, diventando sempre più forte e gagliardo.

I battiti divennero veloci come pale di un'elicottero, sempre più forti, come se volessero urlare per il dolore.

Dopo un ultimo battito lento il dolore cessò, e con lui la mia vita umana.

.....

Sentii delle dita stringere la mia mano, osservai la pelle marmorea che toccava la mia, sconosciuta, della mia stessa temperatura.

Schizzai in aria ringhiando, saltando dall'altra parte della stanza. Stranamente la vista non si annebbiò, per ciò vidi tutto, le dita sconosciute erano di Jasper...

ovvio che non fosse più gelido! 

Mi calmai e mi resi conto della meraviglia che mi circondava: nuovi colori stupefacenti vennero scoperti dai miei occhi, la polvere si librava nell'aria come fiocchi di neve. Era tutto bellissimo, pareva un mondo diverso.

Osservai Jasper, quante ore, minuti, giorni e settimane ero rimasta a guardarlo? credevo di conoscere il suo viso più di chiunque altro. Evidentemente ero ceca.

Potevo scrutare il suo volto perfetto nei minimi particolari, i tratti armoniosi, la bocca piegata in un sorriso timido, gli occhi dorati. Quest'ultimi li lasciai per ultimi, sicura di perdermici dentro.

Era perfetto.

Gli corsi in contro e lo strinsi a me, lo feci prigioniero tra le mie braccia. <Ahi, Emma, stai stringendo troppo> ridacchiò sottovoce, lo lasciai lentamente. Ascoltando quella melodia così dolce, perfetta ed unica.

Sorrise, ed ancora una volta rimasi incantata dal suo viso. 

<Ti amo> sussurrai <Ti amo> mi prese il volto con le mani, e mi lasciò un dolce bacio sulle labbra. Era un bacio diverso, non più cauto o timoroso. Era nuovo, fu come se non mi avesse mai baciato.

Qualcuno si schiarì la voce, era Emmett infastidito e divertito al tempo stesso.

Mi allontanai imbarazzata da Jasper. Aspettai il rossore sulle guance notando che tutta la mia famiglia era lì. Non arrivò.

Osservai i loro volti, una smorfia di dolore comparì sul mio. Possibile che fossero tutti così belli? Persino Rosalie, Rosalie! quella che credevo perfetta anche da umana era più bella di quanto ricordassi.

<Cavoli> esclamai, Jasper mi guardò incuriosito <Mi sento così fuori luogo! eravate così perfetti anche prima?>, ridacchiarono.

Carlisle si avvicinò, il suo volto era luminoso, come se brillasse di luce propria. 

<La morfina ha funzionato?> chiese, arricciai le labbra, ricordando il fuoco. <Emm, non tanto Carlisle. Credo che non esista dolore più forte di quello che ho provato...la morfina mi ha solo bloccato il corpo> spiegai. <Mi dispiace> sembrava scusarsi. <Non ha importanza, ora è passata> feci spallucce.

<Penso sia ora di lasciarvi andare> si congedò il vampiro. <avrai molta sete> mormorò Jasper fissandomi, in realtà la sete non l'avevo sentita fino a quando non me lo aveva fatto notare...

La mia gola andò a fuoco, portai una mano al collo, guardando Jasper.

<Andiamo> mi prese per mano e con un salto uscì dalla finestra, lo imitai.

<Cosa devo fare?> chiesi, lui ridacchiò, <Intanto ci addentriamo nel bosco...poi ti spiego> iniziò a correre, la sfida era chiara.

Lo inseguii e lo superai, gli feci una linguaccia. Mi raggiunse e si fermò di colpo.

Feci marcia indietro e lo affiancai.

<Abbandona i sensi, cosa senti?>, mi concentrai <Un cervo? sento il suo cuore> <si, vai>.

Seguii la traccia, mi nascosi dietro un albero, l'animale era lì davanti a me. E non era solo. Con un balzo raggiunsi il puma e affondando i denti nella sua carne come fosse burro.

Il liquido viscoso calmò la sete. Mi alzai e raggiunsi Jasper, mi guardava sorridendo.

Una sete molto più forte e potente mi devastò. Lo desideravo, più d'ogni altra cosa. Ed era mio. Per sempre.

Lo avvolsi nelle mie braccia e lo baciai. <Emma, torniamo a casa?> sussurrò. Lo lasciai troppo velocemente e tornammo dalla mia nuova casa.


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𝓬𝓲𝓪𝓸 𝓪 𝓽𝓾𝓽𝓽𝓲, 

Posso dirvi che vi amo? no perché vi amo.  Abbiamo appena sorpassato le 3000 visualizzazioni...e siamo già a 200 stelline!

Non mi sarei mai e poi mai aspettata questi risultati... Grazie davvero di cuore!

𝓾𝓷  𝓪𝓶𝓸𝓻𝓮  𝓬𝓸𝓷  𝓬𝓪𝓷𝓲𝓷𝓲 || Jasper CullenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora