||𝔤𝔯𝔞𝔫𝔡𝔢 𝔤𝔦𝔬𝔯𝔫𝔬||

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<Sei bellissima> sussurrò la Rosalie, osservavo la ragazza riflessa, il lungo abito era stretto in vita, e si apriva in una gonna candida, lasciava le braccia scoperte, con le spalline lasciate cadere. Era ornato da del pizzo elaborato sulla scollatura a cuore.

I miei capelli acconciati alla perfezione da Rosalie incorniciavano il mio volto con sbuffi delicati. 

<Hai fatto un capolavoro> commentai, mi sorrise. <Ma manca ancora qualcosa> andò nella stanza accanto e tornò zampettante. <Ecco qui, l'ho visto ieri in vetrina e non ho resistito> mi porse un pettine dorato, semplice e elegante, lo infilò sopra la capigliatura elaborata.

<Grazie Rose, non dovevi> ringraziai.

<è quasi ora> annunciò. Scese le scale ed iniziò a suonare la marcia nuziale, piena di abbellimenti e artifizi.

La seguii e mi posizionai accanto a Carlisle.

Era strano non  sentirmi il cuore sbattere violentemente contro la gabbia toracica o le guance avvampare di rossore per l'imbarazzo.

<Andrà tutto bene> mi rassicurò mio padre prendendomi a braccetto. Feci un forte respiro.

Poi sentii la mia battuta d'entrata e l'agitazione salì alle stelle.

Con passi lenti e poco decisi attraversai il viale adornato con petali candidi e rose.

Una calma mi attraversò, era il suo modo per dire: "sono qui, ti sto aspettando, non preoccuparti, ti amo".

E finalmente incontrai i suoi occhi dorati, brillavano come stelle felici.

La pelle d'alabastro contrastava con il nero dello smoking che calzava in modo impeccabile. Era perfetto. Ed era mio.

Sorrise quando i nostri sguardi s'incatenarono. E probabilmente lo feci anch'io, ma non me ne accorsi, ero troppo occupata ad ammirare il ragazzo davanti a me.

Jasper mi porse la mano. Carlisle prese la mia e con un gesto simbolico la passò a quella di Jasper. Toccai la sua pelle calda e liscia come seta, e mi sentii più felice che mai.

Ci scambiammo le promesse con parole semplici e tradizionali già pronunciate un milione di volte.

Dovetti pronunciare la parola che ci avrebbe unito, e senza esitazione risposi con un flebile ma deciso  <Si>.

E quando toccò a lui la parola uscì sicura e trionfante. 

<Si> promise.

Il Prete ci dichiarò marito e moglie e le mani di Jasper si avvicinarono con dolcezza al mio volto, come fosse fatto di cristallo. Mi diede un bacio dolcissimo ed allo stesso tempo deciso.

Si allontanò senza lasciare le mie mani e mi sorrise, mentre la folla applaudiva.

La cerimonia confluì armonicamente nel ricevimento.

Il giardino risplendeva sotto il colori brillanti del crepuscolo.

<Vuole concedermi un ballo ma'am?> chiese sorridendo <certo>. Mi prese tra le sue braccia e mi fece volteggiare tra i fiori candidi. <Sei bellissima> mormorò <grazie> mi diede un bacio,

<Ti amo> promise.

<Ti amo> risposi.

E quella non era un impegno, era qualcosa di molto più importante, più forte di un patto di sangue, più essenziale e vitale di qualunque altra cosa. Era una promessa, firmata dai nostri cuori, e l'avremmo mantenuta,

Per sempre.


𝓾𝓷  𝓪𝓶𝓸𝓻𝓮  𝓬𝓸𝓷  𝓬𝓪𝓷𝓲𝓷𝓲 || Jasper CullenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora