Ricordo

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[Matt's p.o.v.]
Era quando Mello iniziava a comportarsi così che realizzavo che avessimo passato un periodo di quasi totalmente disinteresse reciproco, nonostante la promessa che mesi prima mi ero fatto di non farlo succedere più.
<Era novembre, intanto.> Iniziai. <Ed è successo cinque anni fa.>
Avevo deciso di provargli che ricordassi quel giorno che avevo nominato, pur essendo consapevole che lui non avesse bisogno gli raccontassi nulla, ma effettivamente non mi dispiaceva l'idea di ripensare a quel momento.
Non c'era neanche nulla di così speciale, a dirla tutta, ma stranamente mi entusiasmava ogni volta che vi ripensavo, e volevo che Mello lo capisse ed evitasse di prendersela anche con me, quel giorno.
L'anno di quel novembre di cui avevo iniziato a parlare, Winchester era divenuta una desolata landa innevata e Roger ci aveva vietato di uscire dalla Wammy's House dal tramonto fino all'alba.
Mello e Near erano entrambi due tipi decisamente solitari, che odiavano palesemente l'idea di avere a che fare con gli altri bambini dell'orfanotrofio, tanto quanto lo odiavo anche io. Ma mentre io e Mello ironizzavamo tra noi su questa cosa, lui e Near cercavano sempre di evitarsi, anche e soprattutto tra loro, durante il giorno, eppure finivano sempre per provocarsi a vicenda, e anche quella sera, per non ricordo neanche quale motivo, avevano finito per litigare molto pesantemente.
A dividerli, come al solito, era stato Roger, che aveva la fastidiosa abitudine di dare a prescindere ragione a Near, senza informarsi più di tanto sullo svolgimento delle cose. Probabilmente, questo perché era sempre lui a prenderle, sia che la colpa fosse solo sua sia che fosse anche di Mello. E quando lui si ritrovava a sorbirsi un cazziatone di Roger per l'esagerata reazione ad un'eccessiva provocazione di quel moccioso, senza che prima lui gli avesse fatto nulla, veniva a sfogarsi da me.
Il loro era un astio reciproco, alimentato dai torti che giornalmente si facevano a vicenda, di cui solo loro due conoscevano l'origine.
Anche quel giorno di novembre era andata esattamente così. Near aveva fatto in modo che Mello perdesse la sua già fragile e vulnerabile pazienza, e lui aveva prontamente reagito per l'ennesima volta, obbligando Roger ad intervenire al solito modo.
Io andai a riprenderlo nell'ufficio del nostro direttore, facendo in modo che evitasse di incontrare Near durante il tragitto che ci separava dalla nostra stanza.
<Devi smetterla di farti abbindolare.> Gli dissi, appena arrivammo, chiudendo la porta per evitare che qualcuno ci sentisse.
<È quel marmocchio che deve smetterla di cercare bastonate da me!>
<Ma lui lo fa soltanto per farti sgridare da Roger...> E sospirai, sperando che capisse che anch'io avessi le tasche piene di questo continuo litigare tra loro due. <Devi ignorarlo, credimi, sono cresciuto in una situazione del genere.>
<Ah sì?> Lui sembrava essere divenuto improvvisamente molto più interessato alla mia utile frase, piuttosto che a tutto il resto. <Una situazione del genere? Avevi un fratello?>
<Avevo...-> Sospirai di nuovo, spingendomi ancora più forte contro la porta della stanza che avevo chiuso con le spalle. <...Sì, avevo un fratello, molto più grande, ma non mi riferivo a lui...>
<Matt...>
<Sì...?> E tornai a guardarlo, sembrava essersi totalmente è di sicuro volontariamente dimenticato di Near e Roger.
<Come sei arrivato qui?> Mi chiese, a quel punto, evitando il mio sguardo.
Io, intanto, continuavo a fissare il pavimento, in attesa che il coraggio di parlare mi arrivasse.
<Quando... lui si è suicidato.>
<Lui... tuo fratello?>
Annuii. <Prima mi riferivo a mia sorella, di qualche anno più giovane.> Aggiunsi, accorgendosi di aver iniziato a tremolare, forse perché era la prima volta che parlassi a qualcuno di loro, dopo anni. <Era lei che tentava di farmi spazientire perché le prendessi da nostro fratello...> Ripresi.
<Ma lei non è arrivata qui insieme a te.>
<Questo perché...> Mi accorsi che anche la voce stava iniziando a tremare, non ero davvero abituato a parlare di qualcosa di tanto personale. <...questo perché la polizia che mi decisi a chiamare durante l'ennesimo delirio di nostro fratello arrivò abbastanza in tempo da tirare in salvo solo me.>
<Ah...> Fece Mello, mentre sentivo i suoi passi avvicinarmisi lentamente. <Ma i vostri genitori, in tutto questo?>
<Già morti da un pezzo.> Risposi secco. <Una appena dopo il terzo parto, l'altro alcuni anni  dopo, per un'overdose. Ma il loro primogenito era abbastanza grande e autonomo da poter badare a noi... se solo non avesse avuto la stessa dipendenza dei genitori...>
<Scusami.> Se ne uscì lui, dopo qualche minuto di silenzio in cui io cercai di realizzare di avergli seriamente raccontato qualcosa di me. <Avrei dovuto farmi i fatti miei...>
<No... non preoccuparti.> Azzardai, aspettando di riuscire a calmarmi.
Fino a quel momento, era sempre stato lui a rispondere alla mia curiosità, vedendosi costretto a raccontarmi di quando vide sua madre uccidere il marito per poi togliere la vita anche a lei stessa, dopo aver scoperto di un tradimento da parte di lui.
Mello arrivò alla Wammy's House pochi giorni dopo quell'accaduto, quasi un anno dopo di me e piuttosto prima di Near, ma per la prima settimana dovetti restare con lui di notte, per aiutarlo a superare gli incubi che diceva di avere.
Diventammo migliori amici in quel modo, ma per ben sei anni lui non mi chiese nulla di me. Dunque, quel giorno di novembre, mi ritrovai a dover fare i conti con la consapevolezza di aver raccontato qualcosa di personale per la prima volta nella mia vita.
Tuttavia, lui sembrava essere decisamente disposto a ricambiare la vicinanza che gli avevo dimostrato quando eravamo bambini, così mi avvicinò ulteriormente, prima di spinegrmi di nuovo contro la porta.
<Che stai fa-> Ma non ebbi il tempo di chiederglielo che lo sentii accanirsi sulle mie labbra, continuando intanto a tenermi bloccato tra lui e la porta dietro di me.
Avevamo lui dodici ed io quattordici anni, all'epoca, eravamo ancora del tutto inesperti in fatto di amore e cose del genere, ma da quell'apparentemente stentato e trattenuto bacio, nacque una coppia che, cinque anni dopo, era ancora felice di ricordare quel momento così, tutto sommato, anche un po' infantile.

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O

vviamente è tutto frutto della mia immaginazione. Le backstories dei personaggi di Death Note, per quanto ne sappia, non sono mai state rese pubbliche, perciò ho soltanto viaggiato con la fantasia e mi scuso se a qualcuno non dovesse piacere la mia personalissima versione. ^^"
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〖𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐤𝐢𝐫𝐚〗 「ℒ𝒶𝓌ℒ𝒾𝓰𝒽𝓉 」(IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora