Prologo

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PREMESSA: In questa fanfiction modificherò alcune informazioni canoniche e renderò reali alcune teorie che da anni circolano nel fandom.
Inoltre, è la prima LawLight che abbia mai scritto, per cui perdonatemi in anticipo se in alcuni tratti i personaggi potrebbero risultare un po' OOC
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[Ryuk's p.o.v.]

Light non sembrava avere intenzione di fermarsi. Continuava a correre, quasi trascinandosi dietro il proprio corpo, mentre sentiva il sangue impregnargli i vestiti, tingendoli dello stesso colore di quei succosi e dolci tesori del mondo umano.

Aveva perso.

Per la prima ed evidentemente ultima volta in vita sua, aveva davvero perso.

Ma questo sbaglio gli sarebbe costato caro. Non aveva modo di rimediare, di redimersi, di far ricredere il mondo... niente. Aveva perso e ne avrebbe pagato le amare conseguenze.

Da una parte, lasciare che l'SPK e la Task Force lo arrestassero, sicuramente guadagnandoci una pena di morte degna del sistema giuridico ideato da lui stesso nella sua mente ormai deviata; dall'altra, aspettare che io capissi che il suo tempo fosse ormai agli sgoccioli e mi decidessi a regalargli un posto d'onore nel mio Death Note.

E per poco lo avrei fatto. Ma, dopotutto, l'idea che la storia fosse finita così quasi mi dispiaceva. Sapevo che nessun altro umano sarebbe mai stato in grado di eguagliare Light e che, dunque, dopo la sua morte sarebbe finito tutto il divertimento. E onestamente, non è che l'idea di tornare a giocare a carte con gli altri shinigami mi facesse impazzire, perciò provai a guardare ancora una volta la scena, sperando si evolvesse in qualche altro modo.

Light era sdraiato su una scalinata e i suoi occhi sembravano quasi implorarmi di mettere fine alla storia di Kira. Ironico, però. Lui che si era sempre considerato superiore persino a noi, adesso aspettava che lo uccidessi.

«R-Ryuk...» Non aveva ancora molta forza per parlare, sbiascicava «R-rinuncio.»

Rinunciare al possesso del Death Note in punto di morte? Non capivo se fosse il suo modo di salvarsi dal "nulla" che dopo la morte spetta a chi in vita utilizza un Death Note o se facesse parte di un ultimo, disperato piano per salvarsi, fatto sta che aveva rinunciato, dunque sarebbe morto senza saperne il motivo.

Gli umani continuano ad essere sorprendente divertenti. Un fallimento può scatenare un crollo mentale e cambiarli notevolmente, tanto da farli andare contro persino ai loro stessi ideali. E Light, per quanto si considerasse superiore all'intera umanità, non era stato da meno.

Come premesso, a momenti l'avrei scritto sull'ultima pagina del mio Death Note, ma a fermarmi fu la presenza di una seconda figura.

Avevo capito che la Task Force lo stesse inseguendo ma non avevo ancora visto arrivare nessuno dei suoi membri, ed effettivamente quella figura non sembrava essere uno di loro.

Alla fine, non ci volle molto perché lo riconoscessi. Dopotutto, come confondere uno come L?

Non capivo perché si trovasse lì e soprattuo come, ma questo rendeva il tutto ancora più interessante. Doveva avere qualcosa in mente e la mia curiosità era troppa per troncare così la scena, perciò decisi di mettere via il Death Note e tornare semplicemente ad osservare.

L era chino di fianco a Light, nella sua solita singolare posizione, e lo osservava chiudere gli occhi per sopperire ad una vista ormai sempre più annebbiata. Gli controllò il polso, come per assicurarsi che fosse ancora vivo, e tornò in piedi.

Ci vollero diversi altri minuti prima che la Task Force riuscisse a raggiungere il posto, probabilmente seguendo le tracce di sangue lasciate da Light durante la corsa. Stranamente, con loro c'era anche l'SPK, con quel ragazzino albino che non la smetteva di fissarmi in modo strano. Forse doveva aver capito che la mia presenza fosse la conferma che Light fosse ancora vivo o qualcosa del genere.

Gli agenti della Task Force -o di quel che ne era rimasto, considerando che ormai si trattasse solo di Aizawa, Mogi e Matsuda- erano giustamente sorpresi nel vedere L a pochi centimetri da Light. L'SPK, al contrario, sembrava non avere idea di chi potesse essere e si preoccupava piuttosto di doverlo cacciare al più presto.

«Signori» Fece abbastanza tranquillamente lui, rivolto verso gli uomini della Task Force «è passato molto tempo»

«Ryuzaki??» Loro erano sempre più sconvolti.

La situazione stava iniziando a divertirmi sul serio adesso, e a questo punto speravo anch'io che si sbrigassero a chiarirsi.

«Voi lo conoscete?» Near, finalmente staccando gli occhi da me, si rivolse con fare serio alla Task Force.
Non potevo credere che la persona scelta per succedere L non lo conoscesse minimamente o non lo avesse neanche mai visto in volto.

«Near» Intervenne direttamente lui, risparmiando la risposta agli agenti «Credo di doverti i miei complimenti a questo punto, anche se in tutta onestà sapevo dall'inizio che tu e Mello ce l'avreste fatta.»

«Scusi?»

A quel punto anche quel ragazzino albino sembrava non saper più cosa dire, ma l'incredulità nella sua espressione svanì nel giro di soli pochi secondi. Non poteva averne la certezza, ma anche quelle vaghe informazioni dovevano essere state sufficienti per suggerirgli la risposta che stava cercando.

«L?» Gli chiese infatti, e Ryuzaki rimase in silenzio, lasciando intendere la risposta a tutta l'SPK.

«Sì, certo, L lavorava a stretto contatto con la Task Force, dopotutto...» Riprese Near, tra sé e sé «Ma l'aver lavorato direttamente con Kira non era anche il motivo per cui fossi stato ucciso?»

Dal modo in cui lo stava chiedendo, non sembrava neanche così sconvolto dall'assurdità della situazione, a differenza di tutti gli altri. Doveva essere già mentalmente preparato all'eventualità che tutte le informazioni in suo possesso su L fossero in qualche modo modificate, per cui anche una rivelazione del genere non lo disturbava così tanto.

«No» Ryuzaki scrollò le spalle in risposta e sembrava quasi che ai suoi occhi lo shock dipinto sul volto di tutti gli altri fosse eccessivo e immotivato «Non so di preciso come sia arrivata la notizia alla Wammy's House, ma Watari dovrebbe aver informato Roger della verità, chiedendogli però di assicurarsi che nulla trapelasse tra di voi.»

«La verità?» Fu Aizawa a riprendere, questa volta, scuotendo la testa come per scacciare via lo shock di quella situazione «Vuoi dire che tu sapevi già tutto?»

«Sì, come ho sempre cercato di far capire a voi...»

«Perciò avresti finto di morire perché nella tua posizione non avevi modo di incastrare Light?!» Continuò l'agente, sempre più sul punto di perdere le staffe.

«Esatto» Ryuzaki ignorò la sua emotività e spostò di nuovo lo sguardo verso Light «Ma sapevo di lasciare il caso in buone mani.»

«Come hai-»

«Vi spiegherò tutto» Tagliò corto «Ma vorrei che anche Light possa aver modo di ascoltare, perciò vi chiedo solo di aspettare che i soccorsi arrivino.»

«Hai chiamato dei soccorsi per Kira?!> Lo riprese Aizawa, esprimendo il pensiero di tutti.

«Come ho già detto, vi spiegherò tutto.»

E a quel punto, anch'io non vedevo l'ora che i soccorsi arrivassero.

〖𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐤𝐢𝐫𝐚〗 「ℒ𝒶𝓌ℒ𝒾𝓰𝒽𝓉 」(IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora