Indagini

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[Narratore esterno]
Intanto, a Tokyo, dopo una fruttuosa settimana trascorsa tra ricerche e informazioni fornite dalla polizia, Near, Mello e Matt erano ormai sicuri di non aver fatto sprecare tempo ad L e Light, facendosi loro tre carico delle indagini.
<Dobbiamo interrogarlo, non possiamo continuare a rimandare.> Iniziò Mello, dando l'ultimo morso all'ennesima tavoletta di cioccolato di quel giorno. <Stiamo solo perdendo tempo.>
<Lo so.> Gli rispose Near, dandogli -molto stranamente- ragione. <Almeno per adesso, è l'unica cosa che possiamo fare.>
Durante quella settimana, i due avevano messo da parte i dissapori reciproci per concentrarsi esclusivamente sul caso, riuscendo ad arrivare ad un punto fermo prima del ritorno di L e Light -al quale, ormai, mancava soltanto un giorno-.
Controllando i cataloghi, infatti, si erano accorti che le sparizioni stessero avvenendo in ordine alfabetico e che i due sospettati iniziali fossero del tutto innocenti, essendo diventati vittime ancor prima che potessero iniziare ad indagare su di loro. Ora tutti i loro sospetti potevano concentrarsi esclusivamente sull'unica persona -inscritta sia alla palestra sia alla biblioteca- che fosse stata saltata per due volte.
<Ma non abbiamo tutte queste prove a suo carico...> Intervenne Matt, guardando gli altri due dalla finestra cui era perennemente poggiato quando decideva di consumare qualche sigaretta.
<È l'unico che non sia stato fatto sparire.> Gli rispose Near. <Noi non abbiamo detto alla polizia di aver notato che le sparizioni stessero avvenendo con un ordine, perciò lui potrebbe aver pensato che nessuno se ne sia effettivamente accorto e aver decido di continuare, credendosi al sicuro.>
<Ma è anche vero che non possiamo arrestarlo con delle supposizioni, senza un mandato.> Aggiunse Mello, realizzando che effettivamente Matt avesse ragione.
<Non lo arresteremo, infatti.> Riprese Near. <Quando Ryuzaki e Light hanno catturato Walter Newman per tenerlo sott'osservazione perché sospettavano avesse a che fare con il caso Kira, in realtà hanno violato una proprietà privata senza un mandato nè appoggio da parte della polizia.>
<Dunque hai intenzione di sequestrare una persona?>
<No, Matt, lo terremo soltanto qui giusto il tempo di fargli qualche domanda...>
<Sì, è ora di fare qualcosa di concreto, dopo una settimana passata solo ad ipotizzare.> Aggiunse Mello, stranamente accordandosi a Near.
<Finalmente ci troviamo d'accordo su qualcosa...> Commentò, infatti, lui, mentre Matt continuava a guardarli.
<Voi due siete poco affidabili quando andate d'accordo...> Tornò a dire il castano, spegnendo il mozzicone. <Ma va bene, se voi siete convinti, cattureremo questo tipo e lo interrogheremo.>
E così si decisero ad agire, stranamente di comune accordo.
Avevano in possesso abbastanza notizie sul loro sospettato da poter dirigersi direttamente alla sua abitazione, che -scomodamente- si trattava, però, di un condominio.
<Sapevo che Near non sarebbe venuto con noi.> Se ne uscì Mello, scendendo dalla sua moto assieme a Matt, che lo aveva accompagnato onde evitare complicazioni.
<Dai, almeno non si è intromesso.> Gli rispose il castano. <Anzi, è stato lui stesso ad insistere per primo.>
<Un passo avanti...> Concluse il biondo, iniziando ad avviarsi verso l'entrata dell'edificio. <Credo di averlo visto...> Aggiunse, abbassando la visiera del casco per evitare di essere visto.
Effettivamente, quello che doveva essere un aiuto, da parte loro, alle forze dell'ordine, si stava svolgendo come un rapimento in piena regola. Ma, infondo, non che a loro due pesasse molto la cosa, dopo essere arrivati ad unirsi alla mafia statunitense per indagare sul caso Kira, anni prima.
Inoltre, per loro fortuna, l'affollamento del luogo non era neanche lontanamente paragonabile a quello del giorno in cui attuarono quello stesso tipo di rapimento con Kiyomi Takada.
Metterlo in atto anche con quel tale Nakamura, davanti all'entrata di un condominio quasi isolato dal resto della periferia e ad un'ora della notte in cui era quasi impossibile trovare anima viva ancora in giro, sarebbe stato notevolmente più semplice. Inoltre, lui non sembrava essere intenzionato a tentare di ribellarsi più di tanto, permettendo a Mello e Matt di bendarlo e portarlo al Quartier Generale senza troppi sforzi.
Venne portato nella cella in cui erano stati rinchiusi anche Light e Walter Newman prima lui, mentre i tre "sostituti" di L gli parlavano spacciandosi per lui, attraverso il loro camuffatore vocale.
<So che lei abbia qualcosa a che fare con le sparizioni dei 21 ragazzi iscritti alle sue stesse biblioteca e palestra.> Iniziò a dirgli Near.
<Non puoi tenermi in prigione senza prove.>
<Ma lei non è in prigione.> Continuò l'albino, guardandolo dalle telecamere installate nella sua cella. <Questo non è che un semplice interrogatorio.>
<Gli interrogatori si svolgo faccia a faccia tra agenti e indiziati.> Ribattè quel Nakamura. <Questo sembra più un sequestro in prima regola.>
<Purtroppo non posso permetterle di vedermi di persona ma lei dovrà soltanto rispondere a quel che le verrà detto.>
<Non ho il diritto di restare in silenzio?>
<Forse con la polizia lo avrebbe avuto, ma io sto collaborando con loro in questa stessa modalità: senza incontrarci.>
<Dimmi almeno con chi stia parlando.>
<Immagino lei sappia già di me, signor Nakamura.> Si intromise Mello, non volendo più aspettare che lui si decidesse ad assecondarli. <Può chiamarmi soltanto L e le conviene rispondermi prima che decida di avere abbastanza prove a suo carico per consegnarla subito alla polizia.>
Il ragazzo sembrò perdere un battito, esitando per diversi minuti prima di rispondere: <Non... sono stato io ad uccidere quelle persone.>
<Ma io non le ho mai detto che siano state uccise.> Continuò Mello. <Da chi l'ha sentito?>
<...>
<Dove ha nascosto i cadaveri?> Insistette il biondo, senza aspettare che Nakamura trovasse le parole più convincenti per ribattere.
<Chissà dove il vento avrà portato la loro cenere, a quest'ora...>
<Mi dia una motivazione.>
<Non lo so... noia? Hai mai provato noia, L? Può portare la persone a far cose che non sognerebbero mai di compiere...>
<Non cerchi scuse, signor Nakamura.> Riprese parola Near. <Le lascerò questa notte per abituarsi a stare in una cella d'isolamento.> E disattivò il microfono.
<Non pensavo sarebbe stato così facile farlo confessare.> Tornò a dire Mello, appena Near finì di sistemare i dispositivi che Ryuzaki gli aveva lasciato in custodia.
<Sicuramente si tratta del caso più semplice che sia stato affidato ad L, perlomeno da quando lo conosciamo di persona...> Si accodò Matt.
<Senza contare i casi che "rubasse" alla polizia per risolverli prima di loro, quando era ancora alla Wammy's House.> Aggiunse Near, staccando gli occhi dai monitor.
<Rubava i casi alla polizia?> Lo riprese Mello, sperando di spiegasse.
<Provava a batterli sul tempo con loro risoluzione.> Continuò lui, infatti. <L'ho saputo da Roger...>
<Ma questa volta siamo stati noi a battere lui e Light sul tempo.> Riprese Matt. <Speriamo solo che lo apprezzino, domani, quando torneranno.>

〖𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐤𝐢𝐫𝐚〗 「ℒ𝒶𝓌ℒ𝒾𝓰𝒽𝓉 」(IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora