Per Kassandra quella notte sarebbe stata un'altra notte insonne. Nel silenzio della sua stanza, le sembrò avvertire il ticchettio del proprio cervello, a causa dei mille pensieri che si affollavano dentro la sua testa. Guardò l'orologio, era mezzanotte, a Londra le dieci. Katy di certo era ancora sveglia in compagnia di un buon libro e a sorseggiare la sua solita tisana. Poco prima di partire il medico l'aveva informata che se le condizioni di suo padre fossero migliorate come stava accadendo, presto lo avrebbero dimesso. Naturalmente doveva seguire una dieta, prendere le medicine e riposo assoluto. Era conscia che sarebbe stata un' impresa titanica quella di tenere suo padre lontano dagli affari.
Prima che questo avesse avuto l'infarto, Kassandra aveva notato nell'uomo segni di stanchezza, spossatezza e nervosismo. Era valso a ben poco il consiglio di rallentare il ritmo o di concedersi un periodo di riposo.Da quando la solitudine era divenuta la compagna di suo padre, questo aveva dedicato la propria vita agli affari. Mandò Kassandra in un collegio rinomato. Per tutto il periodo del college, superficiali amicizie e interessi colmarono apparentemente quel vuoto lasciato da entrambi i genitori. Tornata dal college, il padre per mettere a tacere la propria coscienza, prese a esaudire ogni desiderio della figlia viziandola. Kassandra frequentò la facoltà di economia e completò gli studi; divenne quindi il vice presidente del impero del padre, mostrando le doti di una donna d'affari sicura di se e determinata, fino ad oltrepassare il limite sottile tra determinazione e ambizione. Il suo ego venne ridimensionato nel momento in cui conobbe Andreas. Questo non trovava niente di più meschino di una donna bella, ricca, convinta di poter avere tutto dalla vita, compresi gli uomini.
Scosse la testa e tornò al presente. Preso il cellulare, compose il numero di casa. "Pronto Katy... novità? " chiese portandosi una mano sul cuore che sembrava saltare qualche battito."Buone direi... suo padre sarà dimesso domani."
"Dio sia lodato!" esclamò sollevata.
" L'infermiera che ho assunto è arrivata ?"
"Si, vuole che gliela passi? "
" No ...no richiamo domani in mattinata...spero di poter parlare anche con mio padre."
"Penso che sarà a casa nella tarda mattinata. " suppose Katy.
"Non sarà un compito facile per nessuno di noi tenerlo a bada." dichiarò Kassandra con un filo di ironia.
"Ne sono convinta signora." convenne la governante che da quindici anni era al loro servizio.
"A domani Katy...buonanotte."
Riattaccò il ricevitore, si distese sul letto, facendo un gran respiro. Doveva concludere al più presto e tornare a Londra, chiudere definitivamente questo capitolo amaro della propria vita. Doveva dimenticare Andreas e ritrovare non la felicità, quantomeno la serenità.
Proprio quando stava per addormentarsi, lo squillo del cellulare la fece sussultare. Sbarrò gli occhi pensando subito al padre. Quando nel display riconobbe il numero di Andreas, il respiro sembrò arrestarsi. Ripreso il controllo, si schiarì la voce e rispose con tono deciso:
"Sono le due del mattino Andreas! ... non sono dell'umore adatto per un'altra delle tue romanzine."
L'uomo sembrò non sentire, con voce afona preruppe : "Kassandra... mia... mia madre è morta."
"Morta?!" fece eco lei sconcertata.
" Un infarto." spiegò l'uomo a mezzo tono.
"Mio Dio!..." il pensiero andò subito al suocero, conosceva fin troppo bene la grandezza del sentimento che lo univa alla moglie.
"Come sta tuo padre?"
"È... confuso... incredulo... per quanto è successo, lo sono anche io d'altronde. Ho parlato con lei ieri mattina e adesso..." L'uomo non riuscì a completare la frase a causa del nodo che gli soffocava la gola.
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IL CALORE DEL TUO GELO
RomanceAccusata di fingere una sterilità è una cattiveria gratuita da parte di Andreas, quando conosce bene lo stato d'animo della moglie nel non poterlo rendere padre. Kassandra non fa nulla per difendersi da quella terribile accusa. Tre anni dopo, il des...