IL CALORE DEL TUO GELO (Cap.13)

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Seduta alla scrivania del suo ufficio, sfogliava i libri contabili. Fino a quel momento non era riuscita a concentrarsi su una sola parola. Ripensava a quanto era venuta a conoscenza, e per quanti sforzi facesse, non riusciva ad accettare ciò che Kristal le aveva raccontato. Suo padre non sarebbe mai stato capace di violentare la moglie, e abbandonare la figlia frutto di quella violenza; tuttavia qualcosa  si era rotto tra Kassandra e il padre. Di rimando, anche suo padre  aveva percepito il mutamento del loro rapporto. I numerosi abbracci colmi di tenerezza di una volta, si erano fatti radi, lasciando posto a dialoghi freddi .

Il trillo del telefono interno la riportò al presente. "Signora cè... "La voce della segretaria, fù interrotta da uno strano improvviso tonfo che proveniva dall'altra parte del citofono. Subito dopo, la porta dello studio si spalancò con violenza.

"Voglio una spiegazione!" sostenne furioso la voce dell'uomo, posizionatosi davanti alla grande ed elegante scrivania in radica di noce. La segretaria che lo aveva inseguito , adesso era immobile sulla soglia della porta in silenzio e fissava i due con aria preoccupata. Kassandra rivolta lo sguardo a questa, la invitò ad andare. La donna tentennò, ma alla fine dietro le parole rassicuranti di Kassandra, fece un cenno di capo e chiuse la porta dietro di se.

Kassandra portò lo sguardo sull'uomo. Tutto il suo essere era in subbuglio, era difficile mantenere un atteggiamento controllato. Riuscì solo a pronunciare il nome Andreas. Dopo una manciata di secondi silenziosi , continuò :"Mi aspettavo una tua venuta ."

"Ma guarda..."

"Hai spaventato la mia segretaria." Lo riprese lei, abbassando nuovamente lo sguardo sui libri contabili. All'improvviso le sembrò perdere la sensibilità alle gambe. Ringraziò il cielo di non essere in piedi , le gambe non l'avrebbero sorretta.

"La paura della tua segretaria e l'ultimo dei miei pensieri Kassandra... dopo che sei sparita senza una parola. Per quanto mi riguarda potevi anche sparire uscendo dalla finestra, se ti avesse avvisato che ero io!"

"Spiritoso! Siamo al terzo piano." rispose lei con altrettanto ironia.

Ironia che irritò Andreas più di quanto non lo fosse già. "Mi devi una dannata spiegazione!" sbraitò. "La notte facciamo del sesso, mi dici che mi ami, e poi te ne vai, esci dalla mia vita in punta di piedi!...maledizione Kassandra... dimmi cosa devo pensare? Perchè io mi sto lambiccando il cervello a furia di chiedermi il perché!!"

Kassandra non rispose e continuò a sfogliare i libri contabili, sforzandosi di mostrare aria di sufficenza.

Andreas chiuse la pratica con un colpo secco, di conseguenza la mano di Kassandra rimase sotto quella di Andreas. Lei alzò il viso e inchiodò Andreas con uno sguardo penetrante. Per un attimo ebbe l'impulso di mandare all'aria quella sua stupida recita, confessandogli la verità per cui era stata costretta a fuggire come una ladra. Aveva ingannato il destino, rubando dei momenti carichi di passione, certa che mai più avrebbe rivissuto." La vendetta ...è un piatto... che va servito ...freddo." proferì senza alcuna emozione, scandendo le parole.

"Cosa?... dunque se ho capito bene, tutto quello che c'è stato tra noi, era solo una farsa da parte tua?" sentenziò l'uomo aggrottando la fronte.

"Cosa ti aspettavi?... mi hai lasciata accusandomi di fingere la mia sterilità, di aver convinto il ginecologo ad appoggiare quello che era il mio piano. Hai asserito che era semplice dato che Don era il mio padrino... ciliegina sulla torta, hai lasciato che il divorzio andasse avanti, nonostante sapevi che non ti avevo mentito e che..."

"Ti ho gia spiegato il motivo!" saltò su Andreas.

"Oh si!... che volevi punirmi a causa della mia indifferenza nei tuoi confronti, del fatto che non scaldavo abbastanza il tuo letto!" replicò ironica, dopodiché la voce divenne greve quando aggiunse: "Potevi farlo in maniera meno drastica, anziché sminuirmi come donna non ti pare?"

IL CALORE DEL TUO GELODove le storie prendono vita. Scoprilo ora