IL CALORE DEL TUO GELO (Cap.10)

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Uscita dalla doccia avvolse un telo morbido sulle sue morbide curve e asciugò i capelli. Quando riflesse la sua immagine allo specchio, notò delle chiazze rosse che la barba incolta di Andreas aveva lasciato. Ripenso a quanto era successo. Decise che da quel momento in poi non gli avrebbe più permesso di renderla vulnerabile. Si avviò verso la camera da letto e lo sguardo cadde sul display della sua sveglia , era l'una.

"Accidenti... ." esclamò, rammentando solo allora che doveva chiamare casa. Quella mattina avrebbero dimesso suo padre. Preso il cellulare compose velocemente il numero di casa, dall'altro capo del telefono, la voce di Katy cercava di sovrastare quella sveglia  del padre, che spronava Katy a saltare i convenevoli e passarle la figlia. Kassandra scosse la testa e disegnò un flebile sorriso, sollevata da quello che era un segno di ripresa da parte del padre.

"Kassandra come stai ?" La voce cavernosa di un tempo risuonò alle sue orecchie.

"Buongiorno papà... sto bene. " disse lei, sforzandosi di mantenere un tono neutro, in modo da non far trapelare la propria tensione .
"Sai a cosa mi riferisco?"
"Andreas è un capitolo chiuso papà, ti prego di smetterla di preoccuparti, sto bene! ... affermò con enfasi." Tu piuttosto... Il tuo cuore. " domandò alla fine.

"L'inferno dovrà ancora aspettare." dichiarò il padre con sottile ironia.
"Papà ...per favore! "esclamò Kassandra con una nota di biasimo. Era difficile dominare la paura di perderlo.

"Siamo in pochi ad andare in paradiso Kassandra... non mi illudo. " continuò l'uomo sempre ironico.

"Sei impossibile... "

"D'accordo... Mi hanno rivoltato come un calzino e sto magnificamente ...quindi smettila di trattarmi come un bambino e dillo anche a Katy... ma andiamo al punto. A cosa siete arrivati e..."
"Non ho ancora firmato il contratto di compra- vendita." L'anticipò Kassandra.

"Perché... è sorto qualche problema , forse si sono tirati indietro e..."
"No ...no....è morta Agnes e Andreas e dovuto partire per Milos."
"Agnes?..." ripeté il padre ignaro di chi trattava.

"Papà...la madre di Andreas, Agnes! "Gli ricordò.

"Oh... si... si... mi dispiace , ma tu dove sei adesso ?"

"Ad Atene." sostenne mentendo" Aspetto il ritorno di Andreas e dopo aver posto la firma su quel straledetto atto di compra- vendita, partirò con il primo volo per Londra."
"Pensavo fossi a Patrasso. "
"Sono ospite di uno degli alberghi Kalos. La partenza per Milos era imminente e Andreas ha ritenuto inutile che io alloggiassi a Patrasso ."

"Andreas... " ripete l'uomo con una strana intonazione.

"Papà non è stata una sua decisione, ma mia quella di restare ad Atene, e se pensi che io  lo abbia fatto per  secondo fine ti sbagli. " proferì Kassandra.
"Lo spero Kassandra." meditò fra se.  Si fidava di Kassandra, ma non dell'amore. Una donna innamorata era pronta a tutto... e lui lo sapeva bene.
L'uomo proseguì: "Presumo che hai incontrato Kristal?"

"Certo..."
"Come sta?... "
"Bene penso...scusami ma non capisco il senso della tua domanda."

Il padre non rispose immediatamente, ma solo dopo una manciata di secondi silenziosi. "Rammento che non eravate grandi amiche al college, Inoltre tu sei stata la moglie del suo attuale fidanzato e... "

"... e allora ?"

"Niente... tutta questa situazione mi fa stare in ansia."

" Devi stare tranquillo non c'è rivalità tra noi. Siamo due donne adulte, e comunque non l'ho uccisa allora e non l' uccidero adesso." Quella sorta di preoccupazione del padre nei confronti di Kristal la innervosì.  Salutandolo frettolosamente , interruppe la conversazione.  Fissò il telefono e tornò con la mente al passato. Quando Kristal arrivò al college, Kassandra frequentava già da tre anni . Kristal era una ragazzina viziata, non che lei non lo fosse, ma di certo non era diabolica. Fin dall'inizio, tra le due serpeggiò ostilità, competitività . Ma in Kristal c'era qualcosa di più : rabbia, risentimento, che portarono a scontri verbali. In uno di questi  Kassandra chiese a Kristal il motivo per cui c'è l'avesse tanto con lei, questa le rispose  che le stava antipatica, che era altezzosa , presuntuosa e dulcis in fundo la definì una gatta morta; poi le voltò le spalle e si allontanò a passo veloce, senza dare il tempo a Kassandra di controbattere. Per tutto il tempo che Kassandra frequentò il college, le due si evitarono a vicenda. Tuttavia non mancarono le occasioni in cui  Kristal  la diffamava, mettendola in cattiva luce con le altre discenti. Finito il college le loro strade si divisero. Le uniche notizie di una Kristal ormai donna, venivano dai vari rotocalchi che la ritraevano ogni volta con un uomo diverso.

IL CALORE DEL TUO GELODove le storie prendono vita. Scoprilo ora