Feelings.

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It's you, it's always you
If I'm ever gonna fall in love I know it's gon' be you
It's you, it's always you
Met a lot of people, but nobody feels like you

So, please, don't break my heart
Don't tear me apart
I know how it startsTrust me, I've been broken before

Don't break me again
I am delicate
Please, don't break my heart
Trust me, I've been broken before

(It's You - Ali Gatie)


6. Feelings.

Passarono circa tre mesi ormai, da quando iniziò la scuola, e Yoko sembra che si fosse ambientata a dovere: La maggior parte dei suoi compagni, se non tutti, la reputavano una ragazza molto bella e tranquilla, talvolta però irascibile quanto Bakugo. Per quanto riguarda invece le sue abilità e capacità, riuscì a raggiungere quasi il livello dei suoi compagni in così poco tempo, soprattutto grazie agli allenamenti intensivi dell'eroe con cui viveva.

La prima persona che le si presentó in quella classe fu il rappresentante, Iida Tenya, col suo solito tono alto e severo. A susseguire si presentarono poi tutti con calma, ma una persona in particolare la fece rimanere di stucco: Todoroki.
La prima volta che lo vide, ne rimase sbigottita, il suo lato destro era dannatamente somigliante a Yuu.
Proprio questo infatti, oltre alla statura ed il carattere, la distingueva da egli: Il colore dei capelli.
Entrambi possedevano il quirk Volpe, con la sola differenza, che però, quello del fratello era una volpe bianca.

Non devo pensarci troppo.

Si era ripromessa di ricominciare d'accapo, e sforzandosi, ci stava pian piano riuscendo.

Una cosa che, invece notò immediatamente in Midoriya, era la sua fissazione per gli Heroes, ma non volle dargli una nota di disappunto, voleva evitare di raccontare tutto il suo accaduto per l'ennesima volta. Voleva a tutti i costi sapere le tattiche di Hawks, essendo che praticamente tutti si erano ormai accorti, che l'eroe l'accompagnava ogni giorno a scuola.

«Ma è il padre? Sono fidanzati? Si stanno frequentando? Sono fratelli?» tantissimi pettegolezzi vennero sparsi in giro, ma nonostante la ragazza cercasse di spiegare che fosse solo il suo tutore, rigiravano la situazione a loro piacimento, quindi ci perse le speranze.

La campanella che stava ad indicare la fine delle lezioni, finalmente suonó, e come ogni giorno, lei si diresse verso l'uscita, sicura di trovare il ventunenne che la stava attendendo. Qualcuno però stavolta, la fermò afferrandole il polso. Girandosi, poté notare la figura di un suo compagno di classe, Hitoshi Shinsou, col fiatone per una probabile corsa. Lo guardò con fare interrogativo, ma sapeva bene ciò che stava per chiederle.

«Domani è sabato, sai cosa significa?» aveva il suo solito sorrisetto malizioso, che a molte ragazze mandava in estasi, eccetto lei.

«No.» la sua risposta valeva anche per la domanda seguente, la quale era già conscia di quale sarebbe stata.

«Ti va di uscire con me?» Kitsune preferiva di gran lunga restare in casa, al calduccio, a guardare un film.

«Quel no valeva anche per questa domanda.» era schietta e sincera nei confronti di tutti, non voleva lasciar trasparire alcun pensiero, non sopportava più l'idea di indossare armature o maschere.

«Andiamo! È la terza volta che mi dici di no.» a lui la ragazza intrigava, ma voleva però, prima di tutto conoscerla meglio. Però lei era irremovibile, non le piaceva affatto uscire, e questo lo capirono tutti, però Shinsou continuava ad insistere.

«Non mi piace uscire.» il ragazzo le lasciò andar via il polso, tirando un sospiro, sicuramente non si sarebbe fermato qui, e questo lo sapevano entrambi molto bene.

«Ci si vede.» l'adolescente annuì, salutandola e lasciando che si allontanasse in direzione del cancello.

Stranamente non c'era Hawks in bella vista ad aspettarla, che fosse in ritardo? Si avvicinò ulteriormente per controllare meglio, ed ecco che la colse di sorpresa, facendola inoltre sobbalzare dallo spavento.

«Baka.» molto spesso il biondino le tendeva questi scherzetti, che le strappavano ogni tanto anche un sorriso. Faceva di tutto pur di farla sorridere, era molto premuroso nei confronti di tutti, ma nei suoi lo era particolarmente; e lei essendosene accorta, la faceva sentire più che bene.

«Scusa se mi sono permesso di origliare, ma perché non vuoi uscire con quel ragazzo?» lui ben sapeva che alla ragazza venivano poste diverse richieste del genere, ma lei le respingeva tutte, e questo al suo supervisore dispiaceva abbastanza. Era bella ed interessante, veniva spesso pretesa, e proprio questa era una di quelle tante volte.

«Lo sai, non mi piace uscire.» da una parte era anche vero, preferiva starsene tranquilla, non in giro. Mentre dall'altra, le piaceva più di tutto, stare assieme al ragazzo a cui stava rivolgendo la parola. Sembrerebbe strano, ma si era affezionata davvero molto a quel pennuto, così tanto da provare forse qualcosa. Keigo si preoccupava molto per lei, e questo probabile sentimento, come poteva essere ricambiato, poteva anche non esserlo.

«Non è nemmeno un brutto ragazzo dopotutto, non sarà bello e carismatico quanto il sottoscritto, però non è male.» si stava come sempre dando delle arie. Adorava vantarsi, e notare come la ragazza non negasse nulla a proposito, lo faceva sentire più che apprezzato.

Yoko accennò un breve risatina, scuotendo la testa, che però non era né una disapprovazione, e tanto meno un'approvazione.

«Però non lo neghi!» gli piaceva anche metterla in imbarazzo, e di conseguenza vedere il suo viso interamente rosso come un peperone, mentre andava nel panico più totale.

«Non affermo nemmeno però.» nonostante le sue provocazioni, riusciva a tenergli testa e a reggere il gioco, dopotutto non era da sottovalutare, e Takami lo aveva capito benissimo.

«Yoko.» d'un tratto diventò stranamente serio. Aveva l'aria di chi si stava trattenendo qualcosa, come se stesse per fare qualcosa che voleva fare da tempo, o per meglio dire, domandare qualcosa che attendeva una risposta da tempo.

«A te davvero non piace nessuno? Nella tua nuova classe ci sono molti bei ragazzi dopotutto.» a lei non interessavano affatto i suoi compagni di classe, e tanto meno chiunque altro a parte proprio lui.

«Della mia classe non mi piace nessuno.» non avrebbe sputato il rospo, ma non avrebbe tanto meno mentito, se avesse avuto qualcosa da dire, l'avrebbe esposta così com'era.

«Quindi qualcuno che ti piace c'è! È qualcuno della 3-B, quel tipo strano biondo?» ella scosse la testa in segno di negazione, e fece finta di chiudere la propria bocca come una zip, imitando l'azione che l'eroe al suo fianco eseguì quando venne annunciato come secondo in classifica.

«A te invece?»

«Perché dovrei dirtelo?» il biondo riusciva a contenere l'imbarazzo, nonostante ne stesse provando abbastanza in quel momento, sembrava proprio che fosse tutto nella norma per lui, come se tutto fosse più che naturale.

«Quindi qualcuno che ti piace, c'è.» la ragazza era spaventata all'idea che avesse potuto allontanarsi da lei per chissà quale motivo o persona. Era inizialmente egoista come pensiero, ma se così fosse stato, le sarebbe comunque bastato vederlo felice e contento.

«Ops.» l'eroe fece spallucce, e riprodusse lo stesso gesto che fece la ragazza qualche attimo precedente, lasciandola con l'insopportabile dubbio.


Angolo autrice.

Sinceramente mi dispiace abbastanza per Shinsou, ma purtroppo non sapevo chi altri scegliere ahah

Comunque sono quasi arrivata a scrivere il finale (verso credo il capitolo 14), e devo essere sincera che è un finale coi fiocchi :D

Tuttavia, vi ringrazio per tutto il sostegno che mi state dando, e vi invito a lasciare una stellina per supportarmi ancor di più🥺♡

Grazie in anticipo se lo farete!♡


𝐌𝐲 𝐒𝐚𝐯𝐢𝐨𝐫. ᴴᵃʷᵏˢ ˣ ᴼᶜDove le storie prendono vita. Scoprilo ora