Stay with you.

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You ain't my boyfriend (boyfriend)
And I ain't your girlfriend (girlfriend)
But you don't want me to see nobody else
And I don't want you to see nobody

(Boyfriend - Ariana Grande, Social House)


8. Stay with you.

I pochi raggi di sole che si insinuavano attraverso le grandi ed imponenti vetrate appartenenti all'attico di Keigo Takami, nonostante esse fossero coperte da delle tende moderne, proprio come tutto l'appartamento del resto, riuscivano a sfiorare con estrema delicatezza il viso della giovane ragazza che stava beatamente dormendo tra le forti braccia del padrone di casa.

Percependo una strana sensazione, differente dal semplice calore che le trasmettevano le coperte ed il piumone imbottito, colse l'occasione per svegliarsi del tutto. Era un calore che aspettava di sentire da tanto, tuttavia fosse così improvvisato ed inaspettato, le stava bene. Si ritrovò puntati addosso un paio d'occhi dorati, che appartenevano ad un contesto a dir poco affascinante ed attraente. Il ragazzo era leggermente preoccupato se la ragazza si fosse imbarazzata o meno, poiché d'altronde sarebbe anche stata una reazione plausibile, ma quando capì che ella si sentiva comunque a suo agio, le sorrise.

«Buongiorno piccola.» la biondina perse un battito a quelle parole, e le pareva strano, dopotutto l'aveva sempre chiamata piccola; stavolta invece, sentiva le cosiddette farfalle nello stomaco. Ultimamente questa sensazione si faceva sempre più viva e meno rara, aveva capito il suo interesse, ma non era sicura di volerlo affrontare. La sua voce le piaceva tantissimo, e le trasmetteva quella sicurezza di cui aveva bisogno e che stava proprio cercando di ritrovare.

La giovane dopo averlo scrutato per bene, ancora con gli occhi affaticati, si rigiró dall'altro lato dandogli le spalle, mormorando tra l'altro un «Buongiorno.» a malapena comprensibile. Aveva sempre rifiutato il fatto di diversi svegliare, nonostante fosse tardi, preferiva starsene per chissà quanto a dormire o anche solo sotto le coperte al calduccio. Di conseguenza, l'eroe colse l'occasione per stabilire ancora un contatto fisico, circondandole la vita stretta, con le sue braccia e le sue ali.

«Non vuoi alzarti?» si avvicinò ulteriormente sussurrandole, ed infatti in risposta ottenne un cenno con la testa che stava ad indicare una negazione bella e buona. Quando ormai l'adolescente si stava svegliando del tutto, e stava prendendo conoscenza per bene, ne approfittó per accarezzare quelle grandi e maestose ali. Non appena provò a toccarne un'estremità, Hawks sussultó ritrovandosi il viso interamente rosso.

«Se le tocco ti fa male?» domandò timidamente, con aria preoccupata.

«No, tutt'altro, anzi. È che sono un po'.. Sensibili, ecco.» la giovane annuì, girandosi per incontrare il suo sguardo imponente, e notare l'imbarazzo. Sviando l'argomento ali, il ragazzo fece per afferrare il suo cellulare dal comodino, e si rese conto di che ore fossero. Sgranó leggermente gli occhi, accompagnando quella smorfia, da una leggera risata di gusto.

«Abbiamo davvero fatto tardi stavolta!» girò il telefono per far controllare anche a Yoko, tenendo ancora quel ghigno divertito stampato sul viso. L'orologio segnava le 15:34, e la ragazza ebbe la sua stessa ed identica reazione. Qualcosa però, interruppe quel momento: Una chiamata in arrivo destinata al ventunenne.

«Scusami un attimo, piccola.» rispose velocemente, chiaramente incuriosito dal motivo di quella chiamata, proprio come lo era la ragazza al suo fianco.

«Stasera?.. Uhm, va bene.. Si, certo, grazie per avermi informato.» terminata la chiamata, si girò in direzione di Kitsune, scrutandola per bene con fare interrogativo, come se volesse chiederle qualcosa o come se volesse leggerle nel pensiero. Tuttavia, anch'ella lo stava fissando con la sua medesima espressione, voleva solo sapere di cosa si trattasse la chiamata ricevuta, come faceva sempre.

𝐌𝐲 𝐒𝐚𝐯𝐢𝐨𝐫. ᴴᵃʷᵏˢ ˣ ᴼᶜDove le storie prendono vita. Scoprilo ora