Uno strano incontro

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La scena che mi si para davanti è la seguente: un ragazzo alto, capelli riccioluti castani, con gli occhiali pendenti sul naso che parla davanti ad una videocamera.

Va bene che in questo quartiere di matti ce ne sono diversi ma tutti io devo trovarli?

Decido di non dare troppo peso al ragazzo e mi dirigo verso il secondo canestro.

Inizio a provare vari tiri. I classici tiri liberi vanno subito a segno. Così decido di indietreggiare sulla linea dei tre punti ed aumentare così la difficoltà.
Ogni volta che la palla entra dentro al canestro, un pensiero se ne va. Smetto di pensare a tutto: al lavoro, ai problemi in famiglia, a tutte quelle piccolezze che ogni giorno mi vengono in mente. 

Mi isolo talmente tanto da non accorgermi che il ragazzo ha iniziato a riprendermi con la sua videocamera e commentare la mia "partita".

"certo che non ne sbagli nemmeno uno." sento dire.
"perchè non fai qualche tiro? magari non ne sbagli uno nemmeno te. o preferisci continuare a riprendermi di soppiatto con quella?" dico indicando la videocamera tra le sue mani.

"Perdonami, in effetti hai ragione. Avrei almeno dovuto chiederti il consenso. Cancellerò tutto, non preoccuparti."
Noto una punta di amarezza nelle sue parole.
"No tranquillo, non fa nulla." gli dico, passando la palla.

Inizia a fare qualche tiro libero e noto che non è un volto nuovo.
L'ho già visto da qualche parte ma proprio non mi viene in mente.
"beh dai, non te la cavi male nemmeno te."
"tutta fortuna." sento dire da lui.
Noto che mi fissa con un ghigno sul viso.
"cos'hai da ridere?" 
"è che sei buffa. So che non sono di certo ai livelli di notorietà della regina Elisabetta ma veramente non mi hai riconosciuto?"

Purtroppo, o per fortuna, sono una pessima fisionomista. Sono capace di non riconoscere nemmeno i miei amici più stretti, alle volte. 

"giuro che non ti ho mai visto da queste parti."
"in effetti hai ragione, non sono proprio di queste parti."

Detto ciò il ragazzo sistema il suo zaino con tutta la sua roba e se ne va. Lasciandomi in piedi, in mezzo al campo, con le meningi fumanti, in attesa che mi venga in mente chi diavolo fosse quel tipo.

*Spazio autrice*
Piano piano la storia inizia a prendere forma...

The First Dance | Space ValleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora