《Melody...non ce l'hai ancora con me, vero? Non era quella la mia intenzione...》Domanda Seungmin alle mie spalle mentre la sua voce sembra spegnersi.
Stiamo ritornando a casa dato che OPS! non ho più un lavoro. Ignoro totalmente la sua domanda mentre Jisung si fa avanti lasciando il ragazzo-cane qualche passo più dietro di noi.
《Non ce l'hai ancora con lui, vero?》 Domanda anche Jisung. A volte mi domando come pensano che il cervello di noi ragazze funzioni. Pensano che abbiamo delle caramelle al posto del cervello? Pensano che abbiamo sorrisi per tutti? Oh dio, non ne hanno mai capito niente in più di duemila anni, figuriamoci proprio ora!
Aumento il passo e sento i due fermarsi. Poco mi importa e proseguo verso casa. Stanotte Seungmin può rifugiarsi in casa Han, perché devo sbollentare il mio umore iroso causato proprio da lui.Sbatto la porta di casa e tolgo le scarpe per poi buttarmi nel divano, in preda all'angoscia. Comincio a piangere per il lavoro perso. Ora i miei genitori mi rinfacceranno l'ennesima delusione e mio fratello mi riderà in faccia come suo solito fare. Non riuscirò a sostenere tutte le spese dell'appartamento e della scuola, figuriamoci per campare. Chiederò un prestito alla banca ma quando non restituirò i soldi a questa, andrò in prigione a marcire lentamente. Mi aspetta un futuro poco lontano davvero impegnativo.
Già immagino le foto da ricercata, quando evaderò dalla prigione e scapperò a casa di mio fratello, il quale sarà proprio lui a denunciarmi alla polizia di stato per farmi incarcerare a vita e-Din Don.
Oh, sono quei deficienti. Ma no, io non aprirò quella dannata porta dell'Inferno.
Din Don.
È inutile che siano insistenti. Ripeto e ribadisco che non aprirò quella porta-
DIN DON DIN DON DIN DON DIN DON.
《VAI A SCASSARE LA MINCHIA-》
DIN DON DIN DOOOON.
Mi butto dal divano e vado ad aprire nonostante sembri una pazza di strada.《SEUNGMIN VUOI ESSE-... Chris...?》
《"Vai a scassare la minchia" non è un bel modo di salutare un vecchio amico, lo sai honey?》
.
.
.Dopo aver realizzato di aver mandato a quel paese un vecchio amico senza rendermene conto, decisi di farlo accomodare in quel piccolo appartamento in cui mi trovavo.
Adesso ci troviamo seduti nel tavolo del salotto a conversare un po'. Chris, o meglio, Bang Christopher Chan- ma a me piace chiamarlo sempre e comunque Chris- è un vecchio amico d'infanzia di origini australiane. Si era trasferito da piccolo proprio nella casa accanto la mia. Veniva dall'Australia e mi piaceva immaginare sin da piccola che un giorno mi avrebbe regalato, in occasione del mio compleanno, un canguro domestico. Diceva che quando abitava a Sydney, aveva una fattoria nella quale passava le vacanze estive. Se non sbaglio aveva perfino detto di avere un allevamento di koala, ma non ricordo se ne possedeva quattro o cinque...
《Allora Melody, come vanno le cose ultimamente?》
Di merda. Vorrei dire, ma meglio trattenere il mio animo camionista.
《Mh, ultimamente non va alla grande. E tu? Come sei messo con l'università?》chiedo cercando di scacciare via i pensieri negativi per concentrarmi al nuovo ritorno del mio vecchio amico d'infanzia. Io e Chris frequentavamo la scuola insieme. Siamo stati iscritti nelle stesse scuole elementari, medie e superiori. Quando lui era al quarto anno di liceo, io ero al primo. È stato proprio quando sono entrata al primo anno, che l'ho perso. Si stava di nuovo trasferendo in Australia e avrebbe concluso lì i suoi ultimi anni. E così fu, ma ora è di nuovo qui e sono felice di questo.
Abbozza un sorriso. 《Speravo me l'avessi chiesto! Sono qui per completare i miei ultimi anni. Non sei felice che potrò passare del tempo con la mia amichetta del cuore?》Non posso fare a meno di sorridere. Una svolta alla vita non fa male, se ne entra una persona a cui vuoi tanto bene.
《Certo che sono felice, Channie. Ma, quando sei arrivato?》Alla domanda, cambia espressione. Risponde lo stesso. 《Se ti dico 'due settimane fa' non ti arrabbi vero?》
《MI HAI NASCOSTO IL TUO ARRIVO PER COSÌ TANTO TEMPO?!》
《ERO TROPPO OCCUPATO PER TROVARMI UN APPARTAMENTO VICINO L'UNIVERSITÀ. E POI NON TI SEI FATTA SENTIRE NEANCHE TU ULTIMAMENTE.》prende un respiro profondo.
《CHE RAZZA DI PERSONA DI MERDA SEI?》 Esclamiamo entrambi agitando le mani. Passano solo alcuni secondi prima che realizziamo entrambi la frase detta contemporaneamente. Scoppiamo a ridere subito dopo e mi tira in un abbraccio. 《Sei una stupidotta. Da quando sei diventata così volgare?》
《Dal giorno in cui sono nata.》 Rispondo cercando di risultare seria.
《Allora facciamo così, per rimediare il tempo perso ora andiamo a mangiare un panino insieme. Va bene?》
《Va bene, basta che momentaneamente non mi porti in nessun bar. Solo Fast Food per ora.》
《Come mai? E io che volevo portarti la colazione a letto con cornetti e cappuccini di tutti i colori.》
《Ma cosa fargugli? Hai ancora il fuso orario che ti danneggia il cervello?》 Ribadisco all'australiano.
《Ah-ah, molto divertente.》 Dice in modo ironico, prima di prendere la sua tracolla contenente soldi e cellulare.
《Sei appena arrivato a casa mia e ora te ne vai? Di già? È molto scortese, sai?》
Mi prende a braccetto. 《Andiamo scemotta. Usciamo prima, dobbiamo recuperare altre due persone.》
《Ah, sì? E chi?》
《Ma come? Non ricordi? Andiamo a prendere i fratelli Seo!》
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𝑂𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒅𝒊 𝒄𝒖𝒄𝒄𝒊𝒐𝒍𝒐;; 𝐊𝐈𝐌 𝐒𝐄𝐔𝐍𝐆𝐌𝐈𝐍
FanfictionCamminavo per strada. Quel giorno stavo ritornando a casa dopo una giornata di scuola impegnativa e, come sempre, ero riuscita a dare il massimo, ma a nessuno pareva importare. Mentre camminavo sentii un pianto, ma era simile a quello di un bambino...