A scuola noto sempre gli stessi soggetti raggruppati in più gruppi. Non riesco nemmeno ad alzare lo sguardo per guardarli meglio, ma nonostante ciò riesco a squadrarli come se avessi una chissà quale dote magica.
Mi avvio verso la mia classe, la quale è ovviamente con le porte spalancate. Come per invitare gli studenti ad entrare negli Inferi.
Butto pesantemente lo zaino sul mio banco e mi giro attorno per controllare chi ci fosse in classe;
Il nerd e il nerd 2, il playboy, la pu- "pulcina della gallinella", quelli normali e- oh, uno scoiattolo.《Yoh, fratm-》Accenno per farmi notare.
《Yoh, un corno. Si saluta così? Non mi dai mai il bacio del buongiorno.》
《Ooooh, te la sei preso per questooo? Che principessina~》Lo prendo in giro.
《Uff. Sì. Guarda un po' qui.》Si avvicina per mostrarmi il suo telefono e sbarro gli occhi.
《Stai scrivendo con le tue mani immaginarie per scassarmi le balls, oppure...?》
🤍Mimimine~
Hey tu. Non mi piacciono i messaggi di questa chat. Vai via da Padroncina, GRRRRRR.
-7:56Questi cuori? COME SI FANNO A MANDARE I CUORI CHE VI MANDATE.
-7:56NON LA CERCARE PIÙ.
-7:58È MIA.
-7:59aaaaah, ho scoperto come si mandano i cuori.
-8:01❤💚💙💜🖤🤍💛🧡💟💕💞💓💗💖💘💌💝❣🤎💕💖💛🧡💟💜💝💌❤🧡💚💗💟💌💓❣🧡💜❤💙💓💝💛💜💖💝💘💟💜💜💙💛💘❤💘💛💜💝💌💕💛💙💜❤💝💗💚❣💗💚💚
-8:03YEEEEEY!!!
-8:03-
🦋
《Cioè- hai capito la gravità? Devo mettere per forza il cellulare in silenzioso per poter fare lezione ufff.》
《Non è una tragedia, dai.》Gli dico.
《No? A momenti mi minaccia di morte.》
《Non lo fa apposta. È fatto così.》
《Okay, ma ricorda che eri tu quella che lo voleva fuori casa e adesso lo vuoi tutto per te. Che ti succede?》
Deglutisco, soffocando con la mia stessa saliva.
Han Jisung non fa altro se non ridacchiare. 《Cazzo ridi?》
《No, niente. Mi sa che la mia Mimi stia cominciando ad avere una cotticella...~》Si giustifica.
《No, assolutamente no. Ma sei folle?》
《E tu sei innamorata?》
《yaAh.》 Provo a rincorrerlo, ma noto lo sguardo assassino della professoressa. Adesso sì che siamo nei guai.
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𝑂𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒅𝒊 𝒄𝒖𝒄𝒄𝒊𝒐𝒍𝒐;; 𝐊𝐈𝐌 𝐒𝐄𝐔𝐍𝐆𝐌𝐈𝐍
FanficCamminavo per strada. Quel giorno stavo ritornando a casa dopo una giornata di scuola impegnativa e, come sempre, ero riuscita a dare il massimo, ma a nessuno pareva importare. Mentre camminavo sentii un pianto, ma era simile a quello di un bambino...