Vedere Brian all'esterno della porta di casa mia era l'ultima cosa che volessi vedere in cima delle cose da non voler vedere assolutamente. Sarebbe stato meglio vedere un vescovo in bikini, il mondo al contrario o Seungmin nudo.
Forse l'ultima opzione non sarebbe stata spiacevole.
《Come stai?》
Scuoto la testa per farmi venire in mente le parole da sputargli addosso.
Dovrei dirgli: 《Brutto stronzo, che ci hai fatto qui dopo che mi hai licenziato?》, oppure, 《Pezzo di merda, ti mando al tuo bar di merda a calci in culo.》Invece, per colpa di come sono stata educata, rispondo da persona ben paziente. 《Bene, e te?》
BENE UN CORNO, E NON MI IMPORTA NEMMENO MINIMAMENTE DI COME STAI TU, RIFIUTO UMANO.《Potrebbe andare meglio... se tu tornassi a lavoro.》
《Oh, beh. Mi hai licenziata, come pretendi che io possa ritornare dopo la scenata che hai fatto?》 Ecco, mi sono partite le risposte amareggiate, educate, ma amareggiate ed ironiche.
《Vedi che io ti avevo dato l'alternativa. Probabilmente non tieni nemmeno ad avere un lavoro, dato che non ti sei più presentata per l'appuntamento.》
《Tu mi hai dato una condizione, non un'alternativa. Non ne vale la pena andare ad un appuntamento con te, costretta. Ci sono tanti altri lavori part-time che posso trovare, non sei mica indispensabile.》
《Ma tu sai che cosa potrei fare io.》 Sussurra con aria inquietante.
《Cosa potresti fare? Te la do io la risposta: schifo.》
《Che scortese che sei. Vabene, accetto ciò che stai dicendo. Sappi solo che non ci vuole nulla a dare una brutta verità sul tuo conto.》 Ghigna, guardandomi da testa a piedi.
《Sei solo un pervertito. Giuro che non ci metto nulla a denunciarti.》
Quando dico ciò, quasi come se fosse una minaccia si avvicina. Comincia ad avvicinarsi troppo.
《Avanti, bambolina. Fallo.》
Fa per mettermi le mani addosso e io alzo una mano per poterla scagliare contro di lui, ma non ne vedo la necessità. Brian non è più di fronte a me, benché lo trovo a terra con la faccia spiaccicata sull'asfalto sporco.
Mi sento presa da dietro e spintonata verso la direzione della porta di casa.《Uh!》
《Perchè non te la prendi con uno della tua stazza anziché disturbare la mia padroncina, eh?》 Seungmin si presenta mettendosi dinanzi a me. Ha spinto lui Brian.
《Tu sei quello che mi ha definito uno stronzo.》 Rise Brian asciugandosi il mento, appena graffiato dalla rugosità del terreno.
《E continuo a pensarlo, stronzo di merda.》 Anche io rimango colpita dalle parole di Seungmin. Insomma, dove le ha imparate!?
Le risate non si fermarono.《"Padroncina", poi. Mimi, ti sei fatta un cane?!》 Gridò Brian, e ciò che ne ricavò fu un pugno dritto sul naso.
《S-Seungmin! Ma che fai? Fermo, basta!》 Mi avvicino a lui per fermarlo.
《"Mimi di qua, Mimi di là". Smettila di chiamarla Mimi. Non è mica un gatto che devi chiamare ogni istante. Anche dopo averla licenziata, se davvero ti piaceva, dovevi provare ad uscire con lei a prescindere dal lavoro. Sei un approfittatore. Lei non ha bisogno di te. Ha me.》
Non feci nulla per fermarlo. Stava parlando correttamente e il suo discorso non faceva una piega: Brian era un approfittatore, lo sapevo per certo e forse per questo ne avevo timore. Sapevo quale fosse il suo scopo, ma continuavo ad andare tranquillamente a lavorare facendomi mettere i piedi in testa. E ora che ho Seungmin, apro gli occhi e sono più libera.
STAI LEGGENDO
𝑂𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒅𝒊 𝒄𝒖𝒄𝒄𝒊𝒐𝒍𝒐;; 𝐊𝐈𝐌 𝐒𝐄𝐔𝐍𝐆𝐌𝐈𝐍
FanficCamminavo per strada. Quel giorno stavo ritornando a casa dopo una giornata di scuola impegnativa e, come sempre, ero riuscita a dare il massimo, ma a nessuno pareva importare. Mentre camminavo sentii un pianto, ma era simile a quello di un bambino...