-Lui non ricorda nulla, Minerva! Di noi, di tutto quello che c’è stato, è tutto cancellato. Com’è potuto accadere? Come farò io adesso? Non posso ricominciare tutto da capo e far finta che non sia mai accaduto niente. Io…io l’ho perso.-
Hermione era disperata, la professoressa McGranitt non l’aveva mai vista in quelle condizioni.
-Che senso ha che lui sia vivo se non si ricorda chi io sia veramente per lui? Sarebbe stato meglio se i mangiamorte avessero preso anche me, o meglio ancora se avessero preso solo me…- continuava disperatamente a dire Hermione.
-Ma no Hermione cara, cosa stai dicendo? Io non posso nemmeno immaginare quanto possa essere dura per te, ma Severus in fin dei conti sta bene e noi gli faremo ritornare la memoria, puoi starne certa.- le rispose la professoressa cercando di rassicurarla il più possibile.
La abbracciò e la fece accomodare su una delle comode poltrone del suo ufficio, non smettendo mai di sorriderle. La professoressa era davvero come una seconda madre ed Hermione non poteva esserne più felice.
-E se non ci riusciamo e la memoria di quei mesi gli tornerà mai più?- chiese ancora la ragazza con sguardo basso mentre si asciugava le lacrime.
Ma la professoressa aveva la risposta pronta anche in questo caso: -Si è innamorato di te una volta e lo farà una seconda, ma tu devi stargli vicino, Hermione; anche se è difficile. E adesso basta piangere ragazza mia, l’Hermione Granger che conosco io, è la più forte e coraggiosa grifondoro che io abbia mai incontrato e non si affligge mai. Ma combatte!-
E dopo ciò, Hermione non poté che ricevere una carica di adrenalina che la fece scattare in piedi e dirigere fuori dall’ufficio a grandi falcate, dando però prima un grande abbraccio a Minerva ringraziandola.
-Vai Hermione, e riconquistalo!- le aveva infine urlato la strega mentre usciva dall’ufficio.
Hermione aveva un piano e Minerva aveva ragione a dire che, se Severus si era potuto innamorare di lei una volta, allora sarebbe potuto accadere di nuovo.
Così, andò dritta al suo appartamento di Hogsmeade e mise velocemente in una borsa vari oggetti, per poi correre di nuovo fuori e precipitarsi al San Mungo.
Quando fu di nuovo nella stanza di Severus, non permise a nessuna emozione negativa di prendere il sopravvento e si diresse sicura verso il suo letto, guardandolo negli occhi.
La cosa rendeva molto confuso Severus, che dagli avvenimenti del giorno prima non si era ancora del tutto ripreso. -Buongiorno, signorina Granger.- disse quindi, cercando di rimanere impassibile.
-Ciao, Severus.- la ragazza ammise a se stessa che la situazione era più complicata del previsto, ma ripensò alle parole della professoressa McGranitt e non si scoraggiò.
-So che per te non dev’essere facile, ma soprattutto assurdo venire a sapere che stai insieme ad una tua ex alunna anche se non te lo ricordi minimamente – Hermione dovette prendere un gran respiro prima di continuare -ma sappi Severus, che io mi ricordo benissimo e che non ho intenzione di fingere che nulla sia accaduto e di lasciarti andare senza prima aver provato a riprenderti.-
Severus era estremamente colpito dalla fermezza e dalla convinzione di Hermione, e la stette ad ascoltare molto attentamente.
-Ho portato quindi degli oggetti che ti dovrebbero aiutare a ricordare, o almeno lo spero.- concluse Hermione, incominciando poi a tirare fuori dalla borsa i vari oggetti presi a casa sua poco prima.
Senza pensarci troppo, fece segno a Severus di scostarsi un po’ e mise gli oggetti sul suo letto.
Il primo su cui cadde lo sguardo di Severus, fu il libro del principe mezzosangue. – Quello è…- incominciò a dire.
-E’ il tuo vecchio libro, sì- disse Hermione finendo la frase per lui -quando stavamo ricostruendo Hogwarts, l’ho ritrovato nella stanza delle necessità dove Harry lo aveva nascosto e ho deciso di tenerlo. Quando ad inizio estate sei stato dimesso dall’ospedale, mi hai chiesto di venire a trovarti a casa e lì mi spiegavi le correzioni che aveva apportato alle pozioni.-
Severus fece per parlare ma Hermione lo precedette: -Sì Severus, venivo a casa tua.-
Così l’uomo aveva incominciato a sfogliare il suo vecchio libro, notando che ora, insieme ai suoi appunti, vi si aggiungevano anche quelli della ragazza. Ripose poi il libro sul letto ed indicò con un cenno del capo una piccola boccetta.
Lo sguardo di Hermione si addolcì e prese tra le mani il secondo oggetto indicato da Severus.
-Quella cos’è? Sembra sabbia.- le chiese lui.
-Lo è infatti. E’ sabbia di Collieston. Te la ricordi?-
-Mi ricordo di esserci stato per una missione se non sbaglio, non era male, era molto tranquilla da quel che ricordo.-
-Sì, è quello che hai detto a me. Qualche tempo fa mi serviva andarmene dalla città e staccare un po’ dalla vita frenetica e impegnata che avevo, e tu mi ci hai portata per un weekend. E’ stato il più bello della mia vita.- gli disse Hermione, ricordando nostalgica quei giorni.
Prima di rischiare di farsi sopraffare un’altra volta dalle emozioni negative, posò la boccetta e passò subito ad un altro oggetto che porse poi a Severus.
Era un piccolo bigliettino dai colori sgargianti e con un’altrettanta sgargiante scritta al centro.
-Io lo conosco questo posto- disse Severus, una volta letta la scritta sul biglietto -è un ristorante babbano italiano nel centro di Londra. Ti ho portata anche lì?- le chiese restituendole il bigliettino e guardandola con sguardo meno duro di quello con cui l’aveva guardata fino ad allora.
-Sì, e anche quella è stata una serata indimenticabile. Alla fine di essa c’è stato il nostro primo bacio.- azzardò a dire Hermione, cauta. L’ultima cosa che voleva era infastidire o far arrabbiare Severus.
In effetti l’espressione di Severus non era più tanto rilassata, ma non disse nulla e lasciò che la ragazza continuasse.
-Infine c’è questo.- disse allora lei, prendendo l’ultimo oggetto rimasto.
-Un cerotto?-
-Un cerotto, sì. Ti sembrerà stupido ma, quando me lo sono tolto per buttarlo, non c’è l’ho fatta e ho deciso di conservarlo.-
-Quindi è pure usato.-
-Sì, è usato.- ammise Hermione imbarazzata, ma sorridendo.
-Perché l’hai tenuto? Ciò che ti ricorda è così tanto importante?- le chiese allora lui, seriamente incuriosito.
-E’ molto importante, me lo hai messo tu dopo avermi medicato una ferita. Da dopo la guerra mi sentivo terribilmente persa e sola, ma tu mi hai fatto capire che invece non lo ero. Quindi sì, questo cerotto usato è importante.-
Dopo averla guardata per qualche istante, Severus si decise a porle una domanda: -La nostra relazione…è vera? Sincera e solida?-
Hermione sospirò e si sedette al fondo del letto con ancora il cerotto in mano.
-Lo è. E lo so che sembra strano e assurdo, ma quello c’è tra di noi è vero, sincero e molto solito- gli rispose guardandolo, e poi continuò – e so bene che questa situazione è più difficile per te che per me, ma come ho già detto, quello che c’è tra di noi è vero e io non voglio perderlo. Ti starò accanto Severus, che tu lo volglia o meno.-
Chi altro adora la professoressa McGranitt?
Io penso sia un personaggio straordinario e che nei film non le è stata data l'importanza che meritava.
E poi dai, senza Minerva, Harry sarebbe già stato espulso al secondo anno ahah
A parte questo, so che la storia procede a rilento, ma procede e non smetterà di farlo, state tranquilli ❤
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Libro di pericoli o di amori?
FanfictionL'estate dopo la fine della guerra, Hermione ritrova il diario del principe mezzosangue; decide di tenerlo e di leggerlo.