16. Non rivelo a tutti così tante cose sulla mia vita

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JIMIN

"Non ti è ancora sparita la voglia di leggere?" mi chiese Jungkook all'improvviso, allungando una mano dietro di sè nel tentativo di rubarmi il libro dalle mani.
Io, dal canto mio, gli diedi solo una piccola pacca sulla mano, in modo da spostarla, facendo, poi, un piccolo sorrisetto tra me e me.

Quel giorno, circa una settimana dopo la nostra seconda uscita al fiume, Jungkook ed io eravamo seduti, su un asciugamano da mare, nel giardino di casa mia, schiena contro schiena.
Lui giocò con il telefono e sprecò tempo sui social mentre io continuai la mia lettura di Orgoglio e Pregiudizio, ormai quasi giunta al termine.

In quei ultimi giorni...le cose erano cambiate un po' nel rapporto tra Jungkook e me. Principalmente perchè, visto che mi ero reso conto che per me non era più solo piacere carnale, cercavo la sua compagnia e lo stare insieme, quasi come se fossimo una vera coppia, piuttosto spesso.

Partendo dalla colazione insieme, e per questo mi dovevo svegliare alle sette di mattina ogni giorno, passando per le serate Netflix prima di "andare a dormire" ed arrivando al fatto che lui passasse quasi ogni notte nel mio letto avvolto soltanto da un lenzuolo.

Allo stesso tempo, però, cercavo di non farmi troppi film o troppe illusioni, perchè, beh, non sapevo cosa pensasse lui di tutta questa situazione, sebbene, comunque, lo vedevo felice nei momenti che passavamo insieme o la mattina appena incontravo il suo sguardo ancora mezzo addormentato.

Ma, probabilmente, avevo semplicemente paura che tutto quello che avevamo potesse finire all'improvviso se io ed i miei sentimenti ci fossimo esposti.
E, non mentiamoci, non ero sicuro del fatto che questo rischio non ci fosse. Perchè, fidatevi, se fossi stato sicuro gli avrei rivelato tutto senza problemi.

A dirla tutta...non so nemmeno cosa mi facesse essere così titubante nel credere che lui non potesse provare niente di serio per me. Anche perchè avevo appurato già da un bel pezzo che Jungkook non fosse l'arrogante presuntuoso e con la doppia faccia che avevo creduto che fosse per i primi giorni in cui è stato a Roma.

Quindi, insomma, in conclusione penso che quei giorni furono il periodo più combattuto della mia vita...

Stavo pensando proprio a questo, girando la testa per osservare con la coda dell'occhio cosa stesse facendo Jungkook, quando sentii il suo telefono squillare e, poi, dire da quest'ultimo con gioia: "Ehy, Nam. Come stai?".

Mi allungai leggermente per poter vedere lo schermo del telefono senza dare nell'occhio, ma, sfortunatamente, incrociai lo sguardo del ragazzo con il quale, a quanto sembrava, Jungkook avesse appena iniziato una videochiamata.
Così, rosso di vergogna, tornai a girarmi con estrema calma, riportando gli occhi sulle parole del mio libro.

"Tutto bene. C'è solo Mingyu che, ogni tanto, mi fa impazzire come al solito. Per quanto riguarda te, invece, quello che...è appena scappato dallo schermo girandosi e di cui ora vedo solo i capelli, è Jimin vero?" sentii rispondere dalla voce al telefono, sbarrando gli occhi nel momento in cui sentii il mio nome essere preso in causa.

Tutto perchè non credevo che Jungkook avesse anche solo potuto pensare di parlare di me a, presumibilmente, i suoi amici...

"Certo. Ora te lo faccio rigirare, così vi presentate" esclamò Jungkook, in tono divertito, prendendomi, poi, per le spalle e facendomi compiere mezzo giro, posizionando la mia testa sulla sua spalla ed indicandomi con un dito lo schermo prima ancora che io avessi anche solo potuto dire qualcosa.

"C-ciao, io sono Jimin" mormorai un po' imbarazzato, rilassandomi subito, però, nel momento in cui notai il sorriso cordiale e rassicurante del ragazzo castano che avevo davanti. O, meglio, sullo schermo.
"Sei esattamente come ti ha descritto Kookie" mi rispose lui con interesse, abbassando, poi, la testa un po' imbarazzato.

"E come mi ha descritto?" gli chiesi con curiosità, rivolgendo un'occhiata furtiva a Jungkook alla mia sinistra.
"Non penso che sia il caso di ripetere quelle parole. La maggior parte erano piuttosto...spinte" fu la sua risposta, pronunciata in un tono tra il divertito ed il serio.

Io feci un sorrisetto tra me e me, praticamente scoppiando a ridere nel momento in cui, poi, Jungkook, preso dall'imbarazzo, chiuse la chiamata in fretta e furia, dicendo al ragazzo, che pochi istanti più tardi avrei capito chiamarsi Nam, che l'avrebbe richiamato lui in seguito.

Dopodichè, Jungkook mi guardò, anche se non negli occhi, con aria un po' timorosa, avendo il coraggio di riprendere a parlare solo dopo qualche secondo.

"Comunque...quello è Nam, il mio migliore amico. E Mingyu, il ragazzo di cui parlava, è l'altro mio migliore amico da tutta la vita.
Sono un po'...la mia roccia, quei due" mi rivelò, infatti, riportando, poi, lo sguardo sui miei occhi, che lo fissavano quasi sorpresi.

"P-penso sia la prima volta che mi parli un po' di te..." balbettai in risposta, dando luce al motivo del mio stupore.
"Hai ragione" mi disse lui, concordando con me.
"Prima di oggi non ho mai saputo niente" mormorai dopo un po', iniziando a guardarmi un po' intorno con nonchalanche, ma, dentro di me, sperando che quello fosse un buon pretesto per ottenere qualche misera informazione su di lui.

Visto che, diciamocelo, fino a quel giorno non ho mai saputo assolutamente niente...

"Allora...vuoi sapere altro?" mi chiese con un po' di timore, facendo mancare più di qualche battito al mio cuore.
"Se vuoi dirmi questo qualcos'altro...sì" gli risposi con un sorriso di circostanza dipinto in viso, decidendo di accarezzargli, poi, la guancia con l'indice ed il pollice.

Il tutto in maniera un po' losca visto che eravamo nel bel mezzo del giardino di casa mia ed i miei genitori avrebbero potuto vederci dalla finestra della cucina, ma dettagli...

"In realtà....non c'è molto da sapere su di me. Sono nato a Seoul e ho sempre vissuto lì, iscrivendomi ad Economia solo per volere di mio padre e non perchè è la mia vera passione.
Poi, sempre a mio padre non va giù il fatto che mi piacciano più i ragazzi delle ragazze, ma, sinceramente, non è una cosa di cui ho voglia di parlare...
Di Nam e Mingyu ti ho già parlato...quindi, cosa rimane?
Ah, sì: mi piace giocare ai videogiochi, ogni tanto. Ma non tutti, solo alcuni. Adoro fare le maratone di film o serie tv su Netflix e...vado matto per le gelatine alla frutta" mi disse con fare serio, che, però, svanì durante la sua ultima frase.

"Non mi aspettavo questo quantitativo di informazioni" risposi in tono ironico, rendendomi conto che avevo parlato più io di lui quando mi aveva chiesto di Orgoglio e Pregiudizio.

"Guarda che devi ritenerti fortunato. Di solito non rivelo a tutti così "tante cose" sulla mia vita" mormorò Jungkook in tono maledettamente serio, virgolettando con le dita le parole: "tante cose" e rivolgendomi uno sguardo piuttosto diverso dai suoi soliti.

Quello che avevo molto visto raramente...

Ecco, forse fu dopo quella frase, quello sguardo e quella sensazione di vuoto allo stomaco che mi sentii salire che mi resi conto che era assolutamente arrivato il momento di dirgli le cose come stavano...

•Who do you love? {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora