10. Il gioco tra di noi non funziona così

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JIMIN

Le nostre bocche continuarono ad esplorarsi per svariati minuti, dopo i quali Jungkook con una semplice spinta sul petto mi fece distendere sul letto, aprendomi le gambe. Solo dopo questo gesto si mise sopra di me, appoggiando il suo peso sulle sue mani, posate ai lati della mia testa.

Gli tolsi la maglietta praticamente in automatico, lanciandola in un luogo imprecisato della stanza.
E, poi, mi beai della vista del suo petto definito, iniziando a passarci sopra entrambe le mani quasi con avidità.

Questa cosa gli fece comparire sul volto un sorrisetto soddisfatto, che, poi, lo portò a riunire le nostre labbra con la stessa intensità di qualche secondo prima.

Intanto, con la forza delle braccia, mi fece alzare per togliere anche la mia maglietta, passando poi, dopo averla gettata sopra la sua, a darmi baci sul collo e sul petto, mordendo un punto con più forza, tanto da farmi mugolare.

"Lo stiamo veramente per fare?" mormorai tra un mugolio e l'altro, sentendolo tirare un lembo della mia pelle a livello della clavicola con i denti.
"Perchè? Non vuoi già più giocare?" mi chiese lui con tono divertito, non smettendo, però, di baciarmi e, invece, scendendo sempre di più sul mio corpo.

Ed inutile dire che, dopo quei baci bollenti che si fermarono a livello del bordo dei pantaloncini che avevo addosso, volevo continuare a giocare eccome.

Quindi, decisi di non rispondergli verbalmente e, invece, portai rapidamente la mani sulla patta dei suoi pantaloni, slacciandogli un bottone alla volta, con estrema calma.
Lo fissai negli occhi durante tutta la durata di questo gesto, perdendomi nel suo sguardo lussurioso e nel suo sorrisetto appena accennato, levandogli pantaloni e boxer insieme e liberando la sua erezione poco dopo.

Allungai ancora un po' la mano per afferrarla, ma, subito dopo, Jungkook mi prese la suddetta mano in una delle sue, guardandomi, poi, con la solita aria a cui, ormai, mi ero abituato.

"Fermo. Non voglio essere l'unico nudo, qui" mormorò dopo qualche secondo, portando entrambe le mie mani verso i miei fianchi e guidandomi nell'abbassare i bermuda ed i boxer che portavo, fino a togliere entrambi completamente.

"Va meglio così?" gli chiesi in tono di scherno, liberando le mie mani dalla sua presa e ritentando di compiere il gesto che avrei voluto fare qualche secondo prima.
Fortunatamente, a quel secondo tentativo non ci furono lamenti da parte sua e, quindi, presi il suo membro in una mano, iniziando a muovercela sopra sempre con più velocità.

Dalla sua bocca iniziarono ad uscire dei piacevoli lamenti, che, dapprima, mi fecero spuntare un sorrisetto di compiacimento sul volto e, poi, mi fecero eccitare molto di più di quanto già non lo fossi.

"Smettila, che non voglio venire così" ansimò dopo qualche secondo, prendendomi entrambe le mani e portandole fin sopra la mia testa, facendomi ridistendere.

"Sei pronto?" mi chiese dopo qualche secondo di silenzio, continuando a fissarmi dritto negli occhi quasi fossi la cosa più bella che avesse mai visto.
"Non sono un verginello, ti ricordo" fu la mia risposta in tono secco, che causò come reazione da parte sua una risata divertita e, poi, lo fece inserire due dita nella mia apertura, iniziando a sforbiciarle dopo qualche secondo.

Portai fin da subito la testa indietro, cercando di trattenere gli ansimi che avevo a fior di labbra il più possibile.
D'altronde, non volevo fargli pensare che avesse realmente tutto il potere che credeva di avere su di me...

"Mi hai preparato abbastanza" mormorai dopo un po', sentendo le sue dita venir sostituite dal suo membro qualche istante più tardi.

Jungkook iniziò con delle spinte dolci e delicate, quasi che non riuscisse a credere che non fossi più vergine, ma, poi, gradualmente divennero sempre più profonde e secche.
Io inarcai la schiena per il piacere, dovendo rilasciare i gemiti che stavo trattenendo da troppo tempo ed aggrappandomi alla sua schiena quasi in automatico, graffiandola senza qualsiasi tipo di pudore.

"S-sto per venire" ansimò lui dopo un po', iniziando, quindi, a passare una mano sulla mia erezione in modo da permettermi di raggiungere l'orgasmo quasi nel suo stesso istante, rimanendo a boccheggiare in cerca di aria mentre lui si posizionava al mio fianco respirando affannosamente.

"Allora? Sono meglio io, vero, di quelli che hai avuto fino ad adesso?" mi chiese non appena entrambi riprendemmo completamente fiato, mettendosi su un fianco e posando la sua mano sulla mia pancia, iniziando ad accarezzarla con calma.
"Ti direi di no solo per darti fastidio, ma, effettivamente, è stata la migliore scopata che ho mai fatto.
Però, mi raccomando, non esaltarti troppo: sono stato solo con una persona prima di te" gli risposi in completa sincerità e con leggerezza, non sentendomi in completo imbarazzo a parlare di sesso con lui per la prima volta.

"Non mi esalto solo se mi dici chi è" mi rimbeccò lui, mordendosi il labbro inferiore giusto perchè sapeva che quel gesto, ogni volta che lo faceva, causava delle reazioni piuttosto evidenti nel mio corpo.
"Elliot, l'assistente francese di mio padre dell'anno scorso" gli rivelai rapidamente, distogliendo gli occhi da lui e dalle sue labbra.
"Allora è un vizio fartela con i dipendenti di tuo padre, a quanto pare" concluse lui in tono divertito, prendendomi il mento con una mano e costringendomi a guardarlo.

Però, non riuscii a fare assolutamente niente se non annuire lentamente e con amarezza, rendendomi conto che le sue parole rappresentavano benissimo la situazione in cui ero finito.
Probabilmente Jungkook se ne accorse, così mi prese timidamente tra le braccia, iniziando ad accarezzarmi una ciocca di capelli.

E, Dio, se non avessi saputo che quel gesto fu completamente dettato dal fatto che avevamo appena scopato e che lui, in realtà, da me non voleva quel contatto, sarei stato felicissimo.

"Possiamo restare qui così senza fare niente fino a domattina?" mi chiese dopo qualche minuto, con un sorriso sereno dipinto in faccia, facendomi mancare più di qualche battito.
"No, Jungkook. Il gioco tra di noi non funziona così" mi imposi, però, di rispondere, mettendo dei paletti alla "relazione" che mi avrebbe portato ad affezionarmi veramente a lui.

Perchè se fosse successo proprio quello...non sarei più riuscito a tornare indietro.

"E come funziona?" mi chiese allora, in tono confuso.
"Funziona che tu vieni in camera mia, che scopiamo e che, poi, te ne torni in camera tua come se nulla di tutto ciò fosse mai successo" gli spiegai brevemente, spostandomi leggermente e togliendogli la mano dai miei capelli.

"E quanto andrà avanti questo gioco?" mi domandò ancora, quasi a testare che fossi serio.
"Fin quando entrambi ne abbiamo voglia" dissi con voce stabile, senza far trapelare nemmeno un po' che, in realtà, io avrei potuto volere ben altro da lui.

Jungkook annuì lentamente, alzandosi dal letto e recuperando tutti i suoi vestiti dal pavimento.
Dopodichè si diresse verso la sua stanza, ma, prima di chiudere la porta alle sue spalle, mi disse: "Per me va bene fare così con te. Ma sappi, già da ora, che questa cosa andrà avanti per molto. Almeno da parte mia".

Quelle parole mi spiazzarono completamente, tanto che, quando riuscii a trovare una risposta decente, la porta che ci separava era già chiusa.
E fu in quel momento che mi chiesi se quella fosse veramente la cosa che volevo...

SPAZIO AUTRICE:

Grazie per le mille letture, arrivate solamente in tre giorni🥺❤️.

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