JUNGKOOK
"Fa così ogni pomeriggio?" mi chiese Giulia in tono estremamente divertito nel momento in cui notò Jimin disteso sull'asciugamano, con il libro ancora posato, aperto, sull'addome, in un sonno profondo, facendo aprire le sue labbra in un sorriso sincero subito dopo.
"Fare questa pennichella pomeridiana è diventato piuttosto comune per lui, in effetti" risposi con leggerezza, alzando le spalle e, poi, rivolgendo anche il mio sguardo verso le labbra semiaperte di Jimin ed i suoi capelli tutti scompigliati."Beh, se lo fai faticare di notte non possiamo aspettarci altro..." commentò lei in tono ironico, intercettando, poi, i miei occhi con un'espressione compiaciuta dipinta in faccia.
Io, dal canto mio, arrossii leggermente, abbassando la testa ed iniziando a giocare con le unghie delle mie mani un po' infantilmente.
Il problema, però, era che il mio imbarazzo non era dovuto alle parole che la migliore amica di Jimin mi aveva appena detto, ma, bensì, al fatto che, ogni volta che la guardavo in faccia, mi veniva in mente l'espressione quasi scioccata e colpevole che aveva assunto automaticamente quel giorno al lago, prima di scappare alla velocità della luce.E voi non avete idea di quanto mi sono sentito male per averla fatta sentire così...
"Guarda che stavo scherzando. Non so, effettivamente, cosa facciate voi due la notte. Jimin...non parla molto del punto di vista fisico della vostra relazione. Come io, effettivamente, non parlo con lui di cosa faccio nei momenti in cui non gli rispondo al telefono quando Gio viene qui" mi disse lei dopo un paio di secondi in tono rassicurante, mettendomi una mano sul braccio per enfatizzare le sue parole.
"Avevo capito. Solo che...Giulia, magari te l'ho già detto altre sei volte e ti sarai stufata di sentire queste parole da parte mia, mi dispiace per come è andata al lago. Sul serio. Non volevo farti sentire a disagio o altro, ma...i giorni precedenti a quello sono stati un po' strani e non ci stavo molto con la testa" le risposi con sincerità, mordendomi il labbro inferiore nell'attesa di una sua risposta."Lo so. Non devi scusarti ancora. Chiaramente Jimin non mi ha detto tutto, perchè sa, e me l'ha ricordato più volte, che è una cosa di cui hai fatto fatica a parlare e che non vuoi si sappia in giro, però...ho capito da sola che dovevi essere veramente sconvolto per avermi detto che tra Jimin e te non c'era niente quando vi avevo appena visto baciarvi con trasporto" esclamò in tono divertito e tranquillizzante, lasciando aprire le sue labbra in uno degli enormi sorrisi che avevo visti ritratti in molte delle foto che lei e Jimin facevano insieme.
"Tu sei fantastica" mormorai praticamente d'istinto, arrossendo visibilmente nel momento in cui mi resi conto veramente delle parole che mi erano uscite di bocca.
"Dimmi qualcosa che già non so" fu la sua risposta, pronunciata con finta modestia e seguita da una risata piuttosto sguaiata.Ecco da chi aveva preso quella risata a dir poco imbarazzate Jimin, allora...
Dopo quelle parole ci furono svariati minuti di silenzio, nei quali spostai lo sguardo dal mare davanti a me al viso rilassato di Jimin svariate volte.
Quasi per controllare che stesse bene sebbene sapessi già, anche senza osservarlo e controllarlo ogni cinque secondi, che fosse così."Tu...sei diverso, Jungkook. Gli stai facendo bene. A Jimin, dico" mormorò improvvisamente Giulia, risvegliandomi dai miei pensieri e facendomi leggermente sobbalzare.
"In che senso?" chiesi in tono confuso, cercando di intercettare il suo sguardo ma, purtroppo, dovendomi accontentare del suo profilo, visto che stava guardando il mare con aria persa e serena esattamente come stavo facendo io fino a qualche istante prima."Nel senso che ho capito subito, non appena ti ho conosciuto per quello che sei veramente, che sei parecchio diverso da Elliot. Tu...hai a cuore di come stia realmente Jimin e non faresti cose che sai potrebbero ferirlo senza nemmeno una spiegazione. Magari tardiva, ma, comunque, una spiegazione. Lui, invece, era un tipo molto particolare. Carino e gentile all'apparenza, ma subdolo ed egoista all'interno del suo guscio di protezione. Sfortunatamente Jimin non l'ha capito in tempo e, quindi, è rimasto "scottato", se capisci cosa intendo" mi spiegò in tono estremamente serio, iniziando a passare una mano tra la sabbia, raccogliendo qualche granello e lasciandoselo sfuggire dalle mani con il vento.
"Jimin ed io non abbiamo mai accennato al discorso di Elliot. Insomma, so che c'è stato e che Jimin ha perso la verginità con lui, ma...null'altro" la informai con un po' di incertezza, frustrato, in effetti, dal fatto che Jimin non mi avesse mai voluto parlare di tutta quella storia."Non spetterebbe a me dirtelo, ma, visto che Jimin di questo non parla perchè fa finta che non sia mai stato male quando, invece, gli si è spezzato un pezzo di cuore, mi pare doveroso spiegarti almeno la situazione in generale" mi disse dopo qualche secondo, girando, finalmente, il viso nella mia direzione dopo aver controllato che Jimin dormisse ancora.
Io annuii, attendendo, quindi, che iniziasse nuovamente a parlare.
Avevo in mente di ascoltarla in silenzio, ma, purtroppo, la prima frase mi fece già salire un commento piuttosto duro nei confronti di questo Elliot."Allora...l'anno scorso, quando Elliot arrivò, nessuno si sarebbe mai aspettato che, alla fine, questo uomo, perchè a ventitrè anni si è già più che uomini, l'avrebbe spuntata nel conquistare il cuore, ed il corpo, di..." iniziò a dire con aria già piuttosto risentita, venendo, appunto, però bloccata dalle mie parole.
"Ma Jimin aveva solo sedici anni l'anno scorso. Che razza di persona matura ed adulta va a togliere la verginità ad un ragazzino durante un periodo di stage con il padre di lui?" chiesi praticamente infuriato, iniziando a scuotere la testa ripetutamente."Uno che non è una persona matura, infatti. Comunque...Elliot gli ha promesso il mondo, a Jimin. Principalmente per arrivare ad il suo obiettivo, mica perchè le avrebbe veramente mantenute, quelle promesse.
Infatti, poi, quando è tornato in Francia dicendo a Jimin che gli avrebbe mandato un messaggio...non si è nemmeno vista l'ombra del suddetto messaggio.
Jimin...non dico che fosse innamorato, ma, diciamo, era piuttosto preso.
E quando questo qui è sparito nel nulla ci ha sofferto parecchio. In silenzio ed in solitudine, ma ha comunque sofferto.
Quindi...il fatto che ora al suo fianco ci sia tu, che sei così attento nel capire le sue esigenze, cauto nel fare cose che sai potrebbero metterlo a disagio e che, sebbene probabilmente non ve lo siete ancora mai detti esplicitamente, lo ami sul serio, mi rende estremamente sollevata.
Perchè so che non ricapiterà la stessa cosa che è successa l'anno scorso, quando tu ritornerai in Corea tra un mese" mi rivelò con sincerità ed enfasi, rilassando visibilmente le spalle contratte al termine del racconto.Peccato che dopo quelle parole io non riuscii a fare nient'altro che rivolgerle un sorriso, estremamente finto, appena accennato.
Perchè, dopo che avevo deciso di tacere, con Jimin, sulla questione: "Potrei dover frequentare una ragazza sotto obbligo di mio padre quando torno in Corea", non mi sentivo assolutamente nessuna delle parole che aveva usato Giulia per descrivermi...SPAZIO AUTRICE:
Oggi sto pubblicando nel mezzo tra il guardare furtivamente in MAMA ed il seguire il corso online per allenatori di pattinaggio.
Ma tutto bene😂✌🏻.Detto questo, so che questo capitolo non è il massimo, ci sono delle cose che non mi quadrano, però spero vi sia piaciuto comunque. Grazie per le 10mila letture e vi mando un grande abbraccio🥺❤️.
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•Who do you love? {Jikook}•
FanficCOMPLETATA "Ho capito tutto, Kook. Per te sono ancora solo un oggettino sessuale con cui svuotarti le palle, allora". "Saresti dovuto essere solo l'assistente di mio padre". "Non è più solo un gioco, ormai". ATTENZIONE: PRESENZA DI NUMEROSE SCENE SM...