JIMIN
Ero seduto da qualche ora ai piedi del divano consunto presente in quello che era diventato il mio rifugio nelle giornate dove niente aveva un senso.
Stavo semplicemente scrivendo i miei pensieri, anche un po' senza realmente provarci, su dei post-it rosa, ascoltando, con le cuffiette, una delle numerosissime canzoni struggenti che Giulia mi aveva messo con forza su Spotify, quando mi arrivò un messaggio sul telefono.
"Ma sei morto per caso?" mi trovai scritto da Tae, rendendomi conto solo in quel momento che, tra l'arrivo di Jungkook e tutto quello che stavo "sentendo", se così possiamo dire, in sua presenza, mi ero completamente dimenticato di mandare anche solo un singolo messaggio a Tae.
Lo chiamai all'istante, iniziando a scusarmi all'impazzata prima ancora che avesse la possibilità di dire qualcosa.
"Minnie, calmo. Non sono arrabbiato. Volevo solo capire se fossi troppo impegnato a scopare per scrivermi un messaggio" mi disse lui all'improvviso, facendomi sbarrare gli occhi.
"Tae, per favore, non entriamo in questo argomento" lo pregai con un tono di voce quasi disperato, non volendo entrare per la seconda volta in un sessione terapeutica sulle mie sensazioni nei momenti in cui mi trovavo vicino a Jungkook."Bene, ti piace. Almeno dal punto di vista sessuale. Quindi...che sta succedendo?" mi domandò lui, invece, pretendendo una spiegazione dettagliata nonostante cercai di sottrarmi ad essa per più di cinque minuti.
Ma, alla fine, la ebbe vinta Tae. Come sempre, quando si trattava della nostra amicizia.
"Quindi...lui com'è? Un, come possiamo dire, bon..." iniziò a dire, venendo, però interrotto bruscamente da me.
"So cosa stai per dire. E...la risposta è sì" mormorai con aria sbrigativa, cercando di rendere quella situazione il meno imbarazzante possibile."Ed allora perchè non ti lasci andare per una volta?".
"Perchè...l'ho fatto l'anno scorso con Elliot e non è finita bene. E sai quanto ci sono rimasto male quando a settembre se ne è andato senza nemmeno scrivermi più un messaggio" gli spiegai con il tono più indifferente del mio repertorio, sapendo bene, però, dentro di me che il fatto che quello stupido ragazzo francese che aveva praticamente rubato la mia verginità e se ne fosse andato da Roma e da me come se non ci fossimo nemmeno mai conosciuti mi faceva ancora abbastanza male."Ma quel ragazzo era un coglione. Jungkook, magari, non lo è" azzardò lui, tentando di calmarmi e di mettermi apposto i pensieri come gli era solito fare.
"Non lo so, Tae. Ma so che le mie difese stanno crollando a vista d'occhio" gli rivelai sinceramente, mettendomi, poi, a guardare il cielo limpido dalla piccola finestra rotonda presente in quella stanza."Ti dico solo di provare a non vederlo esclusivamente come un male. Forse...è proprio quello che ti serve, invece" mormorò come ultime parole prima di dirmi di dover assolutamente scappare e di salutarmi, facendomi, inoltre, promettere di scrivergli almeno un messaggio al giorno.
Fu solo quando posai il telefono sul pavimento che mi concessi di prendere un respiro profondo, iniziando a pensare a cosa avrei dovuto fare.
Insomma, cedere alle "attenzioni" di Jungkook sarebbe stato molto facile. Anzi, solo il pensiero di essere toccato, sfiorato o baciato da lui mi faceva impazzire.
Ma se, poi, si fosse comportato esattamente come Elliot e, non appena l'estate fosse finita, mi avrebbe abbandonato senza nemmeno una parola?Forse la mia paura era semplicemente quella di affezionarmi a lui per poi essere completamente ignorato per il resto della mia vita.
Ma, dopo un po', la testa smette di ragionare quando sei in compagnia di una persona che ti fa, a dir poco, andare fuori di testa.
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•Who do you love? {Jikook}•
Fiksi PenggemarCOMPLETATA "Ho capito tutto, Kook. Per te sono ancora solo un oggettino sessuale con cui svuotarti le palle, allora". "Saresti dovuto essere solo l'assistente di mio padre". "Non è più solo un gioco, ormai". ATTENZIONE: PRESENZA DI NUMEROSE SCENE SM...