1-Fine

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Una calda brezza estiva stava scuotendo i capelli della ragazza seduta ai bordi del canale, lei stava osservando la sua immagine nell'acqua, distorta dalle sue calde lacrime che cadevano come foglie dagli alberi in autunno.

Questa mattina si era alzata presto per incontrarsi con la sua ragazza, si amavano tanto, o così credeva; si era fatta una doccia usando lo shampoo alle more che alla sua ragazza piaceva tanto e, subito dopo essersi vestita, si era incamminata al coffee shop vicino al parco dove andavano spesso dopo la scuola.

Avevano deciso in comune accordo di incontrarsi lì per parlare di una cosa importante a detta della sua partner; la ragazza pensava a qualcosa organizzata per il suo compleanno, invece no.

Era arrivata al coffee shop qualche minuto in anticipo, era emozionata, aveva ordinato due cappuccini uno aromatizzato alla menta, come piaceva alla rosa, la sua ragazza, e due brioches alla crema.

Nonostante fosse arrivata in anticipo aspettò tanto poichè la sua ragazza stava tardando.

Era arrivata di corsa, coi capelli fuori posto e ansimante, era corsa al loro tavolo e le aveva sorriso come se nulla fosse successo

"Ciao, scusa il ritardo" avvicinò a sè la bevanda e il cibo, era chiaramente a disagio

"Non ti preoccupare" alzò le spalle la mora, anche lei aveva sorriso di rimando anche se era un po' delusa, ma non ci fece troppo caso.

Iniziarono a mangiare come se niente fosse accaduto: "Allora-si schiarì la voce la rosa-cosa farai in queste vacanze?" si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio

"Non lo so, forse vado con la mia famiglia a Seul per due settimane anche se vorrei stare di più con te" era vero, la sua famiglia aveva prenotato i biglietti per andare a Seul senza averla neanche interpellata, lei voleva rimanere a casa per stare vicina alla sua ragazza e ai suoi amici, per non parlare del fatto che quest'anno sarebbe stato l'ultimo anno di liceo e avrebbe dovuto scegliere un college dove andare e non aveva idea di quale scegliere: insomma la situazione nella sua testa non era delle migliori, per fortuna stava andando tutto bene con la rosa.

"Cosa volevi dirmi di importante?" la mora arrivò subito al punto, non stava nella pelle, era curiosa di cosa aveva in serbo la sua ragazza per il suo compleanno.

"Io-si grattò il collo imbarazzata e allo stesso tempo nervosa-oddio, non è facile da spiegare" la rosa distolse lo sguardo dalla mora e lo fissò sul suo pasto ormai finito

"Ryujin mi stai facendo preoccupare, sputa il rospo" la ragazza si stava allarmando, il cuore iniziò a batterle rapidamente

Ti prego fa che non accada ciò che penso stia per accadere

"Ascolta, in questi mesi sono stata davvero bene con te ma non credo di poter continuare questa farsa" si alzò dalla sedia

"Aspetta un attimo" Yeji le prese il polso destro ancora aggrappato al tavolo, tutto ciò che conosceva le si stava sgretolando sotto gli occhi, tutto ciò che aveva dato per certo stava sparendo rapidamente e il suo cuore stava cadendo a pezzi

"Devi-si schiarì la voce, sentiva un groppo in gola-devi spiegarmi il reale motivo, pensavo che le cose tra noi stessero andando bene io non, non capisco" si asciugò le lacrime che sentiva stavano scendendo sul suo viso

"Non c'è niente da spiegare, pensavo di provare qualcosa di forte nei tuoi confronti, ma la verità è che per me sei solo una grande amica, niente di più, mi dispiace" liberò il polso dalla sua morbida mano, la mano che amava ma che non poteva più avere, le sarebbe mancata da morire e lei lo sapeva, ma non poteva fare altrimenti.

"No invece lo so che c'è dell'altro. Per favore-inghiottì la mora-per favore non te ne andare" la implorò Yeji, non poteva lasciarla, non voleva che la lasciasse, sapeva che c'era qualcosa sotto ma Ryujin non voleva dirglielo.

"Ryujin per favore..."

"Adesso basta Yeji" la rosa si stava arrabbiando "Non voglio più parlarne, abbiamo chiuso" Ryujin uscì dal coffee shop con grosse falcate lasciando la mora col cuore spezzato.

Aveva pagato i caffè e le brioches ed era uscita con il vuoto nel petto per poi dirigersi verso il canale dove andava quando stava male.

Ora era seduta sul margine del canale a guardare il suo riflesso distorcersi per colpa delle lacrime che si scontravano con l'acqua

"Io non capisco, stavamo così bene insieme" singhiozzò la ragazza

Si sentiva come un buco nero al posto del cuore, non capiva cosa stesse succedendo, aveva appena rotto con la sua ragazza, la sua fonte di gioia assoluta e ora al posto di quella sensazione, provava solo un enorme dolore misto ad una sorta di apatia.

Cacciò con forza un sassolino nell'acqua, sinonimo della sua piccola gioia mista a speranza che usciva dal proprio corpo e andava a disperdersi nell'acqua verdognola del canale e sia alzò da terra per avviarsi malinconica verso casa.

Nobody's like youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora