Un altro giorno era appena iniziato, mentre stava camminando per andare a scuola con la musica nelle orecchie, non poteva fare a meno che collegare ogni singola canzone a lei.
Quella ragazza le aveva rubato il cuore e, nonostante ora Yeji stesse molto meglio rispetto ai primi tempi, non poteva fare a meno di ripensare ai momenti passati con la rosa.
Per quanto fossero belli, le lasciavano un gusto dolceamaro in bocca.
Avrebbe voluto rivivere tutto da capo, cambiando delle cose, ma forse la rottura sarebbe avvenuta ugualmente in un modo o nell'altro.
Yeji si sarebbe dovuta trasferire fuori città con l'iniziare dell'università, mentre Ryujin sarebbe rimasta un altro anno a scuola, essendo un anno più piccola.
Forse, dopotutto, non avrebbe funzionato più di tanto.Con la mente annebbiata da tutto quel pensare, quasi non si accorse di essere arrivata ai cancelli di scuola.
Sospirò, non sentendosi per niente pronta ad affrontare tutto quel frastuono di gente che urlava nei corridoi, per non parlare delle sue amiche; per quanto le adorasse, oggi Yeji voleva solamente stare sola coi suoi pensieri e i suoi ricordi, crogiolandosi in quella sensazione orribile di vuoto e al contempo bellissima di calore nel petto.
Appena mise piede dentro l'istituto, mise la maschera della ragazza perfetta e sorridente che aveva la propria vita sotto controllo.
"Hey Yeji, biongiorno" la salutò Lia abbracciandola
"Tesoro, ti vedo un po' sottotono, tutto bene?" era questo il talento della sua migliore amica: qualsiasi cosa facesse o dicesse Yeji per nascondere come si sentisse veramente, veniva sempre scoperta.
La maggiore delle due era come se avesse la vista a raggi x e riuscisse ad abbattere ogni barriera che la mora creasse per proteggere se stessa e i suoi veri sentimenti.
"No, a dire il vero no, ero convinta di essere ormai andata oltre e invece no. Aiutami Lia, non riesco più a togliermela dalla testa". Gli occhi le si riempirono di lacrime e subito Lia l'abbracciò.
"Oh Yeji," le accarezzò la schiena in segno di conforto "Vieni con me tesoro" la prese per mano e portò la mora in bagno."Ora sfogati, dimmi tutto ciò che senti"
"I-io non ce la faccio più, ogni cosa che vedo, ogni canzone che ascolto, anche prima di andare a dormire, persino mentre sono in doccia -Yeji si fermò per fare un respiro profondo, le costava ammettere ad alta voce tutto quello che stava passando rinchiusa nella sua testa- non faccio altro che pensare a lei e a quello che abbiamo passato insieme" mentre si asciugava col palmo delle mani le lacrime che scendevano dal suo viso, altre continuavano a cadere bagnandolo.
"So che tutto ciò non è salutare, mi sento una maniaca ad essere così in fissa con questa storia" continuò la mora
"Yeji, guarda che è nomale, è stata la tua prima relazione, è normale che tu ti senta così" Lia prese un pacchetto di fazzoletti dallo zaino e li allungò alla sua amica.
"G-grazie -Yeji li prese e continuò a sfogarsi- il punto è che vorrei dimenticare tutto e vorrei che non fosse accaduto niente, ma dall'altra parte rifarei tutto da capo.
Ti sembrerà strano e stupido, anche perchè lo è, ma mi ero già immaginata la mia vita insieme a lei, se solo fosse stato possibile" un piccolo singhiozzo le uscì dalle labbra, dire ad alta voce tutte quelle cose era come ammettere definitivamente a se stessa che niente di quello descritto sarebbe mai successo.
"Ascolta Yeji, purtroppo o per fortuna, il primo amore non si dimentica mai, e va bene così" la riabbracciò Lia cercando di confortarla.
"Sai che io sono sempre qui ad ascoltarti, qualsiasi cosa tu abbia bisogno, io sono qui" accarezzò la spalla a Yeji cercando di farla sentire meglio.
Yeji, dal canto suo, era contenta di essersi tolta una piccola parte del peso che si stava portando dentro da un po'.
"Grazie Lia, a me basta che qualcuno sia disposto ad ascoltarmi" le sorrise la mora, facendo per una volta un sorriso sincero.
"Non c'è problema, psicologa Lia al tuo servizio ventiquattr'ore su ventiquattro" sorrise di rimando la maggiore delle due; poi le venne un'idea "Ascolta, che ne dici se usciamo da scuola e andiamo da qualche parte?".
Per quanto le sembrasse un'ottima idea, Yeji aveva paura delle conseguenze: stava per declinare l'offerta della compagna, ma Lia fu più veloce di lei.
"Non accetto un no come risposta, sappilo" detto ciò la prese per mano e trascinò la mora fuori da scuola.
"Allora, per prima cosa andiamo a fare un po' di shopping" pensò ad alta voce Lia
"Tu sei matta, e se a scuola ci hanno viste uscire e qualcuno lo dice alla preside?" Yeji era in un totale stato di ansia, non aveva mai saltato la scuola.
Come avrebbe fatto a recuperare gli appunti della giornata?
Ma più importante: e se i suoi genitori l'avessero scoperta?
"Non ti preoccupare tesoro, nessuno dirà niente"
"Ma gli appunti di oggi?" ribattè Yeji
"Sta tranquilla, li chiederemo in giro" alzò le spalle Lia.Presero l'autobus per fare compere e, mentre erano sedute, a Lia venne in mente un'idea a detta sua geniale, ottima per tirare su il morale alla sua migliore amica "Ascolta Yeji, che ne dici se organizzassi una festa? Oppure preferiresti andare in discoteca? Così puoi conoscere gente nuova e smettere di pensare a lei in quel senso" le fece l'occhiolino
"Lo sai che non sono brava a socializzare, io non vado in giro a presentarmi, è la gente che viene da me" iniziò a spiegarsi la più piccola "in oltre dopo l'esperienza dell'altra volta, credo che non verrei volentieri ad un'altra festa" finì il discorso cercando di declinare cordialmente il possibile invito.
Non era proprio il caso di andare a cercare e conoscere altra gente, prima doveva finire la scuola ed essere ammessa all'università e poi ci avrebbe pensato.
"Adesso andiamo a fare shopping, poi ne riparleremo" l'assecondò Lia mentre scendevano dall'autobus.
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Nobody's like you
FanfictionRyeji AU Dopo la rottura con Ryujin, Yeji ripercorre nella sua mente tutte le azioni che l'hanno portata ad avvicinarsi alla ragazza e ad innamorarsi di lei : dalla prima volta in cui l'ha vista fino al giorno della loro rottura. Ma perché Ryujin l'...