Capitolo 42. L'amico

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-Ehi aspetta un momento!-
Patty si bloccò dall'uscire dalla sua camera e si girò verso Ed, che correva trafelato verso di lei.
-Ciao Ed!- lo salutò sorridendo, aggiustandosi una ciocca di capelli.
Ed le arrivò davanti.
-Patty voelvo solo dirti che se hai voglia possiamo fare una passeggiata in cortile, certo fa un po' freddo, ma oggi è una bella giornata!- propose lui.
Patty lo guardò stupita.
-Mi devi dire qualcosa?- chiese, non trovando altra ragione che potesse portare Ed ad invitarla.
Ed si mordicchiò il labbro, nervosamente.
-No, volevo solo parlare con te...- borbottò lui, grattandosi la testa, in evidente imbarazzo.
Patty lo rimase a fissare qualche secondo.
-Intendo, mi piacerebbe conoscerti!- bofonchiò Ed.
-Già ci conosciamo Ed, che bisogno c'è delle formalità?- chiese Patty, che non capiva dove Ed volesse andare a parare.
Difatti nemmeno lui lo sapeva, aveva agito d'impulso sperando tutto filasse liscio, ma Patty non aveva abboccato.
Da come gliene aveva parlato Mark e, successivamente, Holly, Patty doveva essere una specie di principessa guerriera, una damigella irraggiungibile.
Aveva voluto verificare di persona quella gran persona chiamata Patricia, ma l'esperimento non era andato a buon fine e ora era davanti a lei, rosso come un pomodoro, a balbettare risposte senza senso compiuto.
-Allora Ed?- chiese Patty impaziente, battendo un piede a terra, con evidente irritazione.
Ed si strofinò un braccio, nervosamente.
-Lascia perdere Patty, sarà per un'altra volta...- detto questo la vergogna ebbe il sopravvento e Ed si incamminò nella direzione opposta, fuggendo dall'imbarazzo.
Patty rimase parecchio confusa da quell'incontro, infatti non riusciva a capire cosa macchinasse nella testa di Ed.
Decise di lasciare perdere, arrivando alla conclusione che di certo Ed era stato spinto da Mark o da Holly ad andarle a parlare e quindi non aveva colpa.
Ignorava totalmente che era stata un'idea dello stesso Ed quella di approcciarla.
Il pensiero non sfiorò mai nemmeno lontanamente la testa di Patty in quel momento.

***
-Ti pare normale?-
-Benji calmati!-
-Sono calmo!- puntualizzò Benji con un tono che di calmo aveva ben poco.
-Lascia perdere, è solo seduta a parlare- provò a farlo ragionare Bruce.
Erano nel salotto e fissavano di sottecchi Mark e Holly, in cucina.
Ora che si era aggiunta anche Rebecca, Benji non ci vedeva più dalla frustrazione.
Bruce aveva provato a calmarlo, ma quando si impuntava il portiere sapeva essere cocciuto.
-Benji tranquillo, stanno solo parlando!- provò a bloccarlo Bruce.
-Vedi Bruce?! Tu non mi credi mai, perché sei ancora qui vicino a me? Vatti a trovare un amico! Fatti una vita! Io voglio continuare a spiarli fino a quando non succede qualcosa che dimostra che ho ragione!- esclamò Benji, facendo segno a Bruce di levarsi di torno.
Bruce lo fissò con gli occhi socchiusi.
-Benjamin Price, io ti starò accanto fino alla fine, cascasse il mondo! Non pensavo l'avrei mai detto, ma con le tue idee strambe sei riuscito a renderti, non ci credo che sto per dirlo, simpatico... E io, beh io mi sono affezionato a te!- Benji distolse lo sguardo da Rebecca, Mark e Holly per postarlo su Bruce.
Sorpreso lo guardò a lungo.
-Cosa vorrebbe dire questo?- chiese tentennante Benji.
-Vorrebbe dire che ti voglio bene, Price-
Benji guardò Bruce ancora qualche secondo.
-Tu a me?- chiese il portiere sorpreso.
Bruce annuì, cercando di mascherare l'imbarazzo.
-Bruce, è una cosa molto carina da dire...- borbottò Benji.
-Lo so, sono fatto così, sono il mago della carineri...- Bruce sorrise vedendo che Benji gli faceva segno di non continuare la frase e non rovinare il momento.
-Grazie Bruce, significa tanto detto a uno come me- Benji divenne per qualche secondo del colore scarlatto del rossetto di Patty, ma presto si riprese.
-Alla fine anche tu non sei male, non pensavo saremmo mai arrivati a dirci questo!- esclamò Benji.
Bruce fece una piccola risata.
-Siamo più simili di quanto pensi, Benji! Sei un caro amico!-
Benji non poté trattenersi dall'emettere un esalazione di sorpresa.
-Siamo amici io e te, Bruce?- lo chiese quasi come se lo sperasse, come se null'altro importasse più.
Bruce si grattò la testa, fingendo di pensarci su.
-Diciamo che siamo in un periodo di prova, Price!- scherzò lui.
Benji sorrise e si alzò dal divanetto dove erano seduti.
-Propongo di ritirarci nei nostri alloggi, Harper!-
-E Rebecca e Mark? Non gli vuoi più beccare?- chiese stupito Bruce.
-Come hai detto tu, sono troppo paranoico, io so che Rebecca ama solo me!- Benji sorrise e trascinò Bruce su per le scale, mentre il poveretto ebbe solo il tempo di dire: -Ora sei troppo sicuro di te! Una via di mezzo no, eh?-

***
Rebecca guardò Mark che parlava, era seduta al tavolo.
Dietro di lei, fino a qualche minuto prima, c'erano stati Benji e Bruce.
Aveva aspettato che Benji le rivolgesse la parola, ma aveva aspettato in vano.
Mark continuava a parlare, ma lei era distratta, pensava al portiere.
Voleva risolvere, ma che fosse lui a chiederglielo.
Ad Halloween non aveva scordato che mai una volta l'aveva invitata a ballare e così lei, stufa dell'attesa, era andata a ballare con Mark.
Forse Benji non era più interessato a lei?
Cercava di scacciare questi pensieri perché non le piacevano, voleva che tornasse tutto come prima, prima di quella ridicola segregazione!

Holly e Benji: Back In FootballDove le storie prendono vita. Scoprilo ora