Capitolo 6

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Mi diressi con furia verso il parco e dopo un po' arrivai alle famose montagnelle. Sotto un albero c'era lui che stava scrivendo qualcosa sul suo diario.

"Ehy ciao..." dissi io sedendomi affianco a lui.
"Ciao..." non mi guardò in faccia.
"Ascolta Harry, so che sei arrabbiato con me, ma quello che ho detto prima, io non lo pensavo, te lo giuro."

"Sai nelle ultime settimane ho scritto davvero un sacco di pagine che parlano di noi, o meglio sono i miei sentimenti a parlare di te. Mi spiace quelli proprio non posso controllarli, parlo spesso di te, fingendo di essere un duro e cazzo se faccio lo strafottente. Dico di non pensarti, senza specificare che lo faccio solo di giorno, perché di notte, in un modo o nell'altro, riesci a bussare a quella porta che non mi fa dormire. Ma ti prometto che un giorno smetterò di pensarti, pure di notte e questa volta dico per davvero. Ora è come se fossi in mezzo all'oceano, in mezzo ad una tempesta di emozioni e prova ad immaginare una grande barca, dove al comando c'è il cuore che rema verso i ricordi, ma per il momento sono tranquillo, perché sono sicuro che presto il controllo lo prenderà la testa e remerà verso la realtà. Una realtà in cui tu non ci sei più." Harry aveva gli occhi lucidi e anche io, ma ero anche molto confuso.

Detto questo lui riabbassò la testa sul suo diario e continuò a scarabocchiare qualcosa, mentre alcune lacrime bagnavano i fogli.

"Però non capisco."
"Non capisci cosa?!" mi rispose con una voce tremolante.
"Perché piangi se dici che vuoi dimenticarmi?"
"Lou vaffanculo non capisci mai niente. Possibile che in quella testa di cazzo non ci siano due neuroni che connettano qualche messaggio? Io ti amo, ma non posso rovinarmi la vita solo perché tu hai paura di farti vedere da tutti con un ragazzo, non posso farmi prendere in giro da te e dai tuoi 'pompini amichevoli', no basta. Ma io ci soffro lo stesso, perché ti avrei dato l'anima."

"No Haz ascolta, non è come credi, io non ho paura della società, è un' altra cosa..." ingoiai rumorosamente.
"E allora cosa? Cosa Louis?"
"Io... io non posso dirtelo, mi spiace." avrei voluto tanto dirglielo, ma non potevo.
"Visto? Allora è per quello, e io che per te avrei fatto di tutto." se n'è andò e io mi accasciai per terra piangendo.
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Harry's pov

Pian piano smisi di piangere e andai a casa. Lou si era comportato da vero bambino, ma mi aveva fatto comunque male, perché non poteva dirmelo? Cosa nascondeva?

Arrivato a casa trovai Niall e Liam ammirare delle foto di me e Lou fatte di nascosto dal biondino e Zayn guardare la TV.

"Ehy Harry, sei tornato, come stai?"
"Lou è un bamboccio." spiegai tutto e allora Liam decise di andare a cercare Lou, mentre Zayn stava provando a chiamarlo. Niall invece mangiava i pop-corn.

Io ero sul divano, avevo freddo e anche se era luglio stavo bevendo un tè caldo.

Dalla porta di colpo entrarono Liam con Lou che non stava molto bene. Non si reggeva in piedi e la sua temperatura corporea era di 38°.

"Oh Lou, mi dispiace è stata tutta colpa mia dovevo stare con te, non dovevo andarmene." mi sentivo così in colpa...
"No Haz non è colpa tua..." disse Niall mettendomi una mano sulla spalla.

A Lou dopo quasi un'ora la temperatura scese ed iniziò di nuovo ad essere cosciente. Non sapemmo mai cosa gli successe.

Passarono settimane e io e Lou non avevamo risolto niente, ormai Liam e Zayn si erano trasferiti a casa di Lou, mia sorella a casa di Edward e Niall stava un po' da Lou e un po' da me.

Zayn, Niall e Liam erano diventati amici e stretti e uscivano insieme, mentre io e Lou ci evitavamo.

"Buongiorno Hazza!!" era Niall che come al solito era pimpante di prima mattina.
"Buongiorno Nello."
"Ah vedo che stamattina non stai piangendo, bene sono contento, aspetta fammi prendere il cellulare... oh cazzo!"
"Che è successo Niall? Niall?"
"Lou è in ospedale, dobbiamo andare subito."

All'udire di quelle parole ero pronto in cinque minuti, entrammo in ospedale e nella stanza di Lou c'erano Zayn e Liam.

"Ragazzi, cosa succede?"
"Ah, niente Harry, sta tranquillo, stanotte ha bevuto troppo e ora è in una specie di coma etilico dal quale si sta svegliando, anzi si è svegliato." disse Zayn.
"Perché ha bevuto così tanto?"
"Per te." continuò Liam. "Sai Harry, a lui dispiace tantissimo."
"Anche a me, potete lasciarci un po' soli?" se n'è andarono e rimasi con Louis.

"Lou, io ti piaccio?"
"Che domande, certo che sì."
"Ah, e tu saresti mai con me?"
"Diciamo che in questo periodo no."
"Capito, ora cosa facciamo?"
"Continuiamo ad essere amici?" odiavo quella parola tra me e lui, noi potevamo essere di tutto, ma non di certo amici.
"Ok" dissi amaramente.

Ormai eravamo all'ultima settimana di agosto e noi ci eravamo continuati ad ignorare. Odio l'amore, rovina sempre tutto.

Una sera uscimmo tutti insieme, ma dato che pioveva decidemmo di stare a casa di Lou a guardare un film.

Vedemmo Titanic e tutti tranne Zayn e Lou piangemmo.
"È un film pazzesco, voi siete solo insensibili!" disse Niall dopo aver ricevuto delle occhiatacce dai due.

"Vabbè allora Zayn andiamo?" disse Liam.
"Ah sì vengo anche io." si unì il biondo.
"Dove andate?" dissi.
"Ehm... noi... a-andiamo al cimitero..."disse Liam.
"Già... al cimitero per mia nonna!" Niall non sapeva mentire.
"Ce ne andiamo perché vogliamo farvi stare soli." confessò Zayn.
"Oh andiamo, non sai proprio reggere il gioco!!" disse Niall e poi se ne andarono.

"Mi sei mancato tanto Sun." disse Lou.
"Anche tu Lou, ma cos'è sto soprannome?" chiesi divertito.
"Beh era carino, quindi da oggi sei Sun. È divertente." disse lui arrossendo.
"Ah si,? Vediamo se stanotte mi farai divertire di più di un soprannome..." dissi io alzandomi dal divano.
"È una sfida?"
"Dipende dalle prospettive Tomlinson." e corsi su per le scale raggiunto da lui.

La mattina mi sveglia nelle braccia di Lou. Ero al sicuro, a casa mia, perché tra le sue braccia mi sentivo a casa.
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Il capitolo è stato scritto di notte, ma io da brava persona ve lo pubblico di mattina hihihi (amatemi). Comunque grazie e ci vediamo al prossimo ✨🦋.

Saudade//Larry StylsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora