-capitolo quindici.-

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La notte passó in fretta lasciando spazio a un nuovo giorno.
Hermione si svegliò quando un raggio di sole penetrato dalla finestra la colpì in pieno viso, facendola avvinghiare nelle coperte infastidita.
Si rotoló finendo esattamente contro il petto di Draco che aprí gli occhi, facendo un ghigno osservando i capelli mossi della Grifona ancora più aggrovigliati di prima mattina.

« 'Giorno, Granger.» si limitò a dire ed Hermione realizzó che in quel preciso istante non si trovava nel letto di camera sua e che l'uomo nudo nel letto a baldacchino non era quello che aveva sposato.

« Ma tu non sei Ron, che cosa ci faccio qui?! MALFOY DOVE SONO I MIEI VESTITI!» esclamó la riccia alzandosi dal letto, cercando di coprire il suo corpo con il lenzuolo mentre si chinava raccogliendo le mutande, indossandole velocemente, per il reggiseno purtroppo non ci fu niente da fare a quanto pare era stato completamente distrutto la sera prima, il vestito e le calze avevano avuto lo stesso triste destino.

« Peró che occhio, Saputella.
È ovvio che non sono quello sfigato di Lenticchia.» ribattè il biondo sarcastico.

«È così che ringrazi l'uomo che ti ha regalato il sesso migliore della tua vita?» domandó puntando le iridi azzurre sul viso arrossato della donna, divertito quando la vide avvampare.

« Io...tu..noi...noi..NOI ABBIAMO FATTO COSA?» Hermione per poco non inciampó nei suoi stessi passi mentre si infilava le scarpe.

Hermione lo sapeva.
Non poteva negare quanto le fosse piaciuto e quanto si fosse sentita viva per una notte, dopo tanto tempo.
Aveva fatto un sogno strano, era sulla torre di Astronomia e c'era anche Draco, però sembrava triste e le puntava la bacchetta contro, le iridi ghiacciate piene di lacrime.

«Abbiamo fatto sesso, Hermione.
  E scommetto che adesso ne vuoi ancora.» rispose Malfoy, alzandosi dal letto consapevole di essere completamente nudo, frugando nel cassetto della scrivania alla ricerca delle sigarette, portandosene una tra le labbra.

Certo...la Grifona per un secondo ebbe la visuale completa del suo bellissimo fondoschiena, delle spalle larghe e muscolose.
Notó dei graffi rossastri sulla pelle candida, lungo tutta la schiena e immediatamente il ricordo della nottata appena trascorsa riapparve nella sua mente.

«Draco, io e te ci siamo già conosciuti vero? Per questo sapevi già il mio nome e non perché lo ha suggerito Ginny...» disse la riccia tornando a sedersi sul letto.
Draco non sapeva cosa dire.
Da una parte avrebbe voluto tanto urlargli i sentimenti tenuti dentro da anni e anni, dall'alta aveva paura che Hermione non ne volesse sapere di ascoltare le sue spiegazioni.
E che non gli avrebbe creduto.
Dopotutto era un Malfoy, no?
E tutta la sua famiglia per un miracolo non era finita dietro le sbarre di Azkaban.

Dopo aver spento la sigaretta nel posacenere, il biondo si inginocchió davanti alla donna, afferró delicatamente le sue mani affusolate portandole sulle tempie.

«Leggimi nella mente, Hermione e avrai tutte le risposte.» disse sperando che la voce non lo tradisse, aveva paura.
Aveva aspettato anni infiniti quasi marcendo nel senso di colpa e nel dolore, quando aveva saputo che la donna di cui era innamorato era stata promessa a un altro uomo.
Per giunta non un degno rivale, ma uno insulso che con lui non aveva niente a che fare.


Another potion( Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora